Lo studio epidemiologico illustrato lunedì presso la Sede Comunale ha riguardato la popolazione della città di Tortona nel periodo corrente tra il 1980 ed il 2015, anno in cui contava 27.280 abitanti.
Sono state prese in considerazione le cause di mortalità e di morbilità, utilizzando i dati delle schede ISTAT per le cause di morte, i dati delle schede di dimissione ospedaliera per le cause di malattia che hanno richiesto un ricovero. Il confronto dei dati è stato fatto con quelli del resto della Regione Piemonte.
Dopo la raccolta dei dati e la loro valutazione attraverso le regole della Statistica sanitaria affidata al dr Gerardo Bonomo, epidemiologo e statistico, i dati emersi sono stati:
Cause di morte: Tumori maligni +5,7% Disturbi psichici +20,8% rispetto al resto delle Regione.
Fra gli uomini: le cause statisticamente significative di morte sono state tumori al fegato, al pancreas, al polmone; fra le malattie benigne, malattie degenerative neurologiche, malattie cardiovascolari.
Fra le donne: le cause statisticamente significative sono state tumori del colon-retto, pancreas e poi malattie cerebro-vascolari e cirrosi epatica.
Il tumore della mammella è causa di morte con valori superiori rispetto al resto della Regione ma non statisticamente significativo.
Cause di ricovero ospedaliero: sia per uomini che donne, il tasso è risultato statisticamente significativo per i ricoveri dovuti a bronchiti, enfisema, asma, broncopatie ostruttive, e anche ricoveri dovuti a tumore al polmone e alle vie aeree.
Analoghi risultati sono stati osservati nello studio epidemiologico sulla Bassa Valle Scrivia, condotto nel 2016-17.
Il dr Maffiotti Direttore del Dipartimento sud-est (Alessandria – Asti) dell’ARPA, ha presentato i recenti dati sulla qualità dell’aria della Provincia di Alessandria, reperibili sul sito dell’Arpa e consultabili alla sezione Amministrazione Trasparente – Informazioni Ambientali del Comune di Tortona.
Ha osservato che i valori di riferimento delle polveri sottili, in particolare il PM10, sono diversi fra quelli raccomandati dall’OMS (più bassi) e quelli indicati dalle normative europee e nazionali.
In riferimento alla normativa, l’aria di Tortona, per quanto riguarda la media annua, si è mantenuta complessivamente al di sotto del limite di 40 microgrammi per metro cubo. Può essere una buona notizia, soprattutto in riferimento al trend di miglioramento che si è verificato nei confronti degli anni passati.
Tuttavia va ricordato che nell’aria ci sono tantissime componenti, alcune nuove e sulla cui pericolosità non ci sono conoscenze ancora sufficienti; non sono chiare ancora le interazioni fra le diverse componenti.
Altre osservazioni riguardano poi la vicinanza con importanti impianti industriali che seppur fuori provincia, possono avere emissioni anche con ricadute sul territorio comunale di Tortona per motivi geografici e meteoclimatici.
Il dr. Maffiotti ha inoltre sottolineato le possibili problematiche dovute alle emissioni derivanti da impianti di riscaldamento alimentati con pellet e legna, nonché i pochi ricambi d’aria nei locali chiusi, l’uso delle auto soprattutto a diesel…
Il dr Ciniglio ha ricordato i dati del Registro Tumori nazionale che paventa come il cancro sarà fra 20 anni (forse anche meno) la prima causa di malattia, sottraendo il primato alle malattie cardiovascolari; un aumento inquietante si vede anche nelle neoplasie in età giovanile, addirittura pediatrica.
Da queste poche ma significative osservazioni, risulta davvero importante l’iniziativa del Consiglio Regionale, rappresentato al Convegno dal Consigliere Domenico Ravetti, di avviare le procedure per costituire in Provincia di Alessandria un Istituto di ricovero per la ricerca e la cura delle malattia ambientali.
La Dott.ssa Maria Grazia Pacquola, Assessore all’Ambiente e alla Salute del Comune di Tortona, ha lanciato importanti spunti di riflessione (TAKE HOME MESSAGE …cosa ci portiamo a casa)
1) Conoscere, capire, scegliere.
Quando si palesa un problema, in ogni ambito, bisogna prima di tutto conoscerne i termini,approfondire le conosce, utilizzando il metodo scientifico: non è perfetto ma è ciò che di meglio abbiamo per evitare cantonate e scelte solo emotive.
Lo studio epidemiologico è servito anche per rendersi conto della complessità, delle sfumature, di dati a volte contrastanti, di acquisizioni progressive.Le cose non sono mai facili, bianche o nere, ci sono tante tonalità di grigio che rendono ragione della relatà multifattoriale.
2) La via della seta.
Nell’antica Cina il medico non prendeva in cura un paziente se questo non dimostrava di volersi prendere cura di sé e di evitare comportamenti scorretti.
Questo è un grande insegnamento per ciascuno di noi, che dobbiamo sentirci i primi artefici della nostra salute, operando scelte virtuose, intelligenti: automobile sempre e comunque? Sigarette? Riscaldamento a manetta o condizionatori e porte aperte? Internet 5 G? E quella parola magica che suona PREVENZIONE?
3) Essere protagonisti.
“Non chiederti cosa fa il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese” J.F.K.
Come singoli, attraverso scelte intelligenti e “contagiose” che riempiano di significato la definizione di Salute che troviamo nell’articolo 32 della Costituzione italiana: diritto fondamentale dell’individuo e interesse della comunità.
Come comunità di cittadini, che pensano in grande, al futuro del proprio territorio e delle generazioni che verranno, che si assumono delle responsabilità, a cominciare dalla corretta compilazione delle cartelle cliniche per garantire dati affidabili ai ricercatori.
Gli esempi possono essere davvero tanti, e ciascuno di noi, ogni famiglia, può cominciare a scegliere, consapevole che “la vita non è aspettare che smetta di piovere, la vita è imparare a ballare sotto la pioggia” .