La Montagnola nei giardini di fronte alla Stazione [Lissòndria tra Tani e Burmia]

Deleghi smentiai-j, Ispetùr fantasma e 'l Bursalén an serca d'ün gestur, e nujatér...spiciuma![ Lissòndria tra Tani e Burmia] CorriereAldi Piero Archenti

 

Lo sanno tutti – raccontava Piero Angiolini nel 1953 – che i nostri giardini vennero ricavati, giusto cento anni fa, dall’abbattimento dei bastioni napoleonici, presso la stazione ferroviaria inaugurata nel 1854. Località infelice si disse allora, fuori mano e troppo lontana dal centro; ancora anni dopo si parlava di lontananza, di deserto, di abbandono e di danneggiamenti; in effetti prima ancora di affidare (come sta scritto) la sorvelianza dei giardini alla civiltà della cittadinanza, si dovette provvedere alla vigilanza mediante due guardie, per mimetismo vestite di verde, come le rane!

In verità erano il terrore di noi ragazzi, tanto che ne ricordiamo ancora i nomi: Bosco e Bocca. Che fughe al vederli spuntare! Intorno al 1870 il canale Carlo Alberto che allora usciva di sotto la ferrovia presso i “Bagni” di oggi, e tagliava a mezzo la piazza Savona, aveva consentito di scavare proprio sotto la montagnola, un bel laghetto con una graziosa cascatella che scendeva da una roccia.

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Su di essa, tra il verde dell’edera rampicante venne posata la statua di Vochieri, tolta finalmente al Cimitero dove fu scoperta nel 1855. Sotto la cascatella un piccolo ponte in ferro, curvo alla cinese, portava alla montagnola e oggi, ultimo ricordo di allora, sulla stradina, rimane quel grosso sasso a forma quasi di divano, sul quale si può dire che tutti noi anziani ci siamo da ragazzi arrampicati.

E tutti ci siamo sporti dalla ringhiera del ponticello per gettare le briciole di pane ai pesciolini del laghetto! E come non ricordare i fossatelli che giravano intorno alle aiuole per innaffiare d’estate i giardini? Servizio primitivo,eseguito da speciali incaricati armati di pala per il lancio dell’acqua; Vecchi e cari ricordi, da quando quel lancio serviva spesso di doccia a noi biricchini con immaginabile disperazione delle nostre buone mamme!

Laghetto,cascatella, ponticello e pesciolini disparvero nel 1920, anno in cui fu data una diversa sistemazione a quella parte dei giardini dalla quale, per la sopraelevazione del terreno, la Montagnola uscì alquanto abbassata. Anche Vochieri dovette allora fare un mezzo giro su se stesso e guardare piazza Garibaldi appena compiuta; di recente,nel 1948, prenderà poi il posto del busto di Cavallotti, ma, felice lui, avrà ancora accanto il nuovo angolo dei bambini!

La povera Montagnola rimase così deserta e abbandonata: solo una volta sola all’anno si anima, in occasione della Mostra canina. E’ il caso di dire: altri tempi, altri abitatori!