Spalare la neve? Tanto si scioglie da sola: gli acidi in Bormida invece…Su Pernigotti bravo Fornaro: ma adesso? [Le pagelle di GZL]

Neve in arrivo nell'alessandrino. Provincia: "siamo pronti, ma consigliamo a tutti massima prudenza" CorriereAldi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Piano Neve comunale e provinciale, viene rispettato e fatto rispettare? I cittadini lo conoscono? Credo proprio di no. E’ arrivata la neve anche sulla nostra città e in alcune parti della provincia. Gioia per i bambini, per il paesaggio e per l’agricoltura, ma ne avremmo fatto a meno per i disagi e i costi che comporta ad Alessandria. Ho stilato questa pagella perché a “Filodiretto” Telecity 7/Gold ci sono state alcune critiche in merito, da parte dei cittadini alla situazione in essere dopo le nevicate. Ecco l’affidamento ad AMAG Ambiente S.p.A. del Servizio pubblico locale effettuato dalla ex amministrazione Rossa con una Deliberazione del Consiglio Comunale n. 44 /78/111/ 16090 sulla prevenzione, ghiacciamento e sgombero neve per le stagioni 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020. A questo aggiungo riferimento della Provincia: “Linee guida “Piano neve” Provincia di Alessandria 2018/2019”.
Ma cos’è un Piano Neve/Ghiaccio e quale è la sua utilità? Il Piano Neve è l’insieme di procedure ed attività da attuare per ovviare ai disagi ed ai rischi che si possono verificare in caso di neve. Nel Piano Neve è indicato chi, come, cosa fare sia prima, durante e dopo l’evento. Il Comune e chi ne ha l’affidamento hanno il compito di sgomberare dalla neve le strade comunali, quelle interessate dal trasporto pubblico e di emergenza, pulire gli accessi alle scuole, agli edifici pubblici etc. Possibilmente chi ha l’incarico, dovrebbe evitare di togliere la neve dalle strade per ammucchiarle sui marciapiedi e sulle auto parcheggiate a lato strade, succede sempre così vanificando il lavoro dei frontalisti e bloccando le auto. Ai cittadini privati, condomini e negozi (definiti da molti Piani Neve frontisti) tocca il compito di pulire la propria parte di passaggi pedonali, anche se il marciapiede pubblico comporta una responsabilità civile del Comune e non già del privato: ma deve sempre prevalere lo spirito di collaborazione e senso di responsabilità. In ogni caso prima o poi la neve ghiacciata se ne andrà da sola, ce lo racconta un detto: “Spalè la fiòca e masè la gént l’è ‘n travaj inütìl”. Tradotto: “spalare le neve e ammazzare la gente è un lavoro inutile”. Quindi pazienza.
Voto: 4

2) Ennesimo incidente Solvay, il quarto nel mese di gennaio. I particolari si leggono in questo articolo: “Solvay: sversamento di acque acide nel Bormida. Arpa: “No effetti cronici”.
Un incidente causato secondo l’azienda da una “leggera” rottura con una “leggera” fuoriuscita quasi impalpabile, di acque acide e non di acido fluoridrico (così ci dicono). A questo proposito ho ricevuto sollecitazioni a scrivere ciò che penso in merito e in primis penso che andrebbe fatta continua manutenzione preventiva, attenendosi scrupolosamente alla Legge Seveso/ter e ogni modifica di Legge aggiornata ad oggi. Subito dopo penso: lavoro o salute? Come si fa a scegliere visto che ci necessitato ambedue? Le industrie servono, ma dovrebbero con puntuale manutenzione evitare anche i piccoli incidenti. A noi non rimane che fidarci di chi ha la responsabilità della nostra sicurezza ambientale e sanitaria, speranzosi sulla loro serietà e onestà. Ma vorremmo sempre essere informati correttamente. Nel leggere l’articolo salta all’occhio la parte dell’intervista del direttore Arpa Alessandria Alberto Maffiotti, che dichiara che lo sversamento è durato circa un’ora, di sicuro non più di tre ore. Dice anche che si attendono dati certi sugli eventuali effetti a breve termine, ma occorrono due mesi per quelli a lungo termine, in funzione della quantità sversata. Aggiunge, che non trattandosi di sostanze tossiche istantanee, nei prossimi giorni potrebbero produrre effetti ritardati, come ad esempio sull’epidermide dei pesci e sul loro apparato respiratorio e digestivo. Quindi bisogna attendere qualche giorno per verificare la differenza con la situazione normale. Ora: si parla di eventuali danni all’epidermide e apparato respiratorio dei pesci e quell’acqua sarà utilizzata nei campi etc., quindi sono andata a vedere di che sostanze si parla e ho trovato molto, tra cui un portale che lo spiega proprio bene: “Il pericolo dell’acido fluoridrico (HF)”
Infine: da tempo si parla di quale impatto abbiano avuto gli esseri umani da quando hanno cominciato a dominare la Terra, inquinando acqua, terra, aria. E’ interessante e curioso leggere sul tema un saggio dal titolo “Il pianeta umano. Come abbiamo creato l’Antropocene”,(Einaudi editore, autori Simon Lewis e Mark Maslin, docenti dell’University College di Londra).
Voto: 2

3) Vicenda Pernigotti: proposta di Legge firmata dal parlamentare alessandrino Federico Fornaro (LeU), contro i “prenditori” che se andrà in porto sarà chiamata “Legge Pernigotti”.
Pensarci prima a mettere freni ai “prenditori o predatori”?. Comunque meglio tardi che mai, e ottimo che ci sia qualcuno che ci provi, anche se ormai rimane ben poco da salvaguardare. Qui mi fermo, e spero che la proposta dell’onorevole Fornaro sia portata avanti e vada a buon fine.
Un pro-memoria però per chi ha dimenticato: il declino delle grandi imprese italiane è cominciato nel luglio 1982, quando Romano Prodi venne nominato presidente dell’IRI, il più grande Ente economico dello Stato. Si dice che tale incarico sia stato ‘suggellato’ in casa di De Benedetti (sempre lui). Dal 1982 al 2007, senza andare nei particolari, sono stati svenduti (praticamente regalati) tutti gli Enti pubblici dello Stato, e spesso e chi li ha acquistati sotto costo (eh sì, sempre lui) immediatamente li ha rivenduti al loro reale valore di mercato a gruppi stranieri o addirittura allo Stato stesso. Esiste tanto materiale su quanto scritto, e ho messo insieme una chilometrica fila di fonti attendibili. Ma andiamo avanti: nel 1986 Romano Prodi svendette pure il più grande gruppo alimentare dello Stato, la SME.Se gli italiani, soprattutto i giovani, conoscessero i retroscena anche di questa parte della storia italiana, comprenderebbero il male che ci siamo inferti da soli. Senza certe manovre saremmo un paese ricco. Ce l’hanno messa tutta a depotenziare l’industria italiana insomma La Pernigotti è solo un marchio: non primo e non ultimo. E’ la politica capace e onesta che manca all’Italia da troppi anni.
Voto: 8