L’ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile è tema significativo, che si inserisce nell’ambito delle azioni svolte dall’Amministrazione Comunale di Alessandria nell’attuazione delle proprie politiche sociali.
Vi è tuttavia un secondo aspetto, non meno importante, che va sottolineato. Si tratta della consapevolezza che, se tale tema, si è registrata una sinergica istituzionale particolarmente efficace.
Da qui la presenza – invitati dal Sindaco della Città di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e dall’Assessore comunale ai Servizi alla persona e politiche sociali, abitative e per la famiglia, Pier Vittorio Ciccaglioni – di una serie di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni coinvolte nel progetto, ossia di Antonio Brambilla, Direttore Generale ASL AL, di Luigi Vercellino, Direttore Amministrativo ASL AL, di Stefania Guasasco, Direttore Area Tecnico-Sociale CISSACA (Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio-Assistenziali dei Comuni dell’Alessandrino), di Giampaolo Mortara, Direttore Caritas Diocesana di Alessandria e di Mara Scagni, Consigliere di amministrazione dell’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus.
Sono infatti questi gli Enti che hanno reso possibile la concretizzazione di un nuovo progetto finalizzato ad offrire un’accoglienza, seppur di carattere temporaneo, per le donne in Città.
Si tratta di un’accoglienza particolare che si integra e amplia quella – già esistente nei locali dell’ex-Ospedale Psichiatrico cittadino – dell’Ostello Femminile (al pari di quello Maschile) gestito operativamente dall’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus per conto della Caritas Diocesana: una gestione normata mediante specifico Protocollo di Collaborazione relativo alla “Casa di accoglienza temporanea per donne senza fissa dimora” sottoscritto con CISSACA, Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus, Comune di Alessandria, Provincia di Alessandria e ASL AL e mediante una specifica Convenzione per il triennio 2017-2019 sottoscritta da CISSACA e Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus per le attività gestite in collaborazione presso tale struttura.
Nell’ultimo periodo, ci si è trovati ad utilizzare con maggiore frequenza i posti resi disponibili dal dormitorio femminile per diverse esigenze, quali quelle relative a donne senza una dimora stabile e donne che hanno subito sgomberi o sfratti senza alcuna alternativa di accoglienza familiare.
Questi casi anche ad Alessandria stanno aumentando e richiedono alla Città la capacità di affrontare i problemi delle nuove povertà, dei “senza-fissa-dimora”, delle cosiddette “emergenze abitative” dovute anche ai diversi interventi di sfratto.
Proprio i recenti sgomberi e sfratti hanno visto le Istituzioni locali – proposte in particolare all’attuazione delle politiche sociali e abitative – concordare, d’intesa con la Prefettura di Alessandria, sull’esigenza di salvaguardare le prescrizioni normative e, al contempo, porre attenzione al tema del rispetto costituzionale delle persone, a partire dalle donne in difficoltà con minori al seguito.
Nella maggior parte dei casi, infatti, queste donne con al seguito minori (a volte anche molto piccoli), hanno reali e oggettive necessità di accoglienza: un’accoglienza che tuttavia non sia quella ordinaria proposta attualmente dall’Ostello Femminile (che prevede solo la funzione “dormitorio” e la fuoriuscita delle ospiti durante il giorno).
L’esigenza di accoglienza temporanea per tali donne con minori – soprattutto quelle che hanno subito sgomberi o sfratti senza alcuna alternativa di accoglienza familiare – è quella di non dover forzatamente uscire dal dormitorio alla mattina per farvi rientro la sera, trovando al contrario un “riparo” anche per le ore del giorno.
Da qui, a fronte di questa lettura condivisa della problematica, l’Amministrazione Comunale, la Caritas Diocesana e il CISSACA (già coinvolti nella Convenzione per la gestione del dormitorio femminile) hanno colto la fattiva disponibilità e collaborazione da parte dei vertici dell’ASL AL per aggiungere un elemento di risposta concreta per la Città di Alessandria su questo tema.
L’ASL AL, quale partner istituzionale significativo, ha infatti da subito acconsentito all’ipotesi di assegnare all’Associazione Opere di Giustizia e Carità (la Onlus che strumentalmente gestisce l’azione svolta dalla Caritas Diocesana per l’Ostello Maschile e Femminile di Alessandria) un locale speculare a quello che attualmente ospita il dormitorio femminile (con ingresso da Spalto Marengo), incrementando in questo modo la possibilità di accoglienza per le donne con minori.
Al momento, pertanto, due sono gli strumenti definiti per presidiare virtuosamente la questione.
Per un verso, il riferimento è al Protocollo d’intesa per il comodato d’uso a titolo gratuito tra ASL AL e Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus relativo ai locali di proprietà di ASL AL messi a disposizione per l’ampliamento dei servizi di accoglienza temporanea rivolti alle donne in difficoltà con minori al seguito.
Per altro verso, il riferimento è alla Convenzione sottoscritta l’11 febbraio scorso da CISSACA e Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus per regolamentare, per l’anno 2019, i rapporti tra i due Soggetti firmatari per le attività di accoglienza presso l’Ostello “Casa di accoglienza temporanea per donne senza dimora” a integrazione del vigente Accordo sottoscritto per il triennio 2017-2019.
In base a tale nuova Convenzione, il CISSACA (art. 2) «mette a disposizione un proprio operatore assistente sociale per la partecipazione al gruppo di coordinamento degli Enti firmatari del Protocollo di Collaborazione sottoscritto con Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus, Comune di Alessandria, Provincia di Alessandria e ASL AL e per la promozione di nuove iniziative. L’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus provvede alla gestione del personale operante presso la struttura “Casa di accoglienza temporanea per donne senza fissa dimora” vigilando sul corretto andamento delle attività e […] dispone l’apertura diurna della struttura per l’accoglienza di mamme con bambini, con la presenza di un operatore, e provvede all’incremento del numero dei posti letto».
Il CISSACA (art. 4) «partecipa al progetto, per l’anno 2019, con un impegno complessivo di euro 66.600 ripartiti con le seguenti modalità: euro 20.000 che saranno trasferiti all’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus per la gestione della struttura e del personale che opera all’interno della stessa, come già definitivo nella Convenzione sottoscritta nell’anno 2017; euro 600 attraverso l’attività del personale consortile, come già stabilito nella Convenzione sottoscritta nell’anno 2017; euro 46.000 a seguito del trasferimento all’Associazione […] di una parte del finanziamento ministeriale ricevuto dal Consorzio per interventi a favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora».
Il locale che viene messo a disposizione sarà nei prossimi giorni oggetto di lavori di adeguamento e ripulitura – con un coinvolgimento diretto dell’Amministrazione Comunale e tramite un contributo specifico all’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus – nonché di allestimento con idoneo arredamento.
Verranno anche predisposti alcuni locali di uso comune (in particolare la cucina) per la fruizione durante il giorno e la solidarietà della comunità alessandrina (sia da parte degli Enti istituzionali che da parte dell’associazionismo privato) non farà certo mancare il proprio apporto anche per completare questi allestimenti e rendere a breve pienamente operativo il nuovo servizio di accoglienza temporanea – notturna e diurna – offerto alle donne in difficoltà con figli minori a carico.
Afferma Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria: «Una comunità può affrontare determinate problematiche o bene o male: o solo rispettando la “lettera” delle norme, oppure facendolo usando anche “testa, cuore e spirito” e lavorando a monte per porre rimedi appropriati, soprattutto per le persone che presentano situazioni di oggettiva difficoltà quali le donne in difficoltà con minori a cui guarda il progetto di ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile nella nostra Città a cui stiamo lavorando.
L’approccio impiegato in questa occasione testimonia bene come Alessandria abbia espresso le proprie migliori energie con prontezza di spirito e intelligenza collaborativa tra i diversi Soggetti istituzionali coinvolti: l’Amministrazione Comunale, l’ASL AL, il CISSACA, la Caritas Diocesana, l’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus, così come la stessa Prefettura che ha condiviso indirizzi, focalizzazione dei problemi e individuazione delle migliori soluizioni possibili.
Per questo possiamo veramente sentirci orgogliosi, come alessandrini, della concretezza ed efficacia di quanto insieme abbiamo saputo delineare».
«Non posso nascondere la grande soddisfazione dell’essere qui a presentare il progetto di ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile ad Alessandria e desidero ringraziare tutti i diversi Enti – e in primo luogo l’ASL AL – che si sono prodigati per rendere possibile questa realizzazione.
In particolare, registro la sensibilità comune nonché la straordinaria volontà di trovare insieme soluzioni efficaci, dando risposte per le nuove situazioni di emergenza abitativa che si stanno delineando anche nella nostra Città.
Alessandria è una Città solidale e anche questo risultato mette bene in evidenza la capacità degli Enti e delle Istituzioni di cooperare fattivamente, con grande spirito sinergico», è il commento di Pier Vittorio Ciccaglioni Assessore comunale ai Servizi alla persona e politiche sociali, abitative e per la famiglia.
«Occuparsi di soggetti particolarmente fragili, quali le donne con minori a carico, rappresenta uno degli obiettivi primari di un’Azienda come la nostra. La salute complessiva di una popolazione, infatti, deriva anche da questo tipo di interventi, per i quali risulta importantissimo il rapporto che abbiamo con CISSACA, Caritas e Volontariato associativo.
Il progetto che oggi presentiamo, tra l’altro, risulta pienamente in linea con la filosofia e le finalità del nostro Piano Strategico e, per questo motivi, esprimo particolare soddisfazione per come si sia riusciti a condividere in modo così esemplare, celere e sinergico la focalizzazione degli obiettivi progettuali per consentire l’avvio di un nuovo servizio così importante quale l’ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile ad Alessandria».
Antonio Brambilla, Direttore Generale ASL AL
«È stata a tutti gli effetti un’opportunità colta sulla base di un’oggettiva emergenza, ma le modalità e i tempi di questo progetto risultano coerenti e con l’appropriato approccio che sempre siamo chiamati ad avere come Azienda.
Questo ampliamento dell’accoglienza temporanea femminile ad Alessandria è dunque un positivo esempio di velocità operativa e di immediatezza di intesa riscontrata che fa onore a tutti i Soggetti coinvolti nel progetto».
Luigi Vercellino, Direttore Amministrativo ASL AL
«Il Cissaca non può che essere soddisfatto della sinergia nata con i partner coinvolti, a fronte di un progetto complesso e articolato che richiede l’impegno di tutti, non solo dal punto di vista di vista fiananziario, ma soprattutto per le competenze che vanno messe in campo per raggiungere un obiettivo difficile ma necessario, dimostrando che, come sempre, la contrazione delle risorse istituzionali muove creatività, idee e collaborazioni».
Stefania Guasasco, Direttore Area Tecnico-Sociale CISSACA
«Quello che questa iniziativa amplia non è solo l’accoglienza temporanea femminile, ma l’accompagnamento alle persone in stato di estrema difficoltà che Caritas svolge nel suo complesso. Accompagnare non vuol dire, infatti, fermarsi ad una prima risposta (che essa sia un pasto, un letto, o un abito) ma accogliere la persona nella costruzione di una progettualità, mettendola in contatto con i vari servizi presenti sul territorio, rendendola parte attiva di un percorso di reinserimento nella società e non semplice fruitrice di un sistema assistenzialistico. Il “fare rete” tra servizi pubblici e privati, che si concretizza nuovamente in questo progetto, è uno dei nodi che consentono di offrire alla persona soluzioni concrete ed iniziative che possano aiutarla ad uscire dalla situazione di precariato sociale in cui si trova.
Questa iniziativa aggiunge, inoltre, alla risposta al bisogno primario di un letto, un elemento molto importante: gli spazi diurni condivisi. Rimanere senza casa vuol dire, infatti, anche non avere più la cucina dove preparare il pranzo, un tavolo dove far studiare i ragazzi… ».
Giampaolo Mortara, Direttore Caritas Diocesana
«In un mese e mezzo cerchiamo di adeguare gli spazi in modo da essere pronti a rispondere alle emergenze che nasceranno dall’esecuzione dei nuovi sfratti.
Le persone che si occuperanno della struttura – quattro borse lavoro (due per il servizio mattutino e due quello notturno) e due nuove assunzioni che saranno operative 13 alle 20 – saranno coordinate da me e dall’educatrice Irene Barbieri.
L’attività degli operatori sarà volta a dare più strumenti possibili alle donne che ospiteremo e costruire insieme a loro un percorso di fuoriscita da questa situazione di fragilità».
Mara Scagni, Consigliere di amministrazione dell’Associazione Opere di Giustizia e Carità Onlus.