La Fondazione CrAl inaugura la ‘ghiacciaia’ di Palatium Vetus

Un’altra importante pagina di storia della città di Alessandria è stata scritta grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e alla società strumentale Palazzo del Governatore.

Al termine di una attenta opera di restauro, sono stati inaugurati la “ghiacciaia” e l’area museale dei reperti archeologici che erano venuti alla luce nel corso dei lavori di ristrutturazione di Palatium Vetus.

Alla cerimonia sono intervenute numerose autorità locali e i funzionari della Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte, Dr. Gian Battista Garbarino e Dr. Alberto Crosetto.

E’ stato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna a portare il saluto di benvenuto agli ospiti e ad illustrare le finalità di questa straordinaria operazione culturale, unitamente al Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, Dr.ssa Egle Micheletto.

“In occasione della ricorrenza dell’850° compleanno di Alessandria – ha affermato il Presidente Taverna – la Fondazione Cassa di Risparmio e la società Palazzo del Governatore hanno voluto lasciare in eredità alla città un’altra importante testimonianza del suo passato dopo la riscoperta dell’antico “broletto”.

Anche in questa occasione, si è trattato di un intervento impegnativo, che ha richiesto anni di studio e di ricerche, un delicato lavoro di restauro affidato a ditte specializzate e un progetto museale che non ha lasciato nulla al caso, dalle opere di illuminotecnica, alla tutela dei reperti, alla illustrazione degli stessi, sino all’eliminazione delle barriere architettoniche al fine di rendere l’area fruibile a tutti. Il progetto ha comportato naturalmente un significativo impegno economico pienamente ricompensato dalle scoperte archeologiche effettuate e dal contributo offerto al patrimonio culturale della nostra realtà”.

L’intervento, effettuato sotto la tutela dell’allora Soprintendenza Archeologia del Piemonte, ha permesso di riportare alla luce interessanti suppellettili di notevoli qualità, tra cui vasi da cucina e corredi da tavola, risalenti al XIV-XV secolo – data in cui si colloca anche la costruzione delle volte del salone del primo piano dell’edificio – e di scoprire le tracce dell’antica fornace delle campane. Si tratta complessivamente di cinquanta cassette in cui sono raccolti frammenti di utensili della vita quotidiana e parti di manufatti delle attività produttive che testimoniano il passato del nostro territorio. Una notevole quantità di materiali di elevato interesse archeologico che saranno oggetto di accurati studi scientifici da parte della competente Sovrintendenza.

Nel corso delle operazioni di scavo al palazzo, sono stati, infatti, ritrovati materiali in terracotta interpretabili come resti di “camicie di campana”, ossia residui della struttura in terracotta necessaria alla fusione delle campane in bronzo. Il risultato di tale lavoro ha permesso la ricostruzione quasi integrale di un esemplare – di cui si è potuto ricavare anche il rilievo dell’iscrizione “+ vox Domini” che correva all’esterno di una delle campane meglio conservate – e di altre tredici forme ricostruite sulla base degli esemplari meglio conservati e della bibliografia di riferimento. Questa serie di campane fu destinata a diverse chiese della città di Alessandria. Le caratteristiche grafiche della scritta e le fonti storiche possono collocare tale opera poco prima del 1665. Molto probabilmente si tratta di una scelta fatta dal Governatore spagnolo per festeggiare gli esiti delle vicende belliche culminate con la vittoria del 1657 a spese degli assedianti francesi, risarcire le chiese, che cooperarono alla vittoria grazie alle vecchie campane fuse per farne cannoni, e festeggiare la visita dell’Imperatrice.

E’ stato inoltre predisposto un video multimediale, dedicato alla ricostruzione virtuale di una delle campane, che sarà a disposizione dei visitatori e delle scolaresche.
L’area museale sarà aperta al pubblico nei giorni in cui è visitabile la quadreria della Fondazione e cioè il giovedì pomeriggio e venerdì mattina; la stessa verrà inserita come tappa per le visite delle scolaresche, che sono sempre più numerose.