Mujeres de maiz – Una mostra fotografica per raccontare il Primo Incontro Internazionale Politico Artistico Sportivo e Culturale delle Donne che Lottano tenutosi tra l’8 e il 10 marzo 2018 nel caracol di Morelia, Chiapas, Messico.
L’8 marzo del 2018 le donne indigene delle comunità zapatiste messicane hanno lanciato un coraggioso appello alle donne di tutto il mondo, invitandole a raggiungere i meravigliosi territori del Chiapas per un incontro di portata globale, in grado di mettere in relazione tra loro le lotte contro violenza e discriminazione che quotidianamente vengono portate avanti in ogni angolo del pianeta.
Quella scommessa apparentemente folle portò nel Caracol zapatista di Morelia quasi 10.000 donne, che passarono 4 giorni a discutere, creare, performare, fare sport, arte e politica a partire dai propri percorsi di autodeterminazione e dalle esperienze prodotte nei propri territori.
La ricchezza espressa da quelle giornate è stata possibile grazie alle donne dell’EZLN che – all’interno del contesto di rivoluzione sociale, culturale e politica che da venticinque anni attraversa le popolazioni indigene del Chiapas – hanno saputo declinare una prospettiva di genere forte e radicale e imporla all’interno del processo di trasformazione di cui sono parte.
Le mujeres de maiz, le donne del mais, sopravvivono e mantengono in vita le proprie comunità da decenni nonostante malattie, povertà, attacchi militari e paramilitari, divieti di accesso ai servizi e politiche che minano a distruggere l’autodeterminazione dei popoli e delle donne indigene. E proprio loro, senza risorse, senza ricchezze, senza potere, sono riuscite a chiamare a raccolta migliaia di donne con l’offerta di stringere un patto: restare vive. E per restare vive non vi è altra strada se non la lotta, una lotta collettiva e globale, che si dota di pratiche e strumenti differenti ma che individua nel sistema neoliberista, capitalista e patriarcale, un unico potente nemico.
Alcune attiviste di Non una di Meno Alessandria, Chiara, Lucia, Marta e Giulia, hanno avuto il privilegio e la fortuna di essere parte di quegli splendidi giorni a Morelia e oggi, a distanza di un anno da quell’esperienza, vogliamo provare a restituire una piccola parte di quelle emozioni e di quella potenza a chi non c’era e, forse, avrebbe voluto esserci.
Pochi giorni fa le “mujeres de maiz” hanno annunciato che quest’anno non saranno in grado di ospitare il Secondo Incontro Internazionale delle Politico Artistico Sportivo e Culturale delle Donne che Lottano (http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2019/02/11/a-le-donne-che-lottano-in-tutto-il-mondo-da-le-donne-zapatiste/); ogni donna in lotta nel mondo, quindi, trascorrerà l’8 marzo nel territorio in cui vive e il compito che insieme vogliamo darci è quello di portare avanti il patto stretto durante quell’incontro, consapevoli che di fronte alla barbarie, alla violenza e al razzismo che viviamo quotidianamente, mantenere teso quel filo che ci unisce ad ogni angolo del mondo è l’arma più potente che abbiamo a disposizione.
Questa mostra fotografica, che raccoglie alcune delle immagini dell’Incontro tenutosi a Morelia tra l’8 e il 10 marzo 2018, vuole essere un modo per continuare a guardare quel filo e non dimenticarsi che ogni singola donna di questa città, con la sua esperienza, la sua storia, la sua lotta, è parte di qualcosa di più grande. Qualcosa che supera confini e barriere, stereotipi e pregiudizi, per mettere in discussione le radici di un sistema che per sopravvivere si nutre di sfruttamento, disuguaglianza, razzismo, paura e violenza.
La mostra sarà inaugurata domenica 3 marzo alle ore 17. Saranno presenti le attiviste di Non una di Meno Alessandria che hanno partecipato all’incontro e che racconteranno chi sono le “mujeres de maiz” e cosa ha significato l’appuntamento globale dell’8 marzo 2018. Al termine della presentazione aperitivo con dj set. La mostra sarà visitabile per tutto il mese di marzo nelle giornate di apertura della Casa delle Donne (lunedi e giovedì dalle 17 alle 19.30 e durante tutti gli eventi).