Donne, industria e responsabilità sociale: ecco come si può fare. Incontro in Confindustria Alessandria promosso dallo Zonta Club, di fronte a decine di studenti [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

«Le aziende devono farsi carico del problema, devono avere responsabilità sociale e impegnarsi per favorire e agevolare le donne in maternità». Parole di amministratore delegato. Che sicuramente stridono e provocano scintille se confrontate con quelle che a volte le donne si sentono dire durante un colloquio di lavoro con il manager di turno: «Alla sua età dovrebbe fare figli invece di cercare il posto fisso, mi dia retta». Succede in Italia e accade troppo spesso.

Però la condizione lavorativa femminile, lontana dai modelli di altre nazioni europee, sta mediamente migliorando, almeno a scorrere alcune statistiche nazionali relative sia all’occupazione (ma il trend è ancora negativo in termini di parità salariale e condizione generale sui luoghi di lavoro), sia alle imprese in rosa.

Rispetto a queste ultime, una conferma arriva dalla Camera di Commercio che in un recente rapporto ha quantificato, al 31 dicembre 2018, le imprese femminili in provincia di Alessandria in 9.984 sulle 42.804 totali, pari al 23,3 per cento delle imprese provinciali (dato leggermente superiore alla media regionale che è del 22,5 per cento). L’alessandrino si qualifica così come la prima provincia in Piemonte. «Sono soprattutto imprese individuali e i settori dove si concentrano le imprese femminili sono il commercio e l’agricoltura» ricorda il report dell’ente camerale. Un altro dato positivo arriva, per esempio, da Invitalia (agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, è controllata dal Ministero dell’Economia) che l’anno scorso ha finanziato 998 imprese femminili (pari al 36 per cento del totale), concedendo agevolazioni per 38 milioni di euro e attivando investimenti per 67 milioni. Il 95 per cento delle imprenditrici finanziate «ha meno di 36 anni».

Il ruolo della donna nel mondo delle imprese, e in quello industriale in modo particolare, è stato al centro di un incontro organizzato dallo Zonta Club Alessandria e ospitato in Confindustria Alessandria. Prima i saluti del direttore dell’associazione degli industriali, Renzo Gatti, dell’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Alessandria, Cinzia Lumiera, del presidente del Rotary Club, Gianni Mezzalira e della presidente di Zonta Club Alessandria, Elisa Lombardi, poi la presentazione della borsa di studio Stem (acronimo di Science, technology, engineering and mathematics) edizione 2019 ‘Silvana Rolando’ e la premiazione della studentessa Gaia Fornicelli del liceo scientifico dell’Alexandria International School che ha vinto la selezione locale del premio Young Women in Public Affairs, quindi la tavola rotonda sul ruolo delle donne e dei giovani nel mondo del lavoro e nell’industria.

Le parole sulla responsabilità sociale d’impresa declinata verso il mondo femminile arrivano da Federica Moschini, amministratore delegato di Ips (Industrial packaging solutions) Ariflex laminazione sottile Spa (il gruppo Laminazione Sottile, nato nel 1923, sede a Napoli e stabilimento a Caserta, ha acquisito nel 2015 l’Ariflex di Spinetta Marengo, specializzata nella produzione di imballaggio flessibile; il gruppo partenopeo è uno dei leader europei per la trasformazione dell’alluminio con più di 150.000 tonnellate prodotte tra laminati nudi, laccati e contenitori per alimenti). Sono sue le parole citate in apertura ed è sempre lei a parlare di «etica dell’impresa» e della necessità di «creare le migliori condizioni interne per fidelizzare i dipendenti». Sulla stessa lunghezza d’onda Marisa Delgrosso (amministratore delegato dell’omonima impresa torinese del settore dell’automotive e presidente per Piemonte e Valle d’Aosta di Aidda, associazione che riunisce le donne imprenditrici e dirigenti d’azienda), Simonetta Bisio (direttore amministrativo di Bisio Progetti del gruppo Guala), Maria Angela Pozzoli (procuratore di Ida srl). Ha moderato l’incontro, Nadia Biancato, Past International Director di Zonta International e Zonta International Foundation.

In un dibattito che ha toccato anche i temi del telelavoro («È necessaria una organizzazione interna e un forte impegno, è certamente un aiuto e si può fare però solo per certi profili professionali») e dell’occupazione giovanile (la presenza al di sotto dei 35 anni è molto bassa, parecchi neoassunti hanno una «bassa fidelizzazione aziendale» e spesso «scappano per cercare altre avventure invece di affrontare con umiltà e pazienza il percorso lavorativo interno»), sono spiccati i dati aziendali relativi alla presenza media femminile con quote rosa che vanno dal trenta al sessantacinque per cento per i profili di vertice, quelli amministrativi e nella ricerca e sviluppo. Nelle aziende rappresentate al tavolo confindustriale la presenza femminile in produzione invece è scarsa, per via della tipologia produttiva.

All’incontro hanno partecipato la classe quarta del liceo scientifico Alexandria International School accompagnata dalla professoressa Antonietta Capra, le classi terza e quarta Aeronautica e Meccanica con una rappresentanza delle seconde degli stessi corsi dell’istituto tecnico Volta di Alessandria, e una rappresentanza della classe quinta del Volta accompagnate dai professori Paolo Monti e Simone Gatti. Da un paio di studentesse sono arrivate, al termine, domande che hanno concluso in modo intelligente la tavola rotonda stimolando una ulteriore riflessione delle donne imprenditrici sul ruolo ‘in rosa’ e sulla responsabilità aziendale.

In apertura dell’incontro è stata ricordata la figura dell’imprenditrice Jole Volante, amministratore delegato della Olva Spa dalla metà degli anni Settanta del secolo scorso, il cui profilo è stato tracciato in modo appassionato ed emozionato da Gemma Aschero.