Confapi “sta bene, ma può migliorare”. E conta su Asti per farlo. Parola di Antonino Giustiniani [Centosessantacaratteri]

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di Enrico Sozzetti

Confapi Industria Alessandria «sta bene», ma può migliorare. Antonino Giustiniani, riconfermato per acclamazione dall’assemblea associativa alla presidenza per i prossimi tre anni, parla del primo mandato come di «una fase di start up che ha visto Alessandria uscire da una situazione particolarmente complessa e ripartire da zero. Oggi la situazione è solida, ma non solidissima e l’obiettivo del secondo mandato da presidente è crescere per completare il processo di risanamento e rilancio dell’organizzazione». Giustiniani è convinto che «la traversata non è ancora finita» e subito indica l’obiettivo da perseguire: la costituzione dell’associazione territoriale di Asti. «Chiederemo l’autorizzazione a Confapi regionale e al nazionale per fare nascere la sorella astigiana entro la fine del 2019».

È sicuramente una sfida non solo territoriale, ma anche rispetto alla crisi della rappresentanza associativa che ha colpito altre organizzazioni. Non è un passo troppo lungo? «Alcuni nostri associati sono imprenditori astigiani e noi puntiamo sul tessuto delle piccole e medie imprese della provincia, è un tessuto importante che ha bisogno di una ‘casa’ astigiana. La territoriale Confapi di Asti sarà indipendente, come lo è Alessandria. Le due realtà condivideranno invece il centro servizi che oggi lavora unicamente per Alessandria. Per noi significherà diminuire i costi, mentre Asti raggiungerà l’equilibrio economico con un numero minore di associati. L’associazionismo e la rappresentanza hanno un ruolo fondamentale, a patto che sia davvero di aiuto agli imprenditori, a partire dal sostegno alla internazionalizzazione. In provincia di Asti ci sono imprese che applicano i nostri contratti, in cui sono presenti gli enti bilaterali che garantiscono prestazioni fondamentali. Noi partiamo da questo e dai servizi erogati».

Produzione ed export in calo, pur con differenze fra le diverse province della regione, sono il dato medio che emerge dalle recenti indagini di Unioncamere Piemonte. L’Alessandrino come sta, secondo il vostro osservatorio? «Gli andamenti sono effettivamente anche molto differenziati a livello piemontese. Dal nostro tessuto non arrivano però segnali di crisi, benché un rallentamento sia in atto. Alcuni settori, come l’alimentare, vanno bene, mentre qualche affanno in più arriva dal manifatturiero».

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Confapi, come tutte le organizzazioni di categoria, guarda al governo. Al quale chiede… «Di smettere di finanziare il non lavoro. Invece deve garantire sviluppo e crescita, a partire dal rilancio dei lavori pubblici e dall’agenda digitale. Ben venga il ripristino dell’iper ammortamento, ma il cuneo fiscale resta un macigno per tutte le imprese. Sono necessari incentivi e sgravi per le assunzioni e ‘quota 100’ non ha favorito alcun ricambio. Se non cresce l’economia non cresce l’occupazione. Chi assume se non c’è lavoro? È necessario un progetto per fare crescere il paese e bisogna smettere di litigare con i partner europei».

Insomma, il quadro non è certo incoraggiante… «Il nodo sono le risorse. Ci vorranno decine di miliardi per evitare l’aumento dell’iva, per finanziare la flat tax, per ‘quota 100’, ma non si sa come verranno trovate. La tanto decantata revisione della spesa pubblica (in inglese spending review) non è mai stata fatta. In compenso certe dichiarazioni e atteggiamenti non fanno che aumentare lo spread (la differenza tra il rendimento tra Btp italiani Bund tedeschi, misura la fiducia degli investitori nel paese, ndr) che si traduce in un costo di almeno venti miliardi aggiuntivi che potevano esser usati per un progetto di crescita e sviluppo dell’Italia».

Confapi Industria Alessandria associa 193 aziende in provincia che occupano 3.400 persone e operano in quasi tutti i settori, con una prevalenza nel metalmeccanico. Le aziende sono all’ottanta per cento del settore manifatturiero e per la parte restante dei servizi. Antonino Giustiniani, 50 anni, ricopre diversi incarichi in ambito torinese nelle aziende del gruppo Martinetto ed è direttore operativo di Fir Fulda, azienda produttrice di tessuti tecnici e feltri colorati impiegati in ogni ambito industriale (settore automobilistico, rivestimenti, moda). Il consiglio è composto da Luciano Artana (L.A. Service di Alessandria), Giorgio Bianco (Bianco Pietro Snc di Lanzo Torinese), Marco Gaetano (Fibertec di Novi Ligure), Marco Manfron (Raeeman di Sale), Danilo Rapetti (Brc automazione industriale di Acqui), Luigi Venturino (3D Laser di Asti). Il direttore di Confapi Industria Alessandria è Cesare Manganelli.