2019: ‘l’oroscopo’ dell’economia piemontese [Piemonte Economy]

di Cristina Bargero

Siamo appena entrati nel 2019, carichi di aspettative e, nel contempo, di incertezze per quel che ci aspetta. Qualcuno probabilmente interrogherà l’oroscopo per prepararsi al futuro. Talvolta anche le previsioni di economisti, banche d’affari, organismi internazionali hanno mostrato un’affidabilità quasi simile a quella di maghi e oroscopi: questo non per l’impreparazione o l’improvvisazione di chi le ha formulate ma per l’imprevedibilità di eventi esogeni in grado di influenzare l’economia mondiale e a causa dell’estrema volatilità dei mercati.

“Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”, si chiedeva il matematico e meteorologo statunitense Edward Loren. La metafora della farfalla sta ad indicare come un semplice movimento di molecole d’aria provicato dal battito d’ali dell’insetto possa causare una catena di movimenti di altre molecole fino ad arrivare a scatenare un uragano, anche a migliaia di chilometri di distanza. Lo stesso fenomeno, oggi, accade in economia ed è amplificato dagli effetti della globalizzazione: i dazi imposti da Trump, le politiche commerciali della Cina, le tensioni nel Medio Oriente e in Africa, il mutamento geopolitico dello scacchiere internazionale influenzano, inevitabilmente, quanto succede nella vecchia Europa, nel nostro paese e anche nella nostra piccola provincia.


Nel secondo semestre 2018 i dati economici, soprattutto a livello europeo, hanno iniziato a mostrare un rallentamento, più evidente nel settore manifatturiero: già dal I° trimestre 2018, la produzione industriale ha iniziato a contrarsi nell’Eurozona, per poi trascinare tale andamento anche per tutto il resto dell’anno. Il ciclo dell’economia mondiale ha, quindi, già intrapreso un rallentamento, in particolare in Asia ed Europa, che nel 2019 potrebbe aggravarsi a causa di un ‘incertezza sulle politiche economiche e per gli effetti dei negoziati ancora molto incerti sulla Brexit. D’altro canto pare plausibile che la Federal Reserve continui ad alzare i anche nel 2019, che la BCE termini il quantitative easing e aumenti i tassi dopo l’estate del 2019. Tutto ciò porterebbe ad un indebolimento della crescita e ad un aumento dei rischi di recessione.

Il fattore più critico però riguarda gli scambi commerciali, che oggi si trovano in una situazione di stallo per via delle politiche protezionistiche e della guerra commerciale in conto tra Cina e Stati Uniti: se queste troveranno una qualche risoluzione allora il ciclo potrebbe migliorare.
Sono solo previsioni, che potrebbero essere smentire quasi come un oroscopo. Ma leggendole vien da dire “C’è una grossa novità. L’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va”.