Upo e Regione Piemonte: “No a bullismo e cyberbullismo”

05_02_2019 momento dedicato al bullismo e al cyberbullismo

L’Università del Piemonte Orientale sposa la campagna di sensibilizzazione del Consiglio Regionale del Piemonte per dire “no” a bullismo e cyberbullismo.

Nei giorni scorsi la professoressa Anna Rosa Favretto, ordinario di Sociologia generale del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali dell’UPO, ha rappresentato l’Ateneo durante la cerimonia tenutasi in apertura di Consiglio a Palazzo Lascaris.

L’aula ha dedicato una fase della seduta alla Giornata nazionale contro il Bullismo e Cyberbullismo, alla presenza di numerose autorità piemontesi: Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, Rita Turino, Garante regionale dell’Infanzia, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis; il Questore di Torino Francesco Messina, Anna Maria Baldelli Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, alcuni rappresentanti del Miur Piemonte, della Polizia postale, dei Carabinieri, del tribunale dei Minori di Torino, della Guardia di finanza, della Prefettura e alcune classi in visita a Palazzo Lascaris. Tutti i consiglieri e gli ospiti presenti in aula hanno indossato la spilla Nodo Blu ed esposto un cartello contro il bullismo e cyberbullismo.

«Internet è giustamente considerata una delle più importanti rivoluzioni della storia dell’umanità, — ha sottolineato il presidente del consiglio Nino Boeti — considerata al pari dell’invenzione della ruota o della stampa a caratteri mobili. Esiste però un’altra faccia di internet, che negli anni è emersa in modo altrettanto drammatico e tumultuoso, con rischi legati ad un suo uso improprio. Tra questi il cyberbullismo. Il fenomeno si diffonde in maniera sempre più pervasiva, con risvolti anche tragici sulla vita dei ragazzi, come testimoniato dalle cronache sempre più frequenti. Per questo il Consiglio regionale si è dotato di una legge, che consente di avere tutte le informazioni sul fenomeno, utili a comprendere gli ambiti di prevenzione e di intervento. Dal 5 al 15 febbraio Palazzo Lascaris, che io ritengo essere “la casa dei piemontesi”, sarà aperto alla cittadinanza e ospiterà momenti di confronto e sensibilizzazione, cui saranno coinvolte molte scuole e autorevoli relatori».

Il presidente Boeti ha anche portato all’attenzione dell’assemblea i dati raccolti da MIUR e Polizia Postale che fotografano la zone più interessate dal fenomeno bullismo. La provincia di Novara è quella più colpita, seguita da Alessandria e Vercelli.

L’Università del Piemonte Orientale è membro dalla fondazione dell’Osservatorio Regionale contro il bullismo promosso dal MIUR-Ufficio Scolastico Regionale. L’Osservatorio raccoglie le maggiori istituzioni della Regione impegnate nel contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Sempre nell’ottica della prevenzione del fenomeno, è in via di definizione una nuova convenzione tra UPO e CORECOM, l’Autorità Regionale Garante per la Comunicazione, che con LR 2/2018 ha ricevuto il mandato di rilevare i dati riguardanti il cyberbullismo e di realizzare attività specifiche di contrasto.

«Questo fenomeno sociale — commenta la professoressa Favretto — presenta, allo stato attuale, tre importanti peculiarità: è poco conosciuto nelle sue dimensioni, in quanto caratterizzato da un elevato “numero oscuro” che rende impossibile non soltanto la quantificazione, ma anche la conoscenza delle modalità attraverso cui si manifesta; riguarda soprattutto persone giovani e giovanissime, particolarmente vulnerabili in quanto non ancora del tutto provviste degli strumenti psicologici, sociali e relazionali che le renderebbero più competenti per fronteggiare situazioni in cui si manifestano gli atti di prevaricazione; si realizza, frequentemente, a cavallo tra la realtà virtuale e la vita concreta, rendendo particolarmente difficoltose le attività di prevenzione, di contrasto, di protezione delle vittime e di trattamento di coloro che pongono in essere gli atti di prevaricazione.»

«Il nostro Ateneo — continua la Docente — ha fondato la propria collaborazione con l’Osservatorio e il CORECOM non soltanto sui propri compiti istituzionali riguardanti la ricerca e la formazione, ma anche, e soprattutto, sulla mission sociale che lo vede attivamente impegnato nei processi di trasformazione sociale e di protezione della qualità della vita di tutti, anche dei più piccoli.»