Il Parco del Po ricorda la figura del professor Roberto Gambino

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Giorgio Assini, un esempio di virtù civica CorriereAl 4Se n’è andato all’età di 84 anni, il Prof. Gambino, Professore Emerito di Urbanistica, già direttore del Dipartimento Interateneo Territorio al Politecnico di Torino, dove fu chiamato nel 1981 come professore ordinario.

Una vita dedicata agli studi sulla pianificazione territoriale con un’attenzione specifica alla custodia del patrimonio naturale. Fu infatti fondatore del Centro Europeo di Documentazione della Pianificazione dei Parchi Naturali e attivo in gruppi di lavoro IUCN sui paesaggi protetti; contribuì al recepimento della Convenzione Europea del Paesaggio anche attraverso la fondazione delle reti europee RECEP-ENELC e UNISCAPE e dedicò ai “Parchi e paesaggi d’Europa” anche la sua Lectio Magistralis nel 2009.

Tra i promotori delle nuove classi di laurea in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico-Ambientale, il professore fondò e presiedette l’omonimo corso di studi al Politecnico di Torino dal 2001.

Lavori di peso i suoi, che hanno segnato la cultura italiana nel campo, e hanno rappresentato sperimentazioni di nuovi temi e approcci: i piani dei parchi, tra i quali quelli del Cilento e dei Monti Sibillini; i piani territoriali e paesaggistici; Val d’Aosta nel 1998 e Piemonte nel 2009; ma anche piani urbanistici e per i centri storici:
Casale Monferrato e Asti.

Lo strumento di pianificazione del piano d’area del Po in Piemonte
(http://www.regione.piemonte.it/parchi/cms/dati-territoriali-new/aree-protette-e-rn2000/piano-darea-po.html) nel 2009/2010 vinse l’”8th European Urban and Regional Planning Award 2009/2010” dell’ECTP-CEU, organismo che riunisce le associazioni di pianificatori territoriali provenienti da tutta Europa, ovvero oltre 24 organizzazioni di 22 paesi europei.

Fu un lavoro fondamentale per la salvaguardia del grande fiume, precursore di tutte le progettazioni che sono venute in seguito, come la ciclovia Vento, la futura gestione unica
del Parco del Po Piemontese, fino al 2020 in carico a due singoli enti, le riserve della biosfera UNESCO; delta del Po, Monviso, Po Grande e CollinaPo che legano il fiume dalle sorgenti alla foce in un unico disegno
strategico.

Il Prof. Gambino coordinò per il Politecnico di Torino “Corona Verde”
(https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/corona-verde). Il progetto nacque negli anni ‘90 da un’idea degli enti di gestione dei Parchi che, assieme alla Regione Piemonte, elaborarono una nuova modalità di sviluppo territoriale per un equilibrio più armonico tra città e natura; una rete ecologica e paesaggistica degli spazi verdi che abbraccia la città di Torino col Parco Naturale di Superga e il fiume Po, i boschi di Stupinigi, della Mandria, della Vauda, fino a estendersi ai margini del Canavese e ai laghi di Avigliana, al Colle del Lys, al Monte San Giorgio e ai torrenti Stura di Lanzo e Ceronda. Una “rete di reti”, ecologica, agricola, storica e fruitiva, che include ripristini di aree naturali, con la ricostruzione di acquitrini, canneti e boschetti e percorsi ciclabili che connettono le aree naturali, la città e le Regge Sabaude.

Prestigiosi gli incarichi: Presidente dell’Associazione Nazionale Centri Storico Artistici – Sezione Piemonte e Valle d’Aosta e membro attivo della Giunta Nazionale, socio Onorario SIU (Società Italiana degli Urbanisti), socio INU (Istituto Nazionale di Urbanistica).

Unanime dal mondo dei parchi la stima per un professionista di grande valore, l’Ente di gestione delle Aree protette del Po torinese e l’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino si uniscono al cordoglio.