Quando ‘verde’ non è solo un punto, ma l’intera impresa. Ecco cosa succede a Ponti

di Enrico Sozzetti

 

Si può fare impresa totalmente ‘verde’, dagli impianti ai prodotti? Se questo è, e dovrà sempre più essere, il futuro, purtroppo le realtà che vanno in questa direzione sono ancora relativamente poche. Ma la provincia di Alessandria non è del tutto in ritardo perché gli esempi virtuosi esistono e c’è chi ha anche un ulteriore valore aggiunto: il profilo internazionale.

Siamo a Ponti, in Regione Cravarezza 74 dove nel 2011 è stato aperto il ‘Punto Verde’. La storia non è solo quella di una impresa agrituristica. È una storia di cultura, valorizzazione, visione, rispetto e tutela ambientale. Alla guida c’è Ursula Stor, svizzera di nascita (proviene dalla zona del lago di Costanza, al confine tra Germania, Austria e Svizzera) e innamorata dell’Italia fin da quando aveva 17 anni, momento in cui arriva in Sicilia per imparare la lingua. La voglia di restare era già forte allora, ma la famiglia in quel momento non era d’accordo. Il rientro in terra elvetica è coinciso con un percorso formativo e professionale manageriale che l’ha vista impegnata nei settori della ristorazione, alberghiero, centri per anziani e per portatori di handicap. La svolta nella vita di Ursula arriva una decina di anni fa, anche se lei la zona la conosceva dagli anni Novanta del secolo scorso.

Un giorno legge una inserzione immobiliare su un giornale svizzero, consulta il web e alla fine arriva a una agenzia immobiliare di Acqui Terme (in quegli anni c’è chi ha creduto nella potenzialità del territorio acquese, dove, in maniera del tutto casuale, hanno iniziato ad arrivare tedeschi e svizzeri, prima per vacanze, poi acquistando case e casali fino a rilevare e rilanciare delle attività imprenditoriali). L’idea originale di Ursula Stor era quella di dare vita a un «centro di incontro aperto a tutti, italiani e stranieri». Ma come? La risposta è arrivata quando ha visto la struttura. Insieme a un amico, rimasto poi in Svizzera, ha messo a punto il progetto e i finanziamenti, ha chiuso tutto in terra elvetica e nel 2008 è arrivata a Ponti («Nessun rimpianto per la mia terra, ho ancora molti amici che vado a trovare, come loro vengono a trovare me e ogni volta che torno in Svizzera non manco mai di fare promozione della terra acquese»). Affascinata dalla cascina, il cui corpo originale è del 1890, inizia i lavori con le idee molto chiare. Tutto deve essere sostenibile e aprire nel 2011. E così è stato.

 

‘Punto Verde’ è una struttura agrituristica completamente ristrutturata, in modo semplice e razionale nel rispetto totale dell’edificio originale, è priva di barriere architettoniche e dotata di facilitazioni per disabili. Ma l’elemento significativo è un altro ancora: è totalmente autosufficiente per la produzione di energia grazie a un impianto fotovoltaico, mentre dieci sonde geotermiche assicurano il riscaldamento e la produzione di acqua calda. All’interno di tutti gli edifici è stato posato un impianto a pavimento per il riscaldamento e il raffrescamento. La grande piscina esterna è priva di cloro e non sono usate sostanze chimiche perché il sistema adottato è quello della fitodepurazione, ampiamente in uso in Europa. Le acque di scarico, depurate attraverso quattro fasi, sono utilizzate per irrigare i campi. «Ho in progetto la realizzazione di una quinta camera di depurazione per arrivare a ottenere acqua potabile» aggiunge l’imprenditrice svizzera. Per tutti i lavori, la titolare ha voluto avvalersi unicamente di imprese e professionisti della zona. L’idea di progettazione, le soluzioni tecnologiche, l’innovazione appartengono al suo bagaglio culturale e di esperienza. Ma Ursula Stor non ha voluto “calare dall’alto” l’intervento di riqualificazione del complesso, ma anche in questo caso favorire la maggiore integrazione possibile con il territorio. Anche le otto persone occupate, a tempo pieno e part time, sono tutte dell’acquese.

Associata alla Cia (Confederazione italiana agricoltori), l’azienda conta anche su alcune produzioni tra cui le nocciole dop (denominazione di origine protetta), e utilizza i prodotti tipici della zona per la ristorazione e per i dolci. I circa undici ettari di terreno sono coltivati ortaggi, frutta, noci e cereali. La materia prima necessaria è integrata con le produzioni biologiche della zona, dando vita a un circuito virtuoso fra agricoltura, ristorazione e accoglienza.

L’innovazione protagonista sulle colline di Ponti non è però solo quella tecnologica, non è solo l’attenzione all’ambiente e al recupero energetico, non è solo attenzione alle tradizioni e alla salubrità delle materie prime e quindi del cibo, non è soltanto cucina. L’imprenditrice svizzera ha dato una impronta personale che rappresenta un valido esempio di organizzazione che si può tranquillamente definire multidisciplinare. Stor ha infatti messo a frutto l’esperienza personale e ha intercettato le tendenze del mondo del lavoro e delle imprese. ‘Punto verde’ è stato così ristrutturato e attrezzato anche per ospitare seminari, incontri di lavoro, corsi di formazione, meeting e convention di piccole dimensioni. È il mercato business che per anni è ruotato intorno ad alberghi e centri nati spesso quasi unicamente per ospitare convegni e incontri. La costante diminuzione dei budget e la modifica di atteggiamento e sensibilità, ha determinato da un lato una netta diminuzione del numero medio di partecipanti e dall’altra la scelta di privilegiare strutture più a misura d’uomo. Stor anche in questo caso ha avuto la sensibilità di capire quale era la nuova tendenza e di prepararsi di conseguenza. Gli spazi interni sono stati modulati per ospitare eventi che prevedono fino a un massimo di una ventina di ospiti. Nei casi di iniziative che prevedono un numero maggiore di partecipanti (come è già accaduto per alcuni corsi di formazione), una parte degli ospiti viene indirizzata in una vicina struttura alberghiera di Bistagno. Un altro esempio di semplice, ma altrettanto importante, sinergia con il territorio.

Il turismo business e convegnistico ha bisogno di alcuni strumenti indispensabili e qui non manca la la rete internet veloce, disponibile nelle camere via cavo e nelle sale riunioni in modalità wireless. Quello delle infrastrutture immateriali è uno dei grandi gap del sistema di accoglienza italiano, in particolare proprio in quello dell’agriturismo. Senza dimenticare quello linguistico. In questo caso c’è un mercato privilegiato che è quello di lingua tedesca (Svizzera e Germania) e lo stesso sito internet, molto utilizzato, è bilingue. Naturalmente l’inglese è l’altra lingua utilizzata.

Ursula Stor si è poi man mano trasformata in ambasciatrice del territorio e del gusto. Negli anni ha partecipato, e continua a farlo, a eventi e mercatini, per primo quello di Ponti. Non sono poi mancati alcuni riconoscimenti, come nel 2014 quando ha ottenuto il riconoscimento di ‘Imprenditrice di successo’ della Camera di Commercio di Alessandria (è stato consegnato durante la ‘Giornata dell’Economia) e, insieme al cuoco Pier Carlo Vomeri, è stata una degli undici ‘Agrichef’ scelti per festeggiare l’undicesimo compleanno di ‘Eataly’ del primo negozio di Torino Lingotto.

L’anno scorso è stata eletta presidente di Turismo Verde Alessandria (cinquantotto agriturismi associati).