Ferrero domenica alla Casa di Quartiere presenta la lista La Sinistra per le Europee

Alle prossime elezioni europee di fine maggio sarà possibile scegliere una vera opzione di cambiamento e di alternativa sia ai nazionalismi e ai razzismi, sia all’austerità che sempre più mina la democrazia sostanziale.
In campo c’è una lista denominata “La Sinistra”, che raccogliendo il contributo di partiti e associazioni sotto l’egida del Partito della Sinistra Europea, intende lavorare ad una rifondazione europea sul piede della giustizia sociale e fiscale, della riconversione ecologica e sociale dell’economia, dell’accoglienza e della pace.

“Per presentare i principali punti del programma della lista – dicono gli organizzatori della serata – avremo ad Alessandria il vice presidente del Partito della Sinistra Europea Paolo Ferrero, che è anche candidato nella Circoscrizione Italia – nord occidentale.

L’iniziativa è fissata per domenica 12 maggio, dalle ore 20.00, presso la Casa di Quartiere, via Verona 116 ad Alessandria.

E’previsto anche un buffet di autofinanziamento, visto che la lista deve di fatto sostenersi da sé senza grandi finanziatori”.

“Negli ultimi anni – continuano gli organizzatori – scelte sempre più gravi e impopolari hanno scatenato la guerra fra poveri e la destra peggiore: quella contro la libertà delle donne, quella che non ha rispetto per la vita dei/delle migranti, quella sempre dalla parte dei più ricchi. Non è più possibile, dunque, dire di voler difendere e allargare gli spazi democratici senza criticare radicalmente tutto questo. La Sinistra, unita in uno dei gruppi più grandi a Bruxelles, il GUE/NGL, e nella Sinistra Europea si è sempre opposta a ogni scelta che connota l’attuale insopportabile assetto europeo e ora chiede il contributo di molti/e per cambiarlo”.

“D’altro canto – concludono gli organizzatori – con le assurde imposizioni contenute nei trattati o in norme aggiuntive come il “Fiscal Compact”, non c’è proprio scampo al peggioramento quotidiano dei livelli di vita delle persone. Persino la crisi verticale di tantissime Amministrazioni locali, al netto delle responsabilità politiche acclarate, è esattamente figlia di una logica del debito che noi intendiamo apertamente contestare: non è vero che spendiamo troppo socialmente, i soldi ci sono e vanno recuperati con eque e progressive politiche fiscali”.

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