Ciani (Cisl): “Per rilanciare l’Alessandrino serve una visione condivisa di futuro”. Sabato a Roma in piazza, “non contro il Governo, ma per cambiare la manovra”

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Ciani (Cisl): “Quale futuro vogliamo per il 2010, e possiamo provare a costruirlo?”. Industria, trasporti, università, e Alessandria ‘buco nero’ della provincia CorriereAl 1di Ettore Grassano

 

“A questo territorio serve una visione di futuro, un progetto che sia condiviso da tutti i soggetti in campo: istituzioni, imprenditori, corpi intermedi, lavoratori. Non mi piace la retorica dei tavoli di lavoro, o degli stati generali: ma qui o remiamo tutti nella stessa direzione, o continueremo a galleggiare, contando morti e feriti”. Marco Ciani, segretario generale Cisl di Alessandria Asti, parla ormai delle due province come di un territorio omogeneo, che deve pensarsi come un ‘unicum’, mettendo le opportunità a fattor comune.

Il suo ufficio alessandrino, nella sede (in ristrutturazione) di via Tripoli è ‘un porto di mare’, e nel giro di un’ora di conversazione abbiamo anche l’occasione di aprire un paio di ‘finestre’, sul mondo della ricerca del lavoro e dei trasporti, con altrettanti responsabili che fanno ‘capolino’ dal segretario, per aggiornarlo o chiedere indicazioni. “L’impressione è che la discesa sia finita – sottolinea Ciani -, ma il rischio ora è di adagiarsi sul fondo, considerandolo normalità: e certi provvedimenti dell’attuale Governo certamente non aiutano”. Sabato a Roma, ricordiamolo, si terrà la manifestazione la manifestazione nazionale di piazza della ‘Triplice’ (Cgil, Cisl e Uil) “non contro il Governo, ma per sottolineare l’inadeguatezza di alcune soluzioni della manovra finanziaria, da quota 100 al reddito di cittadinanza, ad altre: non sbagliate, ma certamente dal profilo insufficiente”.

 

Segretario Ciani, partiamo dallo stato di salute del ‘malato’: come va l’occupazione nella nostra provincia?
A parte il caso Pernigotti, che è oggetto di una costante attenzione mediatica, ci sono alcuni altri ‘focolai’ da tenere nella massima attenzione, dal casalese al tortonese, con ricorso agli ammortizzatori sociali classici. Altre situazioni per fortuna sembrano in via di risoluzione, da Aral a Iperdì, mentre il Terzo Valico procede, e assume. L’export, vero pilastro della provincia di Alessandria, ‘tiene’, anche se i dati sulla produzione, e le previsioni per la nostra economia nazionale quest’anno sono tutt’altro che rosee. Diciamo che il malato non sta bene insomma, ma si è stabilizzato.

 

C’è la criticità del trasporto pubblico: che sia gomma o rotaia, è un’agonia….
Il trasporto e le infrastrutture sono sfide decisive, chiunque governi deve porsi la questione, e trovare soluzioni. Ad oggi le carenze del trasporto locale su gomma sono enormi, con realtà agonizzanti, e un contratto di servizio in scadenza a giugno. Parliamo, giova ricordarlo, di un servizio essenziale, che per legge non può essere interrotto. Ma quali sono i progetti? Come intendersi muoversi l’Agenzia della Mobilità Regionale? C’è seria apprensione sia per la continuità e qualità del servizio, sia per il futuro dei numerosi addetti del settore.

 

Sul fronte infrastrutture non è che vada molto meglio….
L’idea di dire no alle grandi opere, dal Terzo Valico alla Tav, oltretutto quando si è già a metà del guado, mi pare senza senso. Semmai c’è il problema opposto: trovare risorse e progetti che consentano di lavorare anche su altre infrastrutture, ‘di territorio’. Penso alle strade fisiche, ma anche a quelle ‘virtuali’, per così dire. L’industria 4.0 mica la puoi calare dall’alto, in un territorio che va alla deriva…

E’ evidente però che molte questioni inerenti al mondo del lavoro non si risolvono sui tavoli locali, e spesso neppure regionali: sabato la Cisl sarà in piazza a Roma al fianco di Cgil e Uil. Contro il Governo giallo verde?
No, contro nessuno, ma per cambiare la manovra, a vantaggio dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati di questo paese. I provvedimenti di questa legge di bilancio presentano molte più ombre che luci. Quota cento? La Cisl ne parlava già diversi anni fa, figuriamoci. Ma fatta così sembra più propaganda che altro: non si affronta la questione delle donne ad esempio, per le quali avevamo proposto una serie di correttivi. Nella finanziaria, e nelle politiche governative in genere, ci sono poi enormi lacune: i giovani, o comunque i pensionati del 2040. Vogliamo renderci conto che ci saranno milioni di persone senza un vero reddito, o comunque con pensioni risibili? Possibile affrontare sempre solo le emergenze, senza una progettazione seria, di sistema?

A breve partirà il reddito di cittadinanza, provvedimento ‘lacerante’ sia fra i politici che fra la gente. La Cisl che ne pensa?
Sostegno a chi cerca lavoro, sia dopo averlo perso, che come prima occupazione, è una nostra priorità assoluta. Così come lo sono formazione e riqualificazione, senza le quali oggi non puoi sperare di rimetterti ‘in pista’, perché il mercato cambia, e magari troverai sì la possibilità di un lavoro, ma diverso dal precedente. I sindacati avevano già concordato negli anni scorsi, con i precedenti governi, il reddito di inclusione: provvedimento insufficiente, ma un primo passo, che già esiste. Il ‘tallone di Achille’ fondamentale delle politiche legate al jobs act, lo abbiamo sempre evidenziato, è che ha posto l’accento sulla possibilità di licenziare, e non come avrebbe dovuto sulle politiche attive per il lavoro. Ossia appunto formazione, reinserimento, riqualificazione professionale. Se il reddito di cittadinanza si profilerà come una forma di sussidio, magari accompagnato all’incentivo ‘di fatto’ del lavoretto in nero, non solo ci vede contrari, ma non sarà risolutivo. E poi, per molti lavori a basso reddito, la distanza di 100 chilometri dalla residenza mi sembra davvero disincentivante.

Scenario dei prossimi anni?
Essere ottimisti è complicato, ci sono troppi elementi di scenario negativi, legati a dinamiche dell’economia mondiale. L’Italia rischia davvero di essere ‘vaso di coccio’, se non ci attrezziamo per tempo, con una chiara visione del futuro. Che paese vogliamo insomma, e quale ruolo e futuro per un territorio per il Piemonte, che è casa nostra. Purtroppo però di progettualità in giro ne vedo poca….