Primitivi di Manduria (e altre specialità nostrane) [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

 

È bello pensare all’evoluzione.

Pensare che tutto lentamente è cresciuto, si è modificato seguendo un corso naturale.

Pensare che l’uomo ha cominciato ad erigersi per poter camminare a testa alta e dare maggior ossigeno al cervello.

Ha stabilito delle regole di vita facendole diventare leggi non scritte, poi scrivendole e talvolta scrivendone in eccesso.

Comunque il senso dello scorrere dei secoli va di pari passo con la consapevolezza umana di ciò che è bene e ciò che potrebbe essere male.

Manduria.

Un uomo di sessantasei anni muore, ucciso da un gruppo di giovani che erano soliti picchiarlo in maniera sistematica.

Le immagini dei pestaggi, che questi smidollati riprendevano a testimonianza della loro crudeltà, sono state pubblicate sui siti di varie testate giornalistiche.

È impressionante.

Viterbo.

Una donna di 36 anni viene violentata da due ragazzotti militanti di Casapound.

I giovani la portano in un locale di cui avevano le chiavi, la stordiscono con gli alcolici e poi approfittano della sprovveduta riprendendo le vessazioni col telefonino e conservando i video gelosamente.

Alcuni amici, addirittura pare i genitori stessi, li esortano a cancellarli ma la loro sicumera è tale da indurli a non farlo.

Prove dunque schiaccianti autoprodotte.

Le cronache sono occupate da esseri primitivi. Il nostro tempo così decantato come il tempo del progresso e della tecnologia al servizio dell’uomo si trova ad essere imbarbarito da decerebrati sbattuti sulle prime pagine anziché nell’ultima cella di Sing Sing (fondete la chiave e gettatela nella fossa delle Marianne).

Si aggiunge a queste considerazioni un’aggravante: l’elemento indifferenza.

Mi fa effetto pensare che in entrambe le situazioni la connivenza di numerose persone intralci il tempo di intervento della giustizia.

Torino.

Una donna di 45 anni viene denunciata per presunti maltrattamenti psichici e fisici ai danni dei bambini della Scuola in cui insegna.

Pare che dal 2014 nei vari istituti scolastici in cui la donna ha effettuato servizio ci fossero segnalazioni, richiami o cos’altro che facevano intuire l’inadeguatezza della donna al lavoro.

Se non in un piccolo lager per piccoli uomini.

Le specialità nostrane sono molteplici.

Parliamone, divulghiamole.

Piuttosto che restare indifferenti.