Progetto Aquarium: visite dei minori in carcere

Radicali e Mdp in visita al carcere di Alessandria: luci e ombre della casa circondariale Cantiello e Gaeta CorriereAlLa Costituzione Italiana, garantisce il rispetto della dignità umana, promuovendo il principio della finalità rieducativa e risocializzante della pena, la quale, purtroppo ed inevitabilmente con i suoi effetti collaterali, segna la vita dei figli dei genitori ristretti. A tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, il Ministero della Giustizia Italiana, continuamente rinnova il suo impegno in tale direzione, attraverso la promozione di nuove leggi, adesioni a nuovi Protocolli , Convenzioni internazionali sui diritti dell’infanzia, invitando, con una serie di circolari, i vari Provveditorati ad ottemperare quanto in linea sopratutto alle direttive dell’ONU ed alla Risoluzione Europea approvata a Strasburgo nel 2008, che ribadiscono l’importanza del rispetto dei diritti del fanciullo, indipendentemente dalla posizione giuridica del genitore.

L’Amministrazione Penitenziaria italiana, accumunatasi alle Regole Penitenziarie Europee, prescrive sia le modalità di visita dei fanciulli, che tutto ciò che consente ai detenuti di mantenere e sviluppare relazioni familiari il più possibile ordinarie (naturali). Il Ministero della Giustizia ed in specifico l’Amministrazione Penitenziaria, promuovono iniziative di sensibilizzazione sociale spingendo gli Istituti di Pena ad intrattenere collaborazioni con organi preposti alla tutela dell’infanzia esistenti sul territorio oltre che con enti ed associazioni no profit a favore delle fasce più deboli.

Attraverso questa costante attenzione l’Amministrazione Penitenziaria si prende cura anche delle modalità di visita dei minorenni all’interno degli Istituti per rendere migliori l’accoglienza e le visite, in quanto è ben consapevole che l’incontro con il proprio padre avviene in un luogo estraneo e per loro potenzialmente traumatico, sottoposto a regole e tempi che non sono fatti per i bambini. La sfida che ci proponiamo con il progetto Aquarium (decorazione dei tunnel colloqui in favore dell’infanzia ed adolescenza e delle aree detentive a sostegno della salute emotiva delle persone detenute) è riuscire ad intervenire sulle pratiche di accoglienza, uscire dal “grigiore” del carcere, rendendo la presenza dei bambini “visibile e colorata”, a tutela del loro diritto ad essere felici e gioiosi pur mantenendo un legame affettivo con il genitore in un contesto dove i bambini non dovrebbero mai capitare.

Il Progetto Aquarium, sicuramente non sarà sufficiente perché i fatti “interiori” di un fanciullo separato per anni da un padre cambino, ma per molte ragioni che conosciamo noi operatori penitenziari del territorio alessandrino, l’accelerazione al cambiamento è in atto. La questione centrale della nostra società di cui il carcere è lo snodo ultimo è “Il benessere del bambino” (art. 3 della Convenzione Onu). Molti pensano che allora sia meglio per i bambini non frequentare il carcere, ma è una semplificazione e una falsa protezione, che dobbiamo contrastare, dato che il bambino può innescare un’alleanza con la scelta deviante del proprio genitore, assunta come protesta verso un “brutto luogo” che lo separa dal padre. Con questo presupposto l’impegno del nostro Istituto di Reclusione è quello di mandare un messaggio chiaro alla cittadinanza di solidarietà ed avere una importante ricaduta sociale, in una prospettiva di comunità solidale ed inclusiva soprattutto se solo pensiamo all’azione di prevenzione nell’investimento sull’infanzia. Altri interventi di natura architettonica, che stravolgeranno il nostro modo di custodire la popolazione detenuta, (aderendo alle nuove direttive della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo) sono stati già avviati attraverso un progetto dal nome “AGORA ‘” e questo nuovo modo di rileggere gli ambienti, non più come contenitivi della devianza, ma come luoghi di supporto terapeutico alla salute psicologica, vogliamo che passi anche attraverso processi di educazione al bello degli ambienti vitali.

Il sistema penitenziario deve, quindi, rispondere alla necessità di accogliere adeguatamente questi minori attivando interventi di protezione e di prevenzione sociale. Se il progetto avrà luogo, i dipinti prodotti dagli artisti Ivan Palazzolo ed Nivo Plauso raffiguranti i soggetti dei murales, saranno devoluti in beneficienza all’ospedale pediatrico SS. Arrigo e Biagio di Alessandria a nome della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Dr.ssa ELENA LOMBARDI VALLAURI
Direttore degli Istituti Unificati Cantiello e Gaeta della città di Alessandria