Grigi: si completa lo staff. E adesso i fuochi d’artificio. O magari no

Grigi: dal libro Cuore alla tragedia del Poseidon CorriereAldi Jimmy Barco

 

Sono sincero: temevo nuove assunzioni di ex giocatori mandrogni nel rinnovato settore tecnico dell’Alessandria edizione 2019/2020. E sono arrivate.

In realtà mi aspettavo altri nomi. E sono felice che chi doveva decidere non sia caduto nel facile trappolone degli amici degli amici.

L’allenatore in seconda infatti è stato individuato in Marco Martini, giocatore che ha disputato 55 partite con la maglia grigia dal 2010 al 2013 segnando una ventina di gol. Ma il suo curriculum, relativo al ruolo che andrà a ricoprire nell’organigramma tecnico, è a prova di bomba perchè ha lavorato a lungo come tecnico nel settore giovanile del Rimini, e la passata stagione è stato l’allenatore dei biancorossi per qualche partita di campionato, fra un mister esonerato e il suo sostituto.

Intendo dire che il fatto che Martini abbia giocato con la maglia grigia è totalmente indipendente rispetto al ruolo che dovrà interpretare da adesso in poi. E anche se non avesse mai giocato al Mocca la valutazione non cambierebbe di un centimetro, se vogliamo essere persone serie.

Per il resto sarà giudicato per quello che farà. Al contrario passerebbe il concetto che un campionato di calcio, qui da noi, risponda alla logica de “tanta brigata allegra scampagnata”. E mi riferisco a scampagnate sicuramente allegre ma solo per qualcuno. Alla fine infatti si saranno divertiti in pochi, sicuramente non chi avrà tirato fuori i soldi e chi sarà andato a vedere le partite.

Il preparatore atletico e l’addetto al recupero degli infortunati saranno rispettivamente Stefano Bortolan e Giorgio Bertolone, i quali dal 2011 hanno prestato la loro opera alla Pro Vercelli.

Messo a posto pure lo staff con buona pace di tutti (pure la mia, che sull’argomento rimango sospettoso come un arcigno brigadiere dei carabinieri) adesso ad Artico – mister Wolf non rimane che buttarsi a capofitto nella compravendita dei giocatori. O meglio, principalmente nella cessione di quei sedici contratti in essere.

Perché, per chi non l’avesse ancora capito, o il DS libera caselle nell’organico attuale occupate da giocatori che qui hanno deluso nelle aspettative (unito al loro costo fuori mercato), oppure la vedo dura procedere con gli arrivi.

Vendere giocatori in questo momento, è bene dirlo, è difficile perché il mercato di categoria è intasato. Di giocatori da ingaggiare invece è pieno il pianeta C, e ogni giorno che passa le richieste economiche dei giocatori senza contratto scendono.

Certo, il tifoso e lo sportivo vogliono sentire nuovi nomi e vedere facce mai viste.
Ma oggi per un DS acquistare bene è ben più facile che smobilitare il magazzino senza passare attraverso il solito sistema dell’incentivo all’esodo. Pratica questa comoda ma esosissima, con il punto debole che la società, quando paga per liberarsi di un giocatore, si è limitata a sprecare risorse.
Quindi calma e gesso e speriamo che Artico-Wolf, magari anche attraverso scambi mirati, metta in piedi la bonifica tecnica che è diventata ormai improrogabile.

Chiudo invitando i lettori a ripensare alla farsa della conferenza stampa organizzata da Totti, coortante il Presidente del CONI Malogò. Sbagliato il luogo, sbagliata la scelta della Rai a proporla in diretta (manco fossero gli auguri di Mattarella di fine anno), sbagliato lo spirito d’er Pupone e le domande dei giornalisti, tutte dettate dalla piaggeria e dal conformismo. Siamo sinceri. Credo che per fare il dirigente ad altissimo livello non basti saper fare i gol al volo o essere l’idolo dei tifosi.

Parlare un italiano corretto invece è obbligatorio e Totti non lo sa fare, per cui cominci a studiare grammatica, sintassi e la lingua italiana, visto che il suo attuale lessico non va oltre i 18 vocaboli.

E poi in una società di calcio di qualunque categoria al Pupone quale ruolo affidereste, oltre naturalmente ai rapporti con la tifoseria, se doveste pagare voi? Ritenete che sia in grado di svolgere il compito di Direttore Finanziario di un’azienda che fattura decine di milioni di euro? O magari dirigere il settore Marketing, oppure addetto alla logistica o ai rapporti con banche ed Enti pubblici? Magari lo vedreste bene a capo dell’Ufficio Legale o, perché no, Segretario Generale? Lasciamo stare. Utilizziamolo (a tre milioncini netti all’anno….) invece nel settore tecnico.

Da allenatore proprio non ce lo vedo, ma Direttore del settore scouting sì, ma forse bisogna stare in giro per il mondo tutto l’anno, e la partita pomeridiana a calcetto chi se la perde? Idea! La proprietà cacci via tutti e si affidi senza pensarci su due volte alla comprovata esperienza e all’indiscutibile intelligenza operativa del tandem Totti-De Rossi e lasci fare a loro. Così, tempo un anno, Pallotta deve mandare le ruspe sì, ma non per costruire il nuovo stadio bensì per abbattere quel verminaio di Trigoria.

E secondo voi chi ha contribuito a trasformare il Centro Tecnico della Roma nel set dei grandi intrighi? Magari proprio Totti ci ha messo del suo, visto che si tratta dell’unico giocatore al mondo al quale una società ha concesso un ufficio attrezzatissimo nel proprio Centro Tecnico… E chiedetevi come mai autentici totem per la tifoseria bianconera come Buffon, Del Piero, Vialli, Cabrini o Tardelli non sono stati trattati dalla Juve come Totti, anzi, a loro non è stata data neppure un’occasione….

La settimana scorsa avevo parlato e sparlato di ex e reduci. Ma in questo calcio passionale bisogna stare all’erta ad un’altra figura in agguato: l’ex che, forte della sua popolarità acquisita sul campo da gioco, pretende di comandare senza averne né titoli, né capacità né, tantomeno, la voglia e l’umiltà di imparare un nuovo mestiere. Ad maiora.