Tardito (Fiaip): “Colline ovadesi meta ambita per milanesi, genovesi e stranieri. Ma bisogna valorizzare anche gli immobili del centro città”

di Ettore Grassano

 

Dopo Novese e colline del Gavi e Valenza il nostro piccolo tour nel mercato immobiliare della provincia di Alessandria fa oggi tappa nell’Ovadese.

 

“Di recente ha comprato casa sulle colline vicino ad Ovada un protagonista della musica giovanile, e un altro cantante milanese sta cercando casa da queste parti. Ma sono soprattutto i liguri a guardare con interesse al nostro territorio: la realtà però è che i cascinali con terreno attorno e ancora da ristrutturare ormai scarseggiano, così come gli appartamenti nuovi di fascia media”.

Laura Tardito, delegata Fiaip per l’area di Ovada, ci accompagna in una nuova tappa del nostro viaggio nel mercato immobiliare della provincia. E lo va svelandoci alcune peculiarità di una terra con una storia tutta sua, “a 20 minuti dal mare, e a meno di un’ora da Milano, da sempre appetibile sul fronte seconda casa per chi abita nelle grandi città, ma da diversi anni anche soluzione abitativa principale, per chi decide di ritirarsi a vivere nella quiete, ma vicino a tutto”.

Non sono solo rose in verità, e Tardito, avendo una conoscenza approfondita del mercato ovadese, lo evidenzia senza reticenze, e ci aiuta a analizzare il comparto suddiviso per fasce ed esigenze.

Partiamo da Ovada città. “Luci e ombre: gli appartamenti nuovi e seminuovi di fascia media non sono molti, e hanno il loro mercato. Il problema vero oggi è rappresentato da tanti immobili del centro, comprese le vie principali, che necessitano di seri investimenti, per tornare appetibili. Certamente l’applicazione, ormai imminente, dei patti territoriali, con sgravi Imu (ma purtroppo ad oggi niente cedolare secca al 10%, che è applicabile solo nei comuni sopra i 15 mila abitanti) potrà aiutare il mercato a muoversi un po’, e spingere i proprietari ad investire in ristrutturazioni fondamentali, perché molti alloggi tornino ad essere appetibili, ad avere mercato”.

Proprio al tema del ‘mattone’ come investimento Laura Tardito decida una riflessione supplementare: “la crisi che si protrae da anni, e la perdita di valore dell’intero patrimonio immobiliare degli italiani (prima volta dal dopoguerra ad oggi) hanno lasciato il segno, ad Ovada come ovunque. Oggi constatiamo però che le contrattazioni degli immobili stanno nuovamente aumentando (la nostra agenzia ha siglato nel primo semestre 2019 lo stesso numero di contratti di tutto il 2018), anche se con prezzi mediamente davvero bassi. C’è un altro dato però interessante: il nuovo o ristrutturato a nuovo scarseggia, soprattutto sulle colline adiacenti. Ma le richieste, principalmente di giovani ci sono, superiori alle domande. Il che significa che il mondo dell’edilizia è ancora molto prudente, e fa fatica ad avere fiducia, e a investire”.

Poi c’è il capitolo immobili commerciali in città, capannoni nelle zone industriali. Qui la situazione non è rosea. “Nelle vie di Ovada – spiega Tardito – il numero di esercizi commerciali attivi è in costante diminuzione, e anche i tentativi più innovativi, come il temporary store, non hanno prodotto risultati significativi. Temo che si tratti di una dinamica irreversibile del commercio, più che di specificità ovadese. Si pone quindi certamente il problema di come valorizzare e riqualificare il centro cittadino, se non vogliamo trasformarlo in un dormitorio. Il mercato capannoni invece è stabile, dopo alcuni cenni di espansione nell’autunno del 2018, probabilmente anche come immediata reazione al disastro del ponte Morandi a Genova. Dovremmo però sfruttare la vicinanza con il nuovo porto di Vado Ligure, costruito in soli due anni, per far arrivare nel nostro territorio quelle merci, che oltre al deposito, potrebbero anche essere lavorate”.

Sempre i genovesi (e liguri in senso più lato) e i milanesi sono invece i principali protagonisti del mercato immobiliare sulle colline ovadesi: “I cascinali da ristrutturare, con terreno attorno, vanno letteralmente a ruba, e sono quasi esauriti. C’è disponibilità di soluzioni già ristrutturate, ma a prezzi logicamente più alti: e comunque una certa clientela preferisce il rustico da risistemare a proprio gusto, magari con il supporto di un bravo architetto”. Si tratta in genere di seconde case, o di persone che decidono di abbandonare le grandi città, per vivere stabilmente nell’ovadese? “Le due realtà coesistono – spiega la delegata Fiaip – e del resto la posizione geografica di Ovada e dintorni fa sì che, con l’auto e le autostrade, sia possibile raggiungere con rapidità sia Milano che il mare: questo è sempre stato un punto di forza per il mercato immobiliare locale”.

Una tendenza in crescita riguarda gli stranieri, quasi sempre europei: olandesi (“insediati con una loro piccola comunità a Cremolino”), ma anche francesi, svizzeri, tedeschi. “Scoprono l’ovadese come meta turistica, magari per una vacanza tranquilla da vivere tra bicicletta e mare, cibo e fiumi balneabili. Poi ci tornano, emulando amici, e comprano casa”. Utilizzano il web per farlo? Anche qui Laura Tardito differenzia: “i portali specializzati sono una vetrina utilissima, e ancor più il nostro sito. Ma in fin dei conti la grande maggioranza dei clienti privilegia ancora il contatto diretto: la visita in agenzia, magari preceduta da una telefonata esplorativa. E questo vale anche per gli stranieri, che si spostano molto in base al tam tam, e ad una loro rete di relazioni amicali dirette”.