La Cia di Alessandria che cambia: i nuovi vertici, i nuovi incarichi e la sfida (anche culturale) con la velocità dell’economia [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

Il rinnovo dei vertici della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Alessandria non è solo il frutto del naturale ricambio generazionale, ovviamente sempre importante, ma è anche, se non soprattutto, la testimonianza concreta dell’evoluzione culturale della rappresentanza, del ruolo associativo, della capacità di intercettare le novità e i cambiamenti, alla luce della velocità di una economia che non sarà mai più quella conosciuta fino a qualche anno fa. Il nuovo direttore è Paolo Viarenghi (a sinistra nella foto), nato a Valenza nel 1978. Viarenghi, da 21 anni nell’associazione nella quale è entrato a 19 anni dopo la conclusione degli studi superiori, si è occupato del settore fiscale, dell’Ufficio politiche del lavoro, del comparto fiscale provinciale. Dal 2017 responsabile di Area, quindi direttore di Area vasta (Alessandria – Casale Monferrato), ha ricoperto ruoli di responsabilità anche nell’Agia (Associazione giovani imprenditori agricoli). L’organizzazione guidata da Gian Piero Ameglio ha cambiato tutto dei vertici. Vicedirettore è Cinzia Cottali, finora direttrice di Area vasta (Tortona, Novi Ligure, Acqui Terme, Ovada). Di qualche anno più giovane di Viarenghi, è entrata in Cia nel 2000. Pronta «per le sfide future» e con la profonda convinzione che «il gioco di squadra» sia l’arma vincente, Cinzia Cottali è una delle due anime della vicedirezione. L’altra è rappresentata a Franco Piana, ovadese, in Cia dal 1988, che si occuperà dei servizi alle imprese.

Per la Cia (1.560 aziende associate in provincia di Alessandria), la svolta generazionale non è solo il risultato del saldo contabile fra chi va in pensione e chi subentra negli incarichi, ma è un obiettivo cercato con convinzione e perseveranza. Viarenghi subentra a Carlo Ricagni, 31 anni di vita associativa (in Cia è stato presidente e poi direttore), che tre anni fa ha iniziato «a preparare il percorso di successione» perché «c’è bisogno di persone dalla capacità di scegliere velocemente, di cogliere i cambiamenti rapidi dell’economia e dell’agricoltura». Il rinnovo «valorizza la figura di professionisti che, seppure di lunga esperienza all’interno dell’organizzazione, compongono un organico giovane di età».

Per Carlo Ricagni, il pensionamento dalla Cia (con cui collaborerà ancora con ruoli in corso di definizione) coincide con l’inizio di una nuova avventura, quella all’interno della staff della comunicazione dell’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa, acquese come Ricagni e «un amico» come lui stesso lo definisce, che lo porterà a essere responsabile dei rapporti istituzionali con gli enti.