Cacao, mais e arance per le nuove vernici Boero. Intanto il gruppo consolida la presenza in provincia di Alessandria

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di Enrico Sozzetti

 

 

Le nuove frontiere delle pitture per interni saranno il cacao, il mais e le arance. In questo progetto ormai entrato nella fase di prototipazione, e con la commercializzazione che si avvicina, trovano piena applicazione i principi dell’economia circolare e il tutto avviene grazie al reparto di ricerca e sviluppo (1350 metri quadrati, 36 fra tecnici e ricercatori e un investimento medio annuo pari al tre per cento del fatturato) del gruppo Boero (prodotti vernicianti per edilizia e yachting) che rafforza ulteriormente la presenza in provincia di Alessandria, dove si è definitivamente trasferito dalla storica sede di Genova dove è nato nel 1831.

Il progetto innovativo si chiama ‘Green paints’ ed è il risultato di un accordo fra il gruppo industriale e l’Istituto italiano di tecnologia di Genova.

Prevede lo sviluppo di prodotti ecosostenibili che incorporano microparticelle di bioplastica derivanti da scarti di frutta e verdura. Per realizzare un chilo di prodotto verniciante occorrono cento grammi di bioplastica derivata da residui vegetali essiccati come bucce di fave di cacao, amido di mais, o bucce di arance.

Per esempio, per un chilo di prodotto servono le bucce di tre arance, spiega Alessandro Beneventi, responsabile della ricerca e sviluppo del gruppo Boero che opera all’interno del Parco scientifico e tecnologico di Tortona, in frazione Rivalta Scrivia, a poche centinaia di metri dallo stabilimento di 135.000 metri quadrati (cinquanta milioni di investimento), inaugurato nel 2009 e dalla capacità produttiva di 50.000 tonnellate con 31 linee di confezionamento e settemila codici di vendita. A nemmeno un chilometro di distanza sorge il polo logistico di 14.000 metri quadrati dove vengono effettuate settantamila spedizioni all’anno (salgono a centomila con quelle dei centri francesi di Cannes/Pégomas e La Rochelle). La Boero (a Genova conserva solo la sede legale, amministrativa e commerciale) ha trasferito tutto nell’Alessandrino, dove occupa circa trecento persone che salgono a quattrocentocinquanta con l’indotto.

Da quando si è insediato nel Tortonese, il gruppo Boero non ha fatto che crescere, anche se le fasi difficili e di contrazione dei mercati non sono mancate. «La crisi dell’edilizia italiana si è fatta sentire e la contrazione del mercato ha registrato un – 4 per cento nel 2018 rispetto al 2017, però l’azienda ha resistito. Il fatturato l’anno scorso si è attestato su 85 milioni di euro di cui l’80 per cento in edilizia e il resto nello yachting».

Andreina Boero, classe 1944, presidente del gruppo, racconta con immutata passione la storia di una azienda che ha saputo innovare costantemente quello che per certi aspetti può sembrare un prodotto uguale a se stesso. Invece ecco mettere a punto, negli anni, smalti e vernici ecocompatibili, idropitture certificate Ecolabel, prodotti ipoallergenici, pitture per esterni con rivestimenti fotocatalitici che assorbono le polveri inquinanti. Se il mercato nazionale è stagnante, l’esportazione pesa per il dieci per cento e nei prossimi tre anni «puntiamo a raddoppiare». Andreina Boero snocciola i dati dei primi mesi del 2019 che attestano una crescita del +8,8 per cento grazie al consolidamento della rete di vendita nella grande distribuzione organizzata italiana, ma molto anche all’estero.

«In tre anni – racconta – abbiamo aperto business unit in 21 paesi e da poco siamo arrivati in Iraq, unici in tutta l’area, dove stiamo fornendo l’ospedale di Bassora, poi siamo a Herbil, Sulaymaniyah e Mosul. Siamo entrati negli Emirati Arabi, in Egitto, a Cuba con la fornitura di pitture per interni e esterni per le catene alberghiere internazionali a Varadero, negli Stati Uniti è stata aperta una sede operativa a Chicago, dove puntiamo a sinergie con designer e progettisti per una linea di alta gamma di prodotti decorativi».

E non è tutto. C’è l’Egitto, dove i prodotti Boero sono distribuiti dal 2018, anno in cui è stata avviata anche la distribuzione in Armenia. Infine ecco la Cina dove sono stati aperti venti showroom e Boero sta conquistando quote di mercato perché il paese del dragone «chiede qualità e attenzione all’ambiente. E noi diamo tutto questo».

Andreina Boero è orgogliosa. «Non smettiamo mai di guardare al futuro. E credo che sia anche per questo che l’azienda è diventata un punto di riferimento per architetti e professionisti del colore. Noi continuiamo a impegnarci anche nella tutela dei centri storici italiani: grazie all’expertise del brand nell’analisi del contesto urbano e delle preesistenze cromatiche degli edifici, sono stati realizzati circa cento Piani del Colore per la riqualificazione di borghi e quartieri, dalle Cinque Terre alla Costiera Amalfitana, restituendo alle città i colori e il fascino originale».