Chiude il Centro Congressi di Acqui Terme. L’assessore Scovazzi: “Una storia tragicomica”

Chiude nuovamente il Centro Congressi di Acqui Terme. Recenti accertamenti rivelano infatti la mancanza del certificato di collaudo statico e ciò impone la chiusura ai sensi dell’art. 75 del DPR 380/2001 e del punto 9.1 del D.M. 17 gennaio 2018.

Nei primi giorni di aprile 2018, in seguito al cedimento dei supporti della controsoffittatura e della conseguente caduta dei pannelli, una serie di sopralluoghi ha permesso di evidenziare l’esistenza di profonde crepe a carico della parte in calcestruzzo del Palacongressi. È stato così affidato all’ingegnere Carlo Doimo l’incarico di verificare le cause che hanno determinato quello che si è rivelato essere un assestamento del terreno. In una prima parte, l’incarico prevedeva la stesura di una relazione preliminare atta a identificare le pericolosità immediatamente riscontrabili. Questa fase ha permesso già dal mese di maggio di usare il Centro Congressi limitando e interdicendo l’area soggetta al crollo del controsoffitto.

Con la seconda parte del suddetto incarico, invece, si chiedeva al professionista uno studio e un’analisi approfondita della documentazione tecnico-amministrativa, onde identificare carenze progettuali o vizi di costruzione. Allo stato attuale, salvo eventuali ulteriori verifiche, non sono stati reperiti il certificato di collaudo statico, prove sui materiali e il progetto delle opere di fondazione. Si dovrà quindi cautelativamente chiudere il Centro Congressi poiché tale documentazione – in particolar modo il certificato di collaudo statico – è per legge indispensabile nei casi di utilizzo di una struttura, vieppiù, pubblica.

«Penso che il Centro Congressi – dichiara l’assessore al Bilancio, Mario Scovazzi – possa considerarsi una storia emblematica, ma estremamente utile per comprendere come sia stata gestita per anni la città di Acqui Terme. Si è spesso agito nel nome del facile consenso o per la gratificazione del proprio narcisismo politico, incuranti del bene comune, in quanto sono stati del tutto assenti i controlli o sono stati effettuati male. Come risultato oggi abbiamo edifici che necessitano di numerosissimi interventi di manutenzione straordinaria, per cui si continuano a investire i soldi della comunità. Spesso tali strutture sono anche inutili, perché non utilizzabili nelle condizioni per cui sono state progettate o dannose in quanto eccessivamente onerose per tutti noi».

«Vista la situazione del Centro Congressi – aggiunge il sindaco, Lorenzo Lucchini – trovo davvero incredibile che ci siano soggetti facenti parte delle precedenti amministrazioni che si sentano autorizzate a infangare la mia Giunta; fango che arriva proprio da chi, a vario titolo, ha determinato lo stato di cose in cui ora giace la città».

«Troppo spesso – chiude l’assessore al Bilancio, Mario Scovazzi – i precedenti amministratori pontificano sui media autoproclamandosi politici lungimiranti e competenti. Personalmente, guardando i risultati, sto bene alla larga da questi fulgidi esempi. Le risorse di un Ente locale non sono, purtroppo, infinite. Quando vengono usate male, possono arrecare un danno alla città nel breve e nel lungo periodo. Molto spesso, risorse utili per il necessario mantenimento di una città sono state dissipate in opere e in investimenti sbagliati o mal gestiti. Di certo, noi impiegheremo tutte le nostre energie e il nostro impegno per risolvere il maggior numero di problemi di carattere finanziario e amministrativo creati nell’ultimo trentennio».