Un’azione importante nell’ultimo anno è stata portata avanti dall’Amministrazione Comunale di Alessandria sul tema dei P.E.B.A. (Piani per l’Eliminazione delle Barriere Archiettoniche), e proprio giovedì si è riunito per la prima seduta il Tavolo appositamente costituito con l’obiettivo di redigere tali PEBA per la realtà comunale di Alessandria.
Ne hanno discusso giovedì mattina, presso la Sala Giunta del Palazzo Comunale di Alessandria, Giovanni Barosini, Assessore comunale ai Lavori Pubblici, Pier Vittorio Ciccaglioni, Assessore comunale alle Politiche sociali, arch. Paola Testa, Disability Manager del Comune di Alessandria, i rappresentanti dei Settori Tecnici Comunali competenti (il Direttore dei Lavori Pubblici, ing. Gianpiero Cerruti, e il responsabile del Coordinamento Manutenzione Infrastrutture comunali, geom. Franco Lupani), nonché i rappresentanti dei Soggetti esterni coinvolti nel Tavolo di redazione dei PEBA, ossia:
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Alessandria: ing. Gianmario Bolloli
Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Alessandria: arch. Stefano Antonio Chiodi
Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Alessandria: geom. Fabio Dottor e geom. Fiammetta Cattaneo (membro sostituto)
Associazione Geometri e Geometri Laureati di Alessandria: geom. Roberto Moncalvo
F.I.S.H.-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Alessandria: Vicepresidente regionale Paolo Berta e Presidente Ass. Il Sole dentro Renato Peola (membro sostituto)
F.A.N.D.-Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità – Alessandria: Vicepresidente Paolo Adriano Bolzani e Francesco Margaria (membro sostituto)
U.P.O.-Università del Piemonte Orientale: prof.ssa Roberta Lombardi
L’iter procedurale che ha portato all’incontro ha preso avvio dall’approvazione da parte della Giunta Comunale di un documento (di cui alla Nota informativa n. 546/2018 del 12.10.2018) riportante le linee che – sulla base del complessivo quadro normativo di riferimento – possono consentire ad Alessandria di sviluppare un “percorso di eccellenza” e diventare “Città-pilota”, nell’ambito dell’A.N.C.I.-Associazione Nazionale Comuni Italiani, per quanto riguarda gli strumenti e le politiche di inclusione che hanno nei PEBA un elemento peculiare e primario.
Si sottolinea, a questo proposito, come i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche siano strumenti finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi pubblici e negli edifici pubblici già esistenti; secondo la normativa nazionale, tutte le Amministrazioni pubbliche devono dotarsi di questi strumenti in relazione gli immobili di loro proprietà.
Più specificamente, in ambito nazionale i PEBA sono disciplinati dalle Leggi 41/1986 e 104/1992.
La legge 28 febbraio 1986, n. 41 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1986)” è la prima normativa che li introduce, prevedendo che, per gli edifici pubblici già esistenti e non ancora adeguati alle prescrizioni della normativa vigente in materia di barriere architettoniche, «dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche entro un anno dalla entrata in vigore della presente legge» (art. 32 comma 21).
Con la Legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” l’ambito di applicazione dei Piani è stato esteso ai percorsi e agli spazi pubblici in riferimento «all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione» delle persone disabili (art. 24 comma 9).
A livello regionale il principale riferimento ai PEBA è contenuto nella Legge regionale 9 settembre 1991, n. 47 “Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche”, e successive modifiche e integrazioni, che impone ai Comuni di predisporre «Programmi operativi d’intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche» (art. 9 comma 1), che devono essere approvati prima dell’approvazione del bilancio di previsione (art. 5 comma 2); vengono inoltre definiti i contenuti dei Programmi, costituiti da quattro elaborati:
• rilievo di spazi, strutture ed edifici, sia pubblici che privati, aperti al pubblico, riguardante la situazione su tutto il territorio rispetto all’accessibilità, fruibilità e sicurezza di detti luoghi;
• relazione che illustra le azioni da realizzare nei vari settori di cui all’art. 2 e definisce le priorità d’intervento in riferimento alla disponibilità finanziaria ed ai programmi di intervento nei settori stessi nonché alle indicazioni contenute nelle disposizioni di cui al primo comma dell’art. 3;
• schede tecniche riferite ai singoli interventi con l’indicazione dell’entità delle opere e dei relativi costi, nonché dei tempi previsti per la realizzazione degli stessi;
• relazione finanziaria contenente, tra l’altro, l’indicazione dei modi con i quali si intende far fronte alle spese.” (art. 9 comma 5).
Viene anche precisato che per il finanziamento dei programmi e dei relativi interventi i Comuni debbano destinare il 10% dei proventi annuali derivanti dai Permessi di costruire e dalle SCIA, dalle sanzioni in materia urbanistica ed edilizia, e dalle sanzioni amministrative pecuniarie derivanti da inosservanza di norme relative al diritto di libero accesso in spazi pubblici riservati ai portatori di handicap motori e sensoriali (art. 9 comma 6).
È inoltre previsto che i Comuni possano avvalersi della collaborazione delle associazioni a tutela dei disabili più rappresentative sul territorio ai fini dell’elaborazione dei programmi di intervento (art. 9 comma 8), mentre nei progetti territoriali i Comuni devono indicare “le modalità del coinvolgimento delle Associazioni di tutela delle persone con handicap più rappresentative operanti sul territorio per la verifica dei risultati degli interventi realizzati” (art. 5 comma 2 ter).
La L.R. 47/1991 dispone, infine, che i programmi e piani comunali per l’abbattimento delle barriere architettoniche siano preventivamente coordinati con i piani urbani del traffico (art. 7 comma 4).
Per quanto riguarda l’erogazione dei contributi regionali ai Comuni ai fini dell’eliminazione delle barriere architettoniche, la Legge regionale 15 maggio 2001, n. 23 e successive modifiche e integrazioni, obbliga i Comuni entro 12 mesi dalla sua entrata in vigore ad integrare i Regolamenti urbanistici comunali con la Mappa dell’accessibilità urbana come condizione necessaria per l’attribuzione dei finanziamenti regionali, a qualsiasi titolo erogati, se finalizzati al superamento delle barriere architettoniche ovvero relativi ai programmi di edilizia sovvenzionata o agevolata (art. 2).
Con la Legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 “Norme per il governo del territorio” e successive modifiche e integrazioni, si stabilisce che il Piano operativo, strumento che disciplina l’attività urbanistica ed edilizia del territorio comunale in conformità al Piano strutturale, contenga «le disposizioni per la programmazione degli interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche nell’ambito urbano, finalizzati a garantire un’adeguata accessibilità delle strutture di uso pubblico, degli spazi comuni delle città e delle infrastrutture per la mobilità» (art. 95 comma 6).
Alla luce di questo ampio quadro normativo di riferimento, l’Amministrazione Comunale di Alessandria — su sollecitazione di Giovanni Barosini quale Assessore competente, con delega ai Lavori Pubblici — ha provveduto nelle scorse settimane a definire le possibili componenti del Tavolo per la redazione dei PEBA, puntando a formare una vera e propria “rete” tra Soggetti Istituzionali diversi, sia pubblici che privati e associativi del territorio locale che, in sinergia con l’Assessore Giovanni Barosini e con i diversi altri Settori Comunali coinvolti per materia (Lavori Pubblici, Urbanistica, Commercio, Traffico, Disability Manager), possa definire le priorità operative e passare celermente alla redazione dei Piani.
L’appello dell’Amministrazione Comunale è dunque stato colto e formalmente si è potuto procedere con la costituzione del Tavolo composto dai rappresentanti dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Alessandria, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Alessandria, del Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Alessandria, dell’Associazione Geometri e Geometri Laureati di Alessandria, della onlus F.I.S.H.-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Alessandria, di F.A.N.D.-Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità – Alessandria, nonché di U.P.O.-Università del Piemonte Orientale.
Il programma di lavoro del Tavolo prevede innanzitutto l’individuazione precisa delle strutture e degli edifici pubblici di Alessandria (con precedenza da riconoscere agli edifici scolastici), senza dimenticare l’individuazione di precisi “percorsi urbani” senza barriere architettoniche. Si procederà quindi a redigere il programma specifico, per lotti, degli interventi previsti e ad affidare conseguentemente gli incarichi esterni per lo svolgimento dei lavori.