Liberamente martedì propone il romanzo ‘L’estate non perdona’ di Flavio Santi

Martedì alle ore 17 nuovo appuntamento del progetto “Letture in Biblioteca“ con un romanzo giallo dal titolo “L’estate non perdona” di Flavio Santi nella Sala Bobbio della Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Alessandria in piazza Vittorio Veneto, 1.
Letture di Cristina Saracano.

Fabrizio Priano, presidente di Libera Mente, commenta “Flavio Santi, scrittore, poeta e traduttore alessandrino di origine friulana, presenta il suo ultimo lavoro, il suo secondo romanzo giallo che ritrova come protagonista Drago Furlan. Attraverso le indagini dell’ispettore friulano, l’Autore racconta un territorio, il Friuli, la terra di origine tanto amata in tutta la sua bellezza, in bilico tra modernità e tradizione”.

Flavio SANTI
Di origine friulana (di Colloredo di Monte Albano), il cognome originario era Sant: la “i” è stata aggiunta sotto il fascismo per italianizzarlo. Benché vincitore del concorso di ammissione alla Classe di Lettere e Filosofia della Scuola normale superiore di Pisa, ha preferito studiare presso l’Almo Collegio Borromeo di Pavia, dove si è laureato in Filologia Medievale e Umanistica con una tesi sul giurista umanista Giasone del Maino (di cui oggi si può leggere la voce Treccani da lui redatta), e ha poi conseguito il dottorato in Filologia moderna con una tesi dal titolo “Figurando il Paradiso”: metafora religiosa e vita materiale nella letteratura italiana dalle origini fino a Dante. Ha studiato anche a Ginevra sotto la guida di Guglielmo Gorni.

Come poeta la sua produzione è sia in lingua italiana sia in friulano. Una distorta epica moderna, con le avventure di un clone contemporaneo di Giacomo Leopardi, caratterizza Mappe del genere umano. La lingua friulana si dispiega in tutte le sue potenzialità nella raccolta Rimis te sachete, che gli vale diversi riconoscimenti critici, come quelli di Mario Desiati, Enzo Siciliano, Andrea Cortellessa e del poeta friulano Amedeo Giacomini. Nella raccolta successiva di stampo civile – dal titolo Asêt – c’è l’addio dell’autore alla scrittura in friulano. Le sue poesie sono tradotte in molte lingue, tra cui inglese, francese, spagnolo, tedesco, norvegese, finlandese, olandese, indonesiano.

Ha esordito nella narrativa con il romanzo Diario di bordo della rosa, con una nota di Michele Mari (il romanzo ha avuto una seconda edizione, accresciuta, nel 2014). Grande è la varietà di temi affrontati: dal vampirismo in chiave storica con L’eterna notte dei Bosconero al memoir con Il tai e l’arte di girovagare in motocicletta. La morte del poeta e amico Simone Cattaneo gli ispira una moderna riscrittura de La vita agra di Luciano Bianciardi: Aspetta primavera, Lucky (candidato al Premio Strega 2011, Premio Paradiso degli Orchi). La scelta di dare il libro a un piccolo editore risponde a una precisa prassi. Da segnalare anche la raccolta di racconti La guerra civile in Italia e il saggio dedicato alla poetessa Claudia Ruggeri scomparsa in giovane età.

Va infine segnalata la sua attività di docente universitario all’Università degli Studi dell’Insubria e di studioso. Ha collaborato a opere collettive come il Grande Dizionario della lingua italiana, l’Enciclopedia del Cinema Treccani, il Dizionario Biografico degli Italiani. Intensa è inoltre la sua collaborazione nel tempo con riviste accademiche come «Paragone» e «Nuovi Argomenti», e quotidiani come «Il Riformista».

L’ESTATE NON PERDONA
L’estate più calda degli ultimi anni sta arroventando il Friuli, e l’ispettore Drago Furlan si sta finalmente godendo una vacanza al mare con l’eterna fidanzata Perla. Ma la tanto sospirata villeggiatura viene interrotta da una telefonata del pm Santoliquido: sul greto del fiume Natisone è stato ritrovato un cadavere con la faccia spappolata a colpi di kalashnikov. Chi è la vittima? E perché l’assassino si è accanito sul cadavere tanto da sfigurarne il volto? Furlan rientra immediatamente in servizio per cercare di risolvere il caso: ma gli indizi sono pochi e contraddittori, e l’abbraccio torrido dell’afa non aiuta di certo a ragionare… tanto più che, per non dare un dispiacere a Perla, Drago fa la spola tra la spiaggia e il commissariato di nascosto, adducendo come scusa gli acciacchi e i capricci della madre Vendramina. Mentre la stampa nazionale monta il caso del “Mostro del Natisone” e le indagini arrancano, ci scappa pure il secondo morto: che sta succedendo nella tranquilla provincia friulana? È il caldo che dà alla testa oppure dietro la scia di sangue si nasconde un nemico terribile, il cui solo nome basta a evocare antichi orrori e a far venire i brividi? Drago Furlan, piglio rude da ispettore contadino, tra una bevuta all’osteria dell’amico Tarcisio, una mangiata di frico e una passeggiata sul lungomare, dovrà dare fondo a tutto il suo fiuto investigativo per venire a capo del mistero. E dovrà pure sbrigarsi, visto che il killer sembra aver preso di mira proprio lui…