10 alla Chirurgia dell’Ospedale di Alessandria. E poi Brumotti e libri al rogo [Le pagelle di GZL]

Ecco perchè l'Ospedale di Alessandria merita di diventare IRCCS CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Al Reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria. Ogni volta che vengo “ospitata” nel nostro Ospedale, ho modo di valutare personalmente come viene fatta funzionare la sanità, e porto volentieri a conoscenza esterna le impressioni che ho avuto. Nel mio tris di pagelle settimanali con voto che va da 2 a 10, non è la prima volta che tratto il settore in ambito politico/burocratico/sanitario, spesso assegnando anche brutti voti. Ma non è questo il caso. Andiamo per ordine: il primo maggio non ho trovato di meglio da fare che andare al Pronto Soccorso, e dopo accurate analisi una Tac ha evidenziato che non potevo tornare a casa: alle 3 del mattina di giovedì 2 maggio venivo trasferita in Chirurgia. Sul Pronto Soccorso un bel 10 a medici e personale perché li ritengo eroi. Al mio arrivo in reparto una infermiera mi ha ricevuta con un sorriso e un inaspettato “benvenuta”. vi è mai capitato? Nonostante le “animelle” per traverso su ciò che mi attendeva, quel “benvenuta” mi ha sciolto la tensione creata dal male e dalla situazione. Mi sono ritrovata in un ambiente lindo, fresco e ho pensato:  “caspita, con quello che ci mostra la TV su Ospedali di importanti città, dove insetti, calcinacci, sporcizia e degenti sono ammassati nei corridoi, noi siamo un’isola felice”. Giovedì alle 14 l’intervento, e nei giorni (e notti) di ricovero ho ricevuto la giusta assistenza che ci si aspetta dalla sanità. Il 10 va a tutto il reparto, a tutto il personale e al Direttore responsabile, il Dott. Fabio Priora, che lo fa funzionare bene. C’è un 10 speciale però, dedicato al giovane infermiere Antonio Salerno (ho sbirciato il nome mentre cercava una mia vena disponibile a farsi bucare), vero esperto nel trovare le vene, non filoni auriferi, ma quelle vene che al momento del bisogno si rifiutano di manifestarsi. Il mio è un caso disperato perché ogni volta mi sento dire: “scusi, ma lei ha delle brutte vene”. Sabato 4, non sapendo più cosa cercare su due braccia che pareva avessero fatto a botte, e dorso mani con le “stimmate”, è arrivato Antonio che con tatto delicato e leggero l’ha azzeccata al primo colpo. Merita 10 con lode perché non mi ha fatto soffrire e ha permesso alla flebo di rifunzionare. Questa mia testimonianza vuole raggiungere politici e burocrati super pagati regionali: “egregi Signori, più risorse, più letti, più personale. Meno sprechi, scaduto il tempo delle “vacche grasse” di cui avete già goduto in passato, ora è arrivato il nostro turno, date la possibilità ai nostri Ospedali di continuare a offrire le eccellenti cure e servizi che ho riscontrato: ma non grazie a voi, grazie a medici e personale”.
Voto: 10

2) Quando il cittadino si rivolge a “Striscia la Notizia” oppure a “Le Iene”, per ottenere la visibilità su gravi situazioni che sono andate ‘fuori controllo’, certifica a mio modo di vedere il fallimento di tutti i preposti di Stato che dovrebbero occuparsi di quei temi specicifi. Giardini pubblici di Alessandria “Espulsi gli “spacciatori” del selfie con Brumotti”, e a seguire sempre nella zona: “Giardini stazione, non solo droga: aggredito un Pm”.
Checchè se ne dica, da troppo tempo Alessandria è “presidiata” da balordi, sbandati, gang, individui “senza patria” parcheggiati sul territorio. Mi chiedo quanti di costoro abbiano ‘foglio di via’ messogli nelle mani una, due, tre volte. Vorrei pure sapere chi si occupa di loro, visto che “qualcuno” per fare business li ha accolti tramite i canali legali e poi li ha abbandonati, e soprattutto chi fornisce lorola droga che spacciano apertamente. Chiariamo da subito un punto: non possiamo pretendere che sia la nostra Polizia Municipale a basso organico a dover presidiare da sola la sicurezza di Alessandria e dei sedici sobborghi. Esistono in primis la Prefettura e la Questura. Vero, le nostre Forze dell’Ordine fanno ciò che possono perché sono sotto organico. Forse anche perchè polizia e carabinieri in Italia sono in gran parte utilizzati come guardie del corpo, scorte o autisti di politici anche decaduti da anni da cariche di Stato, e di personaggi che ne potrebbero fare a meno, oppure essenso plurimilionari potrebbero provvedere da solo, pagando scorte private. siamo un paese fuori da ogni controllo, e superiamo il ridicolo. Ho fatto le mie ricerche e ho trovato un elenco infinito di personaggi a cui paghiamo la scorta, e cito quella più incredibile: un’inchiesta de “Il Tempo” ha fatto i conti sui costi della scorta dell’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: secondo ii quotidiano romano composta da uno staff di 45 persone! Pensare che pure Sandro Pertini fu Presidente, ma l’unica scorta era la sua pipa. Un consiglio: i preposti alla sicurezza della città a partire dalla Prefettura dovrebbero essere meno “timidi”, e se occorre l’esercito pretenderlo come fece il sindaco di Milano Sala nel 2016, e l’ottenne. Alessandria non è Milano? E allora? Nel frattempo: “Palazzo Rosso: arriva nuova ordinanza per la sicurezza urbana. Ecco tutte le aree interessate”.
Lo so già, i cosiddetti “buonisti” solleveranno proteste ma se ne facciano una ragione, non possono pretendere di avere la “moglie ubriaca e la botte piena”.
Voto: 4

 

3) A chi nel 2019 censura la cultura, e la diffusione di libri. Per agevolare cito la Treccani/ragazzi, che spiega in modo molto semplice il significato di censura.
Vado al dunque. Salone Internazionale del Libro 2019: un importante evento svoltosi a Torino nei giorni 9/13 maggio, che a mio vedere ha dato il peggio di sé, tanto che persino tre firme del giornalismo del “pensiero unico” hanno fatto capire che sarebbe stato meglio evitare, per la troppa propaganda regalata. Da un anno in questo paese c’è chi ha perso la testa, il buonsenso, il buongusto. Una parte dell’elite politica, economica, editoriale, religiosa, in “groppa” fino a ieri, per il timore di perdere i ruoli acquisiti, è arrivata ad ottenere censura in uno dei “templi” della cultura, da cui le ideologie partitiche dovrebbero stare rispettosamente fuori. “Libri al rogo”. Ripeto: siamo nel 2019, la nostra Costituzione garantisce la libertà di esprimersi con ogni forma o mezzo, escludendo ogni forma di censura e permetterci la possibilità di conoscere il “suono di tutte le campane” senza essere costretti ad accontentarci di ciò che viene divulgato come se fosse la verità assoluta. La conoscenza delle situazioni a 360 gradi da parte del cittadino sarebbe una iattura per tutto l’establishment, che gioca con la nostra ignoranza perché più il cittadino ignora più ci sguazzano negli affari loro. Sono una divoratrice di libri e amo conoscere il pensiero, le opinioni di tutte le più importanti firme che pubblicano libri di inchiesta sul mondo politico, economico, filosofico, scientifico, ambientale, religioso. E’ mia opinione che non esistano editori, scrittori e libri buoni o cattivi. La cultura e le opinioni non dovrebbero mai essere censurate, ci pensa già il lettore a scartare ciò che non ritiene interessante. Si legge nel web che chi non conosceva l’editore “scacciato” dal Salone ora per curiosità sta acquistando i suoi prodotti. Domenica 26 si voterà anche per l’Europa, sarebbe stato utile leggere anzitempo un libro edito nel 2014, subito censurato (oggi si acquista nel web), un testo che rappresenta il suona dell’altra campana: “La Matrix Europea: Il piano di conquista del Cartello Finanziario in Italia” di Francesco Amodeo. La libertà di opinione non è rinegoziabile, vogliamo tornare al “proibizionismo letterario”?
Voto: 2