Oro, gioielli e intelligenza: la formula di Valenza attira nuovi protagonisti, come Cartier, e si prepara a formare i nuovi talenti. Sarà la volta buona? [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

La manualità è fondamentale. Anzi è essenziale. Ed è il valore aggiunto che l’Italia può mettere in campo. Se poi la manualità è quella orafa, il valore cresce ancora di più. Ma per farlo, il distretto dell’oro di Valenza deve attirare i giovani, offrire opportunità formative, promuovere il territorio. In passato questi obiettivi non sono mai stati raggiunti tutti insieme, anche se qualcosa si è costruito, però senza dare vita alla necessaria rivoluzione dell’innovazione di cui tutta l’area ha bisogno.

Da poco meno di un anno l’intera progettualità ha subìto una accelerazione con la Fondazione Mani Intelligenti di Valenza che qualche giorno fa ha presentato un concorso e un programma formativo chiamato ‘Artisans Acceleration Program’. E lo ha fatto di fronte a rappresentanti di licei artistici, Accademie di belle arti, istituti di design, scuole professionale orafe con l’obiettivo «di presentare le opportunità formative e professionali che il settore del gioiello è in grado di garantire e offrire a giovani interessati a intraprendere un mestiere d’eccellenza» come è stato spiegato durante l’evento ospitato a teatro. Il programma formativo dedicato «ai nuovi talenti del gioiello» partirà ad aprile, mentre è aperto il concorso “Immaginare Mani intelligenti” che si ispira alla visione della Fondazione: «Formiamo la passione dei giovani all’eccellenza artigiana del maestro orafo con la concretezza della tradizione e l’entusiasmo di chi accetta le sfide dell’innovazione guardando al futuro». Organizzato in partnership con Isia (Istituto superiore per le industrie artistiche) di Roma, il bando si rivolge a candidati di età tra i 18 e i 26 anni e mette in palio una borsa di formazione del valore di 4.500 euro, oltre alla possibilità di fare un’esperienza formativa di tre mesi in una delle aziende socie della Fondazione. E non manca il contest, riservato agli under 26, finalizzato alla progettazione del logo della Fondazione Mani Intelligenti.

A proposito dei soci, ecco l’altra novità. La Fondazione Mani Intelligenti cresce, coinvolgendo sei nuovi soci: Bigbag, Cartier, Chaumet, Giovanni Ferraris, Mattioli, Recarlo. Si aggiungono ai fondatori Bmc (Carlo Massavelli), Bulgari (Nicolò Rapone), Costanzo & Rizzetto (Davide Costanzo), Crivelli Gioielli (Alessia Crivelli, presidente della fondazione Mani Intelligenti), Damiani (Giorgio Damiani), Filostil (Giorgia Cattelan), Giorgio Visconti (Andrea Visconti), Gioj (Lorenzo Icardi), Greco F.lli (Pietro Greco), Leo Pizzo (Leo Pizzo), Palmiero Gioielli (Carlo Palmiero), Pasquale Bruni (Pasquale Bruni Bossio), Vendorafa Lombardi (Augusto Ungarelli), Vpa (Villa Pedemonte Atelier, Livio Arzani), Comune di Valenza (Gianluca Barbero). «L’adesione – commenta Alessia Crivelli – conferma la validità del progetto e la volontà di consolidare il processo di attrattività del ruolo del Maestro Orafo, coinvolgendo un numero sempre crescente di giovani talenti». Le aziende fondatrici hanno un fatturato aggregato che supera un miliardo di euro, arrivando a circa 1,3 con l’indotto, mentre gli addetti sono circa 1.200 sui 5.500 stimati in tutto il distretto. Con l’ingresso dei sei nuovi soci, la quota degli addetti sale a circa duemila.

Il coinvolgimento delle scuole a livello nazionale ha avuto come obiettivo quello di fare conoscere da vicino le opportunità formative e professionali del gioiello. «L’evento Hub School – rileva Gianluca Cravera, direttore generale della Fondazione – è stato l’occasione sia per coinvolgere le istituzioni formative (con presenze dalla Liguria, da Roma e dalla Sicilia), sia per avvicinare ed entusiasmare i giovani talenti attraverso il contest finalizzato alla progettazione del logo della Fondazione». Poi c’è il programma di accelerazione artigianale, ‘Artisans Acceleration Program’ che «ribalta in un certo senso il paradigma aula – sperimentazione e porta direttamente l’allievo all’interno dell’azienda, offrendo la possibilità di apprendere a stretto contatto con i migliori produttori di gioielli al mondo». La Fondazione Mani Intelligenti a giudizio di Gianluca Barbero, sindaco di Valenza, sta «declinando concretamente l’intuizione della presidente, Alessia Crivelli, ovvero la possibilità di dare alla parola ‘concorrenza’ un significato diverso da quello che normalmente si è soliti pensare. La Fondazione si basa infatti sull’idea che soggetti differenti possano ‘con-correre’ nel senso di ‘correre insieme’ per uno stesso risultato: un futuro migliore per la nostra comunità».

Valenza è finalmente pronta al salto di qualità? Il momento sembra davvero questo, anche ascoltando le parole di Silvia Verduzio, responsabile delle risorse umane di Cartier Pgi Spa. «Stiamo consolidando la presenza in Italia, un territorio che esprime una eccellenza formidabile, un polo e partner esterni a Milano, Torino e Valenza. Abbiamo fatto – dice – una operazione di sistema e di rete guardando a un mestiere che è cambiato molto e che richiede manualità, ma anche grandi competenze e creatività».