Grigi, arriva Eusepi. Lassù è cambiato qualcosa?

Grigi: dal libro Cuore alla tragedia del Poseidon CorriereAldi Jimmy Barco

 

Aneddoto: Il mitico Boskov, grande allenatore ma soprattutto conoscitore di uomini e fine psicologo, quando allenava la Sampdoria di Vialli e Mancini aveva Mantovani come presidente. Tipo particolare quest’ultimo: un imprenditore nel ramo petroli ricchissimo il quale, per buona parte della sua presidenza, non poteva neppure assistere in Italia alla partita dei blucerchiati in quanto condannato e latitante per lo scandalo petroli. Inoltre era affetto da una malattia che gli riservava momenti di tranquillità e buon umore e altri invece in cui diventava intrattabile.

Boskov però aveva imparato a cogliere dal viso del suo munifico presidente se il suo presidente fosse di luna storta o no per cui, se doveva chiedere una concessione al suo datore di lavoro, prima lo scrutava per bene poi, se l’umore era quello giusto, chiedeva e otteneva sempre soddisfazione.

Squadra e staff di quella Samp stellare si chiedevano come facesse il mister serbo, al contrario di tutti gli altri, a non farsi mai negare nulla da Mantovani e lui lo rivelò a fine carriera “se il Presidente ha l’occhio lucido e vispo chiedigli quello che vuoi, se invece ha l’occhio velato non chiedergli niente, tanto non ti prometterà niente”.

Questo preambolo per dire che nel calcio spesso alcuni DS e allenatori sono in grado di condizionare benevolmente i loro presidenti. Senza arrivare a certe esagerazioni è normale che, fra le qualità di un buon DS e di un buon mister, ci sia pure quella di avere la capacità di coinvolgere il proprio massimo dirigente attraverso immagini e progetti che a volte smuovono entusiasmi un po’ sopiti.

E così i presidenti investono quando avevano deciso di non farlo oppure comprano certi giocatori nonostante avessero scelto altre strategie di mercato.

E anche ad Alessandria in passato abbiamo avuto esempi di addetti ai lavori in grado di condizionare almeno un po’ i loro facoltosi (tutt’altro che rimbambiti…) patron.

Così ho pensato, quando ha cominciato a girare il nome di Eusepi come nuovo centravanti dei Grigi: ma vuoi che fra Artico e Scazzola non siano riusciti a risvegliare una parte dell’antico entusiasmo di Di Masi?

Eh sì, perché Eusepi, ex Pisa, Novara, Benevento, Perugia fra le altre, è il puntero con le caratteristiche tipiche per incendiare il Mocca. Per carità, il ragazzo è un ’89 con una lunga carriera alle spalle, abituato a fare a sportellate nelle aree avversarie senza paura, un piede non proprio educato ma buon colpitore e finalizzatore di peso, che arriva dopo le ultime stagioni dal rendimento altalenante ma, se non è stato ingaggiato con la modalità-Magalini (tanti, troppi soldi d’ingaggio e contratto ultra pluriennale), ci potrebbe far sognare.

Quindi una campagna acquisti cominciata in sordina con obiettivi ridimensionati rispetto al passato di colpo si colora di … grigio.

E se adesso, nel solco di Eusepi, arrivasse una punta di movimento capace di supportare il nuovo bomber? Vorrei che fosse chiaro: non saprei dire se Eusepi sarà il nuovo idolo del Mocca oppure un altro rapinatore di stipendi; non so chi arriverà ancora e di quale qualità sarà e, soprattutto, non so se questa virata del mercato dell’Alessandria sia tutta farina del sacco dell’ambizione del Presidente, o ci sia pure un po’ di Artico e di Scazzola.

Una cosa è certa: se il DS fosse ancora il soldatino di piombo Soldati con il suo codazzo di orgoglioni probabilmente un giocatore come Eusepi non sarebbe mai arrivato. Perché? Perché il calcio è anche anima e sogno e, a volte, se sei un presidente, ci metti l’anima e ti metti a sognare solo quando le persone che lavorano per te sembrano meritarselo.

Forse oggi sto esagerando, magari interpreto un momento normale e razionale, cioè l’arrivo di un buon attaccante, come l’inizio di una grande avventura. Magari. Ma perché no?