Par condicio anacronistica, e Rosatellum legge ‘fantozziana’ [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Il bavaglio della par condicio. Una Legge oggi troppo vecchia, anacronistica, difficile sia da controllare che da rispettare. Peraltro che senso ha misurare ‘con il bilancino’ i contenuti dei piccoli organi di informazione locale (cartacei o on line che siano) mentre sui diffusissimi social può liberamente circolare di tutto, per non dire delle grandi testate TV e cartacee, che spandono continuo letame su Lega e 5 Stelle? La legge nasce nel 2000 per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica: “Legge 22 Febbraio 2000, n. 28 – pubblicata nella G.U. n. 43 del 22 febbraio 2000”, realizzata già all’epoca da un Governo “malato”. Perché lo definisco “malato”? Elezioni vinte regolarmente da Prodi, scalzato da D’Alema 1°, crisi di Governo, rimesso in groppa dalla presidenza Scalfaro e diventa D’Alema 2°, infine dovrà mollare le redini e subentra Amato sotto la presidenza Ciampi per terminare la tribolata (soprattutto per gli italiani) legislatura 1996-2001. Durante il governo D’Alema 2° viene approvata la legge sulla par condicio per regolare l’accesso ai mezzi d’informazione delle forze politiche, ma l’unico vero scopo è limitare la predominanza nel settore dell’informazione di Berlusconi. Andiamo oltre: in questo momento siamo in par condicio, ci sono alle porte le elezioni europee, le regionali in Piemonte, e tante comunali. Nel mio piccolo, la par condicio cerco di rispettarla, e non stilo ovviamente pagelle sui candidati che partecipano alla ‘corrida’ elettorale. Anche se in questi giorni leggendo certi nomi sui giornali locali sinceramente un po’ di orticaria mi viene. A voi no? Poche facce seminuove, molte facce che vengono ripresentate, ‘in groppa’ da anni. Praticamente li conosco tutti, conosco ciò che hanno fatto di utile e di buono (sono rari, ma ci sono), c’è chi ha profuso chiacchiere e chi ha fatto nulla, quindi pesi morti per le nostre comunità e tasche. Mi sarebbe piaciuto stilare per ogni candidato una pagella e per ognuno elencare l’impegno profuso nei trascorsi: ma non posso, la par condicio me lo vieta. Peccato. D’Alema e il suo Governo “malato” hanno imbavagliato la possibilità di fare corretta informazione su chi in questa provincia dovrà occuparsi con capacità, impegno, onestà del bene pubblico. Dalle europee alle regionali, fino ai comuni.
Da cittadina, mi permetto di sottolineare che si tratta di legge che andrebbe ampiamente modificata.
Voto: 2

2) La Legge elettorale Rosatellum come sarebbe stata giudicata da Fantozzi? Ne sono più che convinta: “una cagata pazzesca!”. Parliamone. A giugno sarà un anno esatto che il Governo “giallo-verde” ha giurato di fronte al Presidente della Repubblica, dopo 89 giorni dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, grazie all’impostazione della vergognosa Legge dal nome del suo ideatore Ettore Rosato (PD), che di fatto non ha permesso altra soluzione. Si è così formato un Governo contrastato, criticato, infamato da tutto il potere politico, economico, finanziario, lobbistico sia nazionale che europeo. Nota a parte merita il fronte ‘super vergognoso’ dell’ informazione. Tutto l’establishment nazionale ed europeo, a cui si aggiungono editori, direttori, redattori, giornalisti, opinionisti, tutti assemblati nel pensiero unico, si è schierato contro il Governo, ritenuto espressione della parte peggiore del paese: ignorante, incapace, razzista, populista, sovranista, e chi più ne ha ne metta. Poi ci sono i partiti bocciati dagli elettori, che si credono portatori del verbo, unici ad essere in grado di governare il paese, divulgando ricette per portare l’Italia fuori dal guado in cui loro stessi ci hanno portati! Leader e portavoce di partiti di opposizione che di fronte alle telecamere e nei salotti TV come dischi inceppati ripetono sempre quelle quattro cose imparate a memoria. Sono patetici e non si rendono conto di offendere l’intelligenza degli italiani, che sono in grado di ragionare e valutare tali loro comportamenti. Quindi da dieci mesi tutti addosso a questo Governo, che peralto è costretto a governare tra mille ostacoli messi dai commissari UE per rendergli vita difficile, e fake news di ogni tipo. A chi oggi è contro l’esecutivo, e farebbe di tutto per vederlo fallire (altro che interesse nazionale!) ricordo solo che chi è causa del suo mal pianga se stesso: “La Rosatellum-story, una legge che ha punito chi l’ha votata”
Voto: 2

 

3) Parliamo di Unione Europea? Dalla sua costruzione ci hanno “intortati” per bene e noi italiani troppo buoni, troppo boccaloni ce le siamo bevute tutte. Abbiamo accettato ogni sopruso economico e ogni strapotere a testa bassa, fidandoci dei peones che le segreterie dei partiti italiani candidavano a Bruxelles/Strasburgo, strapagati ma poco preparati e senza consistenti “attributi”, indispensabili per fronteggiare i volponi degli altri paesi e difendere gli interessi dell’Italia. Qualcuno obietterà che le cose non stanno così, che i nostri peones si son dati da fare, ma i fatti e i risultati parlano chiaro: siamo lo zerbino di tutti gli Stati. La UE ha scoperto il suo vero volto e il suo fallimento, e per i più attenti non solo da oggi. Nel 2013 Timothy Garton Ash (saggista e giornalista britannico, professore di Studi Europei presso l’Università di Oxford, quindi non uno qualunque) in una lunga intervista a Enrico Franceschini (corrispondente da Londra de La Repubblica) dichiarava: “Ovunque si guardi, ci sono sempre più europei che sono scoraggiati, confusi, scontenti, delusi dall’Unione Europea. Non credo sia giusto dire che sono antieuropei, non sono euroscettici ma non si identificano più come prima con l’Unione Europea. Se guardate i sondaggi di opinione, c’è una caduta drammatica tra il 2007 e il 2013, causata dalla crisi finanziaria ed europea”. Era il 2013 e sono trascorsi sei anni, prendiamo atto che oggi l’Europa del “volemose bene” e delle frontiere libere non esiste. Nel 2010 la UE ha divulgato un volumetto dal titolo: “L’Europa e voi. Una panoramica dei successi dell’Unione europea” dove magnificava il proprio lavoro sulle politiche e pratiche che avevano un positivo impatto diretto sulla vita delle persone e sul loro ambiente. Su dieci magnificenze elencate ne cito tre: “Aprire la strada alla ripresa economica” – “La ricostruzione dopo un disastro naturale” – “Più valore al denaro dei clienti delle banche”. Qui sarebbero dovuti entrare in gioco i nostri peones, portando soluzioni e vantaggi in Italia, ma la storia dimostra che si sono occupati di altro. Quanto guadagnano i peones europei italiani? Non posso dilungarmi ma se volete toglietevi lo sfizio leggendo qui: “Elezioni Europee 2019: quanto guadagna un parlamentare europeo? Viaggi, alberghi, copertura sanitaria, auto e pensione”.Diventare europarlamentare è meglio che vincere la lotteria.
Voto: 2

 

4) Di chi è l’oro della Banca d’Italia? E’ ancora nel caveau di palazzo Koch in via Nazionale a Roma? Chi può disporne? Partiamo da qui: “Riserve auree e Bankitalia: di chi sono? Tutta la verità”.
Sono anni che non se ne sentiva parlare, ma ultimamente gli organi di informazione, concentrati perennemente su Matteo Salvini, sulle ONG e gli immigrati, hanno trovato il tempo di parlare anche delle nostre riserve auree. Noi italiani pensiamo di vivere in un paese ‘straccione’, con enorme debito pubblico, ma siamo tra le prime dieci riserve auree del mondo. Per l’esattezza siamo il terzo paese, con 2.452 tonnellate di oro, dopo Stati Uniti e Germania. Dopo di noi la Francia, la Russia, la Cina, la Svizzera, il Giappone, e i Paesi Bassi. Ma quanto valgono le riserve auree italiane? Circa 87 miliardi di euro, oltre 90 miliardi di dollari sotto forma di lingotti, e una percentuale di ‘oro fino’ che raggiunge il 99,6%, inoltre ci sono anche 4 tonnellate di monete (900 mila pezzi in oro). Quindi in Europa non siamo straccioni, eppure ci trattano come tali. Prima di questo Governo nessuno parlava di queste nostre risorse auree accumulate con il sangue e il sudore degli italiani, e pochi sanno che quattro anni fa una delegazione dei 5 Stelle chiese e ottenne di visitare il caveau di Bankitalia per verificare la presenza fisica dei lingotti. Il timore era che tale oro fosse in pericolo. Il dubbio era che “scaltre manine” e altrettanti “scaltri poteri forti” intendessero sottrare o avesserro già sottratto parte di quel tesoro al popolo italiano, unico legittimo proprietario. Ovviamente in questi mesi i detrattori del Governo hanno detto e scritto di tutto e di più. Leggete qui, in particolare: “L’oro di Bankitalia: è la Bce che decide, il precedente Tremonti. Salvini e Borghi: ‘Quell’oro è degli italiani’” Nell’articolo si dice tra l’altro: “L’On. Riccardo Molinari, parlamentare e capogruppo della Lega alla Camera, ad Agorà Rai Tre, commentando quanto riportato da fake news giornalistiche, ha precisato che: “L’onorevole Borghi chiede di sapere quell’oro di chi è. E quando ha fatto questa domanda i vertici di Bankitalia hanno risposto che devono chiederlo alla Banca Centrale Europea. E questo è gravissimo (dice Molinari) perchè è evidente che quell’oro è l’oro della Banca d’Italia e dello Stato italiano”.
Voto: 2