Privatizzare i cimiteri? Ma anche no! Intanto Casale non molla nella lotta alle zanzare: e Alessandria? [Le pagelle di GZL]

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di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Dopo le sei farmacie comunali, i trasporti pubblici urbani e altro, ora tocca ai quattordici cimiteri in servizio alla città e ai sobborghi. La notizia: “Si va verso la privatizzazione dei cimiteri alessandrini”.
Così c’è scritto nella nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione (144 pagine) ed è stato confermato anche dall’assessore Giovanni Barosini e dalla Direzione competente di cui il responsabile l’arch. Pierfranco Robotti. Ma si possono privatizzare i cimiteri? E chi lo sa. Ho fatto ricerche ma quel che ho trovato è che i cimiteri dovrebbero rappresentare un bene demaniale e per definizione i beni demaniali sono inalienabili, possono eventualmente essere oggetto di concessione, ma non possono essere privatizzati, semmai potrebbe essere appaltata la gestione, e comunque la competenza è del comune. Questa notizia era apparsa già su La Stampa il 25/07/2018 a titolo: “Privatizzazione dei cimiteri pronta a partire – Il Comune sta per dare il via all’affidamento dei 14 camposanti cittadini a ditte che gestiscano costi e introiti ”.
Dal dizionario la parola “privatizzazione” indica che: “in giurisprudenza la privatizzazione è quel processo giuridico economico che sposta la proprietà di un ente o di una società dal controllo statale a quello privato”. Su “Il Piccolo” di martedì 5 febbraio si legge che la presenza del Comune resterebbe con programmazione e controlli. Altra curiosità: quanto ci costerà? Chi acchiapperà questa eventuale “polpetta” mica lo farà gratis, qualcuno dovrà pagare, tanto vale che sui cimiteri il Comune si tiri su le maniche e li gestisca nel miglior dei modi in proprio. Andiamo alla causa che porta la Giunta a questo risultato: da quanti anni il Cimitero Monumentale di Alessandria e i vari camposanti dei sobborghi subiscono trascuratezza nella manutenzione, nella cura del verde, nella pulizia e sicurezza? Dalle lamentele inascoltate dei cittadini da troppo tempo, ne consegue che l’attuale amministrazione non sa più da che parte cominciare per riportare alla normale situazione e ridare dignità a questi luoghi di rispetto, per mancanza di personale e fondi: e allora si “privatizza”. Chi ringraziare per il troppo lasciato andare? Una mezza idea ce l’avrei. Del nostro cimitero monumentale, possiedo una guida storico-artistica del 2006 stilata e curata da Roberto Livraghi e Annalisa Dameri, e tra quelle mura c’è gran parte della storia di Alessandria: tombe di prestigio di grandi famiglie e di chi ci ha preceduti. Vedremo come andrà a finire, solo chi vivrà vedrà!
Voto: 2

 

2) Al Comune di Casale Monferrato, perché non abbassa la guardia nella lotta alle zanzare. Casale Monferrato: volontari AIB di Coniolo disponibili per disinfestazione vespe e calabroni CorriereAlE’ questo il periodo per iniziare a programmare la lotta contro le zanzare e Casale Monferrato lo fa da capofila con 41 Comuni, che aderiscono al progetto coinvolgendo anche due comuni del Vercellese, Trino e Fontanetto Po. Si tratta del progetto più importante di contrasto alle zanzare del Piemonte. Le stagioni sono impazzite, fa sempre più caldo e come conseguenza ci saranno sempre più zanzare: di questo passo la lotta alle larve durerà 365 giorni all’anno. Molti sono gli articoli usciti nel 2018 su sollecito del Comune capofila per tenere il continuo interesse sul settore. Cito un articolo uscito ad aprile 2018 su “La Stampa” a firma Franca Nebbia: “Già riapparse le zanzare: “Aumenterà il numero di quelle di risaia”.
La sollecitazione alla Regione è dunque di procedere con le attività di lotta alle zanzare anche in risaia, per evitare ricadute negative sia sul comparto turistico e le attività ad esso collegate, sempre più sviluppate in Monferrato, anche con possibili rischi sanitari. Purtroppo nel corso degli anni gli stanziamenti sono stati ridotti pesantemente: dai 7,5 milioni del 2012, ai 2,2 milioni compreso il 2019. Il 09 novembre 2018, la Deliberazione della Giunta Regionale, n. 37-7839- D.G.R. n. 14-13100 del 25.01.2010 stabilisce la modifica del termine di presentazione delle domande di contributo per il finanziamento di interventi di lotta alle zanzare di cui alla L.R. 75/95 e s.m.i.(anno 2019).
Intanto il 30 novembre 2018 da “Il Monferrato” si leggeva: “Lotta alle zanzare: al Castello la presentazione del prototipo Drone PBK”. Questo che significa? Che si danno da fare. A proposito: qui in Alessandria esiste già qualche progetto imminente di lotta alle zanzare?
Voto: 9

Molinari (Lega Nord Piemont): "Sulle firme per le candidature PD in Regione prendiamo atto della decisione del Tar: la valutazione politica la daranno gli elettori" CorriereAl3) Alla Giustizia e a chi è preposto ad esercitarla. Che strano paese è diventata l’Italia, a me pare una “Babele” in tutti i settori, e quello dalla Giustizia non è da meno. L’opinione pubblica di fronte a certe sentenze si chiede: ma che razza di giustizia è questa? Pedofili ai domiciliari, stupratori a piede libero, assasini condannati a meno di cinque anni, ladri risarciti dalla parte offesa ferita ed umiliata, un Ministro della Repubblica che alcuni vorrebbero sotto processo per la sua “ostinazione” nel difendere i confini e tutelare l’interesse pubblico. E’ la stessa “ostinazione” di tutti i paesi UE che hanno alzato muri per niente virtuali, impedendo l’ingresso agli immigrati senza permessi. Mi chiedo se è la politica che ha “abdicato” o è la magistratura che ha invaso il campo. E nel caso, chi ha permesso che invadesse il campo? Segnalo: “Quando la sinistra chiuse i porti e “Repubblica” batteva le mani – Oggi la sinistra attacca Salvini. Ma nel 1997 mise in campo un blocco navale ben più rigido di quello odierno. E “Repubblica” plaudeva alla linea dura contro gli “immigrati non in regola”.Aggiungo quest’altro articolo: “Si critica l’attuale Governo, ma nel passato si è fatto di peggio. Il blocco navale lo fecero Prodi e Napolitano, nel 1997 con l’Albania. Morti e naufraghi, ma nessun processo.”
Perché a quel tempo e con quel governo il blocco andava bene e oggi ha il valore di uno spregevole gesto razzista? Come mai gli albanesi erano considerati una minaccia e non avevano diritto di accoglienza: era corretto lasciarli annegare al contrario degli africani? Spiegava Giovanni Giolitti più di cento anni fa: “per gli amici la legge si interpreta. Per i nemici semplicemente si applica”. Forse è tempo di togliere ogni simbolo che rappresenta la Giustizia, che è quello di una donna bendata che regge con una mano una bilancia in perfetto equilibrio, e con l’altra mano una spada. Su questi simboli, attuale leggere Simon Weil.
Voto: 2