La Sicilia inizia in questi giorni a staccare i primi grappoli, ma la vendemmia vera e propria entrerà nel vivo intorno al 20 agosto in tutta Italia. Rispetto all’anno scorso, la quantità è in diminuzione, tuttavia – segnala il Centro Studi di Confagricoltura – occorre evidenziare che il raccolto 2018 è stato particolarmente abbondante, pertanto l’attuale diminuzione della produzione non è da leggere in termini negativi.
Si prevedono quantitativi ridotti in quasi tutte le regioni d’Italia, soprattutto in Friuli Venezia Giulia (-20%), in Umbria (-13%), in Veneto e in Campania (-12%) e in Trentino Alto Adige (-11%). Vanno in controtendenza il Lazio (+16%), il Molise (+10%) e la Calabria (+9%). I risultati sono il frutto della rilevazione annuale condotta dal Centro Studi di Confagricoltura su campioni di aziende vitivinicole di tutte le regioni d’Italia.
Il 2019 vedrà una diminuzione media della produzione del 6%, ma, grazie ad una primavera fredda e piovosa e un inizio estate caldo e secco, la qualità dell’uva è ottima e foriera di una produzione di vini potenzialmente eccellenti.
Il settore vitivinicolo è di rilevante importanza per l’economia agricola e dell’industria alimentare in Italia: le aziende con vigneti sono 300mila con una superficie coltivata ad uva da vino di 652mila ettari, di cui 50mila con cantine di vinificazione, un fatturato di circa 10 miliardi di euro e un valore dell’export di 6.2 miliardi.
Nel primo quadrimestre del 2019 le esportazioni complessive di vini e spumanti sono state di 1,96 miliardi di euro, in crescita del 5,2% rispetto al 2018. La percentuale di crescita più importante è data dagli spumanti, con un + 8,2%, ma aumentano anche del 6% le esportazioni di vini fermi in bottiglia.
Il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello, titolare di Tenuta Guazzaura a Serralunga di Crea e viticoltore dichiara: “In Piemonte la vendemmia si prospetta di ottima qualità e con quantità più consone rispetto alla media, dopo una vendemmia 2018 abbondante” e precisa: “Come sempre sarà decisivo il clima delle ultime settimane per definire meglio i parametri qualitativi delle uve piemontesi. Certo è che la vitivinicoltura è uno dei settori che più sta risentendo dei cambiamenti climatici in atto, rendendo indispensabili le moderne tecniche di gestione del vigneto che fanno sempre più ricorso all’innovazione e al precision farming”.