Esy e il mondo invisibile [ALlibri]

A cura di Angelo Marenzana

 

Il sogno di Monica Zampieri, attraverso la sua scrittura, “è quello di riuscire a toccare quella parte profonda e nascosta che ognuno di noi custodisce infondo al proprio essere, quel bambino che si diverte e con leggerezza porta con se i segreti del mondo. E, con Il mondo invisibile di Esy, quella che la stessa autrice definisce una novella dell’anima, mi trovo a raccontare la creazione in un ottica surreale, giocosa, di facile lettura, dove l’anima riveste sempre un ruolo fondamentale. Il mio intento resta quello di dare una visione serena e spensierata, ma tutt’altro che superficiale, anche a chi non segue percorsi spirituali, ai più giovani e ai sempre verdi, che sentono in fondo al cuore che c’è qualcosa di indicibile che ci collega tutti.”

Il suo vuole essere un elogio alla fantasia e alla semplicità, due ingredienti per Monica Zampieri fondamentali per condurre una buona vita. E così in questo lungo racconto si è divertita ad inventare anche un vocabolario, luoghi e personaggi nascono così dal guizzo di un pensiero, e come per magia trovano una foggia e un’impronta sul foglio non solo come parole ma anche sotto forma di schizzo. Alternare parole e disegni aiuta il lettore ad entrare più in contatto con un mondo magico che sono certa esiste in ognuno di noi.

“La magia, come l’amore, restano ingredienti auspicabili in una vita degna di essere vissuta, qualunque essa sia e ovunque porti”.

Monica Zampieri vive a Tortona e da anni segue percorsi di crescita personale, dipinge e scrive da quando ha memoria. Operatrice Shiatsu, non ha mai abbandonato il desiderio di ricerca del vero.

 

Il mondo invisibile di Esy

di Monica Zampieri

Seduta sul mio sgabello luminescente, completamente avvolta nella vivolita, il mio nutrimento energetico, osservavo quell’involucro davanti a me… era stupefacente; avrei avuto il mio corpo per andare su terra e avrei potuto fare grandi cose.

Mentre fantasticavo su cosa sperimentare, un brivido di incertezza mi attraversò, come uno strano presagio, non sapevo di cosa si trattasse, prima di quel momento non avevo avvertito nulla di simile, la pace era il mio cibo e il mio stato.

Grande Albero ci aveva assegnato questi corpi per incominciare a prendere dimestichezza con loro, una volta raggiunta la terra saremmo state per così dire ‘sole’. Serviva una certa preparazione.

Svolazzavo tutt’intorno a questa figura immobile che pareva tanto pesante, mi era stato assegnato un involucro donna, dovevo famigliarizzare con lei, al momento non era funzionante, pertanto potevo soffermarmi qua e là per cogliere più informazioni possibili.

Era fatto di uno strano materiale morbido e allo stesso tempo elastico, di un colore strano, molto delicato; grande albero ci spiegò che questi materiali potevano anche avere colori differenti in base alle zone dove venivano a trovarsi su terra. Il mio era di un colore pastello chiaro e aveva capelli castani e mossi, anche questi variavano molto, la lista dei termini di cui si componeva questo tipo di scafandro era veramente ampia e piano piano stavo imparando.

La mia attenzione si posò sulle finestrelle di questa splendida creatura, …. o c c h i ! … così dicevano le indicazioni, erano delle vere e proprie aperture sul mondo esterno e permettevano di vedere tutto quello che era il nuovo mondo.

Erano veramente belli gli occhi, quanta ispirazione aveva avuto il nostro creatore….mi soffermavo prima su uno, poi sull’altro: erano identici, trasparenti, al centro di colore scuro; profondi, carichi di curiosità, pronti per raccogliere ogni tipo di informazione. Erano spettacolari! Ricordavano la nostra luce, forse l’unico punto dove si ritrovava la connessione con ciò che eravamo… gli occhi portavano noi nel fuori… e il fuori in noi.

Meraviglioso era tutto l’insieme di questo essere, il naso che serviva a respirare ma anche a:… o d o r a r e … percepire profumi, odori, cose che ancora non capivo bene… la bocca era poi un altro mistero, posta al centro verso il basso di quello che si chiamava volto, avrebbe dovuto portare all’interno una sostanza per noi sconosciuta ma indispensabile a corpo per sopravvivere, poi sarebbe servita per esprimere concetti, comandi, insomma una serie infinita di cose che avremmo capito solo con il tempo.

Le braccia con le famose e tanto care mani….sarebbero state uno strumento indispensabile, a noi scintille mancavano tanto questi organi tattili, ci aspettavamo grandi emozioni dal loro utilizzo.

Infine, ma non meno importati, le gambe e i piedi che avrebbero avuto il compito di far muovere la macchina umana nello spazio terra.

Fondamentali, ma molto meno belli da vedersi, erano altri organi che stavano all’interno di corpo, questi avevano svariate funzioni vitali, importantissime a detta di G.A.; erano quelli che facevano funzionare la macchina biologica e che permettevano la vita su terra.

Dopo un lungo non tempo G.A. convocò noi scintille per darci nuove direttive, non sto a dirti la magnificenza di Cristallia in quell’occasione, le nostre luci vibranti erano molto forti e cariche di tanto entusiasmo per l’avvio del grande gioco.

A turno ci fu chiesto di esprimere le nostre opinioni inerenti agli involucri che ognuno aveva ricevuto; in un secondo tempo, spirito, ci spiegò come sarebbe avvenuto il contatto-fusione tra noi e loro.

La spiegazione fu affascinante:

“MIE AMATE SCINTILLE, HO STABILITO CHE PER ENTRARE NEL CORPO CHE AVRETE SCELTO SI SVOLGERA’ UN RITUALE MOLTO PARTICOLARE, ENTRERETE DA UNA PICCOLA APERTURA POSTA SULLA PARTE ALTA CHE VERRA’ SUCCESSIVAMENTE CHIUSA A CONTATTO AVVENUTO. VI INSIDIERETE IN UN ORGANO CHE CHIAMEREMO CUORE, LI’ SARA’ LA VOSTRA CASA PER TUTTO IL TEMPO DEL GIOCO. SARETE COLLEGATI CON ME TRAMITE UN FILO CHE SARA’ RESO INVISIBILE AGLI OCCHI UMANI; DA QUEL MOMENTO VI FONDERETE CON IL VOSTRO NUOVO CORPO E POTRETE SPERIMENTARE LA VITA SU TERRA!”

Un fragoroso boato scosse Cristallia…

“NON E’ FINITA MIE AMATE, PER RENDERE IL GIOCO PIU’ VERO E INTERESSANTE FARO’ SCENDERE SU OGNUNA DI VOI LA DIMENTICHITE E RITROVARE IL CONTATTO CON LA SORGENTE, RICORDANDO LA VOSTRA MISSIONE, SARA’ LA GRANDE SFIDA!”

In quel momento realizzai il senso di quel famoso brivido avvertito molto non tempo prima! Caspita, questa era veramente forte!!! Spirito si era superato, che sfida sarebbe stata? La dimentichite era una sostanza che non usavamo per nulla, la sua potenza era in grado di cancellare ogni ricordo “precipitando” chi veniva cosparso di questa polvere nel vuoto totale.

Molte di noi rimasero perplesse, annichilite da questa rivelazione….qualcuna confessò di provare un senso di scoraggiamento profondo di fronte a tutto ciò…come si poteva realizzare un progetto così impegnativo se non ricordavamo nulla ? Era una vera follia, non sarebbe stato possibile, più ci pensavamo e più tutta la faccenda sembrava irrealizzabile.

Incominciarono ad esserci i primi segni di preoccupazione tra noi, a dirla tutta la cosa aveva veramente scosso tutte; si trattava di un grosso ostacolo alla realizzazione dei nostri sogni.

Questo però non poteva fermarci, ormai eravamo troppo coinvolte e nulla avrebbe cambiato i nostri piani, andare su terra era diventato un pensiero ed un desiderio di primaria importanza, le difficoltà sarebbero state affrontate e superate di volta in volta.

Quella stessa sera a Cristallia fu allestito un grandioso banchetto.

Fu un non tempo molto difficile per ognuna di noi quello che seguì il grande festeggiamento…

Il clan del raggio giallo, che era il mio gruppo di fratellanza, decise di riunirsi e di utilizzare le varie risorse di ognuna per fortificarci, in previsione della partenza.

Dovevamo esercitarci ad entrare nei nostri “scafandri”…Quando toccò a me entrare, mi sentii in pericolo, un brivido ghiacciato mi avvolse lasciandomi disarmata, si trattava di un passaggio abbastanza veloce ma era un attimo eterno dove tutto si bloccava… presi coraggio ed entrai.

Lo spazio per l’ingresso era un piccolo foro sulla parte alta del cranio dell’umano, trattenni tutta la mia luce vibrante e volai dritta al cuore… un miscuglio di suoni e colori mi travolse… Che luogo meraviglioso! Mai visto nulla di simile!…Non c’era da perdersi in melensaggini, una volta entrata dovevo legarmi e fissare la mia energia al cuore. Il filo d’argento datoci da Spirito era azionato ed ora ero collegata al mondo di sopra e radicata perfettamente nella macchina biologica. Si trattava da quel momento di quantificare l’efficacia della mia luce sulla mente… sentivo un senso di soffocamento, spirito ci aveva avvisato di questo effetto collaterale molto fastidioso, era anche la ragione del nostro tormento per non essere potenti come sapevamo di essere, in quel luogo ci sentivamo piccole e insicure. Questo era anche uno dei motivi per cui la dimentichite era fondamentale; se fossimo rimaste consapevoli per tutto il tempo di quello che eravamo in origine, la nostalgia ci avrebbe ucciso prima di portare a compimento la nostra missione.

Queste erano solo delle prove di ancoraggio e quindi non avveniva la doccia di dimentichite, quella sarebbe caduta su ognuna di noi solo quando la fusione sarebbe stata definitiva.

Ogni volta che ripetevo l’operazione di ancoraggio mi sentivo sempre più sicura e a mio agio, questo mi dava un po’ di fiducia.

Spirito ci aveva detto che con il tempo avremmo sviluppato un nuovo corpo di energia che avrebbe preso le sembianze dell’essere che abitavamo, sarebbe stato molto leggero, impalpabile, trasparente e con quel veicolo saremmo potute uscire dal nostro involucro di pelle ed ossa ogni volta che lo avessimo ritenuto necessario, ci spiegò che sicuramente sarebbe avvenuto più facilmente durante il riposo notturno, quando questa meravigliosa creatura si assopiva, scollegarci ed uscire sarebbe stato molto più facile.

Il mio clan si esercitò a lungo e così fecero tutti i clan sotto la costante supervisione di grande albero, fiero ed indaffaratissimo.

-Grandioso! Ma come ti sentivi tu? Alla fine saresti voluta restare?-

Il vuoto non vuoto ed il non tempo, incominciavano ad assumere un valore mai percepito prima, ora l’emozione e l’entusiasmo lasciavano il posto ad una chiara consapevolezza; la missione prima ancora di essere intrapresa, stava già mostrando il valore delle nostre origini… il sogno sospeso aveva in serbo molto più di quello che si pensava… Ma la mia natura si rivelò in tutta la sua trepidante bellezza… e… fu più forte di ogni paura, dovevo sperimentare e nulla mi avrebbe fermato…

Cristallia diventò il nostro quartiere generale, da lì sarebbero partite tutte le missioni.

Le prime scintille a partire furono le “stellarduadi”, loro vantavano il possesso di un particolare patentino, per così dire, avevano viaggiato nel non tempo più di qualunque altra e, cosa molto importante, avevano imparato a comprimere la propria luce senza perdersi.

Spirito aveva deciso che il non tempo era giunto, non si poteva più rimandare, quindi l’intera operazione prese il via.

Partirono un centinaio di scintille, tutte appartenenti alla fratellanza, cioè alla stessa discendenza; i vari gruppi famigliari sono molto numerosi e si distinguono gli uni dagli altri grazie a dei colori, ogni clan risplende di un colore specifico.

Il grande gioco della vita aveva preso forma: corpo, anima e spirito erano scese in campo e terra aveva visto i suoi primi abitanti.

Io partii molto tempo dopo, la prima discesa fu veramente memorabile…