Lucchini (sindaco M5S Acqui Terme): “Orgoglioso del nostro lavoro di squadra per la città”. Ora avanti tutta con Centro Congressi e sviluppo economico

di Ettore Grassano

 

Due anni fa vinse le elezioni al fotofinish, per soli 5 voti, con inevitabile ‘coda’ di polemiche e riconteggi. 53 anni, sposato e padre di una ragazza di 23 anni, di professione operatore sanitario (infermiere del 118, “faccio ancora i turni di notte”), Lorenzo Lucchini si appresta a ‘tagliare il traguardo’ dei due anni come sindaco di Acqui Terme, la sua città.

Ex triatleta e amante delle discipline di endurance, in passato il nome di Lucchini è comparso sui giornali locali per la sua partecipazione a prestigiose competizioni internazionali. La passione per il territorio acquese maturata in sella alla sua bici, alla fine della carriera agonistica lo ha portato a diventare guida ciclo ambientale, permettendogli così di acquisire competenze in campo turistico.

È iscritto al Movimento 5 Stelle dal 2013. La molla che lo ha spinto all’impegno in prima persona per cercare di migliorare la città in cui vive, è stata la chiusura della cardiologia, in cui ha lavorato per 10 anni. E’ il primo sindaco del Movimento 5 Stelle non solo nella cittadina termale, ma in tutta la provincia di Alessandria.

Quale il suo primo bilancio ‘di tappa’? E quali i progetti per i prossimi tre anni?

 

 

Lorenzo Lucchini, lei quasi due anni fa divenne sindaco di Acqui Terme: l’esperienza se l’aspettava così?
Mi sono candidato per mettermi al servizio dei miei concittadini e per cercare di migliorare la mia città. Non nascondo che pur aspettandomi una eredità non semplice da gestire, non avrei mai pensato di scoprire così tante criticità. Acqui Terme è una città dotata di un ricco potenziale, ma afflitta da molti problemi che per anni sono stati trascurati e si sono incancreniti. L’elemento più critico sta nel debito accumulato dal nostro Comune. Non è semplice spiegare alla cittadinanza quanto un ente locale possa essere strangolato dai pagamenti che deve ai vari enti creditizi. In un decennio ci siamo indebitati per decine di milioni di euro: riportare in salute i nostri conti non sarà facile né indolore; ma vediamo già i primi segnali che ci dicono quanto l’impegno disinteressato, la determinazione e le pratiche virtuose, devono essere considerati elementi determinanti per la nostra economia.

 

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È un impegno totalizzante?
Sì. Lavoro mediamente più di dieci ore al giorno in Comune, praticamente senza sabati, festività e domeniche liberi da impegni, e al contempo svolgo turni notturni in ambulanza. Buona parte dei miei appuntamenti li dedico all’incontro con i miei concittadini, così come gran parte della mia Giunta, in modo da raccogliere proposte e segnalazioni. Poi ci sono tutte le altre istanze, le riunioni, i momenti di rappresentanza, eccetera. È un impegno durissimo, e non solo per la complessità che lo caratterizza o il tempo che esso richiede. Ma credo sia anche il mestiere più bello che esista, per la soddisfazione che offre il fatto di realizzare cose utili ad una intera comunità.
Molti solidarizzano con me, credendo che il mio cruccio più grande, che la parte meno tollerabile di questo mestiere, siano le critiche e le polemiche quotidiane.
In realtà ciò che davvero fa male, che fa sentire il peso di questa grande responsabilità, consiste nel quotidiano incontro con le tante persone che cercano disperatamente un posto di lavoro o una qualche forma di sostegno economico. Questo è lo stimolo per me più utile a mantenere salde la mia determinazione e la mia disponibilità.

Il traguardo già centrato di cui è più orgoglioso?
Grazie al lavoro di una squadra fantastica posso dire di aver già dato il via a numerosi punti del nostro Perché stanno smantellando l'ospedale di Acqui Terme? CorriereAl 1programma. Provenendo dal mondo sanitario, per me è importante garantire i servizi ad un’area fino ad ora disagiata e penalizzata. È stato molto importante portare in città e sul territorio un nucleo di 20 posti letto CAVS (Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria). Posti letto la cui concessione fu nel marzo scorso inspiegabilmente rimandata “a data da destinarsi”, ora finalmente a disposizione dei miei concittadini. E così come abbiamo lavorato sodo per i CAVS, lo abbiamo fatto anche per mantenere altri servizi e stiamo tuttora continuando ad impegnarci per dare un ordine al nostro ospedale per renderlo quanto più possibile sicuro, efficace e fruibile.

Cosa non siete ancora riusciti a fare, e farete nei prossimi 3 anni?
Stiamo cercando di risolvere molti dei problemi che rendono attualmente inutilizzato il Centro Congressi, struttura che ci siamo ritrovati priva di un Certificato per la Prevenzione Incendi, dell’ accatastamento, di un Certificato di Collaudo Statico, e con buona parte degli impianti non funzionali. È stato un susseguirsi di difficoltà che abbiamo dovuto affrontare facendo numerose analisi nel tempo. L’ultima perizia consegnata ai primi di gennaio ci ha obbligato a chiudere la struttura, avendo riscontrato la mancanza del collaudo statico, obbligatorio per legge. Sono almeno 10 anni che il Centro Congressi è terminato e mi domando come sia stato possibile da parte di chi doveva controllare essere così negligente. Sicuramente nei prossimi mesi riconsegneremo il Palacongressi alla città. Lo faremo rendendolo una struttura effettivamente funzionale al turismo congressuale, tramite opportuni investimenti quali, tra gli altri, un parcheggio. Voglio fare un breve inciso. Il Centro Congressi è la rappresentazione di come è stata gestita l’Italia negli ultimi 20 anni. Troppo spesso abbiamo assistito ai danni di chi ha amministrato costruendo edifici come si affronta una scommessa, facendo poca attenzione prima, e sperando poi che non avvenisse nessuna tragedia. È proprio di pochi giorni fa la notizia del crollo di un controsoffitto in un asilo a Trecate che ha causato cinque feriti tra i piccoli ospiti. Troppo spesso non ci si adopera per verificare lo stato delle strutture. È solo così che si difende l’incolumità delle persone.

Raccolta differenziata ‘spinta’: sembrate entusiasti, ma c’è chi invece sostiene che ormai siaDossier Comuni Ricicloni Legambiente: Pecetto sugli scudi, Alessandria a passo di gambero CorriereAl superata. Voi credete nel ‘porta a porta’?
Crediamo nei dati. Abbiamo raggiunto il 73% di raccolta differenziata nel mese di dicembre 2018 rispetto al 39% del 2017. È un dato impressionante, se si considera il breve tempo che è stato necessario per raggiungerlo. Abbiamo in questo modo scongiurato sanzioni e aumenti dovuti dalla cosiddetta “ecotassa”. Il modello “porta a porta” è un sistema applicato anche all’estero, che ha portato e sta portando risultati eccezionali in molte realtà italiane. Città come Treviso hanno dimostrato che il concetto di tariffa puntuale è una delle soluzioni più adeguate per garantire il futuro al nostro ambiente. Si tratta sicuramente di un modello che richiede un cambio di mentalità, e spesso i cambiamenti possono non risultare semplici.

 

Le Terme, eterno cruccio. Opportunità e problema? Il comune che intende fare?
Il turismo termale, in senso generale, è un’opportunità per il nostro territorio perché rimane un elemento unico che altri paesi vicino a noi non hanno. Purtroppo se a livello nazionale il comparto langue, ad Acqui le cose vanno anche peggio e ormai conosciamo tutti i motivi di questa sofferenza. Di fronte a questo quadro occorre ragionare con un approccio pragmatico.
Insieme alla minoranza abbiamo restituito la Commissione Speciale dedicata alle Terme. Programmeremo dei tavoli di lavoro ai quali chiederemo la partecipazione di tutti i portatori d’interesse, ci attiveremo per la ricerca di soluzioni utili e condivise.
Pur senza dimenticare che il settore è e rimane trainante per la città, bisogna comunque arricchire l’offerta turistica muovendo l’attenzione verso altri campi: dal turismo enogastronomico al cicloturismo, dal volano congressuale a quello storico-artistico. Sono tutti settori su cui stiamo intensamente lavorando.

 

Economia del territorio: vino e turismo, ormai intrecciati. Come far crescere il brand Monferrato?
Il Monferrato non ha nulla da invidiare al territorio dell’Albese, dove le peculiarità enogastronomiche sono state opportunamente sfruttate e valorizzate negli anni; dobbiamo piuttosto fare squadra ed imparare. Le nostre comunità sono state per troppo tempo disconnesse tra di loro senza costruire una “identità di marchio”, il Monferrato, appunto. Faccio un esempio: l’ente turismo Alba Bra Langhe Roero, se non ricordo male, ha un bilancio che supera il milione di euro, di cui oltre 300 mila sono i contributi degli Enti Locali. La nostra agenzia turistica locale, invece, è sempre stata una struttura piccola, poco agile e dotata di poche risorse. Stiamo lavorando per cambiare questa tendenza. Quest’anno, anche grazie alla nuova dirigenza, abbiamo dato una svolta, iniziando a investire seriamente sulla nostra agenzia turistica. Il primo passo realizzato ha già visto un piano di rilancio territoriale ben fatto e ad ampio respiro. Bisogna ora crederci, rafforzare Alexala con lo sforzo di tutti e iniziare a costruire una forte rete che veda coinvolti Enti Pubblici e le realtà imprenditoriali che hanno a cuore il territorio.
Ci preoccupa molto anche la sofferenza delle imprese vitivinicole. Siamo direttamente a contatto con le aziende e insieme cerchiamo soluzioni utili a riconvertire un trend da troppo tempo in declino. Crediamo che anche in questo caso, mettere l’amministrazione a disposizione per organizzare con umiltà e pragmatismo tavoli di lavoro ai quali invitare esperti del settore, eventi importanti centrati sul tema dell’enologia possa dare i risultati che da anni non arrivano.

Sicurezza dei cittadini: cosa avete fatto, e cosa farete?
Per la sicurezza dei nostri concittadini abbiamo introdotto tante novità. È stata intensificata l’attività notturna della Polizia Locale passando da due a tre/quattro pattuglie serali. In molti ci hanno chiesto di fare qualcosa per rallentare il traffico in diverse zone della città. Abbiamo così installato sei “VelOk”, ottenendo ottimi risultati in termini di sicurezza stradale. Neanche un mese fa abbiamo dato il via per la prima volta al servizio dei vigili di quartiere. Si tratta di una vera e propria riorganizzazione della Polizia Locale, attraverso cui vogliamo assicurare la massima presenza degli operatori sul territorio, includendo le aree più limitrofe. Colgo poi l’occasione per ringraziare la Questura, a cui ho chiesto e immediatamente ottenuto fin dall’inizio del mio mandato di rendere più frequenti i pattugliamenti presso la stazione ferroviaria. La prossima settimana incontrerò il Prefetto per concordare un programma di aggiornamento e implementazione della videosorveglianza, l’attivazione sperimentale del controllo di vicinato e valutare la possibilità di rendere la nostra stazione ferroviaria più sicura grazie ad agenti Polfer.

Partecipazione dal basso: ci riuscite davvero? E come?
In modo molto semplice. Per circa un anno ho voluto e condotto una serie di assemblee cittadine presso le chiese e sale pubbliche. In questi luoghi è stato consentito – in ben diciotto occasioni – il confronto diretto con l’Amministrazione comunale, chiarendo gli aspetti operativi della raccolta differenziata “porta a porta”, raccogliendo segnalazioni e proposte per ottimizzare il servizio. La politica spesso si rintana nei palazzi; noi ci abbiamo messo la faccia. Ho trovato estremamente utile questo mezzo di incontro, e lo riprenderò a breve. Pochi giorni fa gli studenti sono venuti in piazza Levi a chiederci un confronto. Questo è per noi uno stimolo enorme: nel nostro programma è ben indicata la volontà di aprirci al dialogo e al coinvolgimento dei ragazzi con strumenti partecipativi. Lo abbiamo detto, e lo faremo.

Si dice: i 5 Stelle vanno ‘a mille’ quando si tratta di elezioni politiche, ma nel locale arrancano. Che rumors avverte in città? Pensa al secondo mandato?
C’è la difficoltà insita nel presentarci senza finanziamenti, liste, e apparentamenti: vincere ad Acqui, in effetti è stato un risultato straordinario. Ora stiamo lavorando sodo per ripristinare la salute della cosa pubblica, ristabilire la legalità e i diritti. Sono sicuramente temi meno appaganti, nel locale, rispetto a quelli di chi promette a vanvera. Ecco che diventa allora intollerabile per i partiti quando un semplice “cittadino” arriva al governo di una città e inizia un serio controllo sullo stato degli edifici, inizia davvero a lavorare per la sanità locale, o si impegna attivamente per migliorare la qualità ambientale.
Quanto ad un eventuale mio secondo mandato, credo che sia un tema abbastanza irrilevante. Questo è ancora un periodo di “semina”. Non c’è tempo, e non è ancora il tempo, per pensare al mio futuro: conta solo il futuro della mia città.