Molinari (Lega): “Una Legge di Bilancio che guarda ai più deboli, e allo sviluppo. Con importanti ricadute positive per Alessandria e tutta la provincia”

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Sono trascorse da poco le 16,30 di domenica pomeriggio quando la Camera dei Deputati, alla presenza anche del premier Conte, dà il definitivo via libera alla Manovra Finanziaria del 2019, con 313 sì, 70 no e l’astensione di Pd e LeU.

In prima linea, a guidare come capogruppo la nutrita rappresentanza del gruppo parlamentare della Lega, c’è l’alessandrino Riccardo Molinari, che racconta ‘in presa diretta’:”E’ stata una vera maratona, ma il risultato finale è una Legge di Bilancio che guarda da un lato ai più deboli, per troppi anni lasciati ai margini da chi ci ha preceduto. Dall’altro lato però la Finanziaria 2019 punta allo sviluppo, cominciando ad alleggerire il peso fiscale, insostenibile, per una vasta platea di liberi professionisti, e prevedendo al contempo risorse per aree dalle grandi potenzialità, come le aree logistiche rappresentate dai ‘retroporti’ liguri, e dallo scalo merci di Alessandria. Senza dimenticare l’attenzione mostrata per piccoli comuni e delle Province. Realtà da tempo abbandonate, e che ora potranno tornare ad investire”.

Molinari non nasconde la soddisfazione: “Dati i parametri e i vincoli all’interno dei quali abbiamo dovuto muoverci, si tratta di un’ottima manovra, che guarda al futuro, e che segna una netta cesura con il recente passato, e con governi di centro sinistra che hanno pensato solo a tagliare risorse e diritti, con conseguenze devastanti per quasi tutti gli italiani. A parte i più ricchi, naturalmente”.

Vediamo allora i punti salienti della Legge di Bilancio, con un particolare occhio di attenzione alle ‘ricadute’ alessandrine.

Alessandria e provincia

“Prima di tutto – sottolinea Molinari – finalmente il comune di Alessandria è salvo e in sicurezza, non rischia sanzioni per sforamento del patto di stabilità, e può sia pagare i debiti pregressi che ricominciare ad investire. Si tratta di una norma con valenza generale, ovviamente: ma per la nostra città le conseguenze sono particolarmente positive. Significa poter guardare al domani con serenità, tornando a progettare, senza più vivere in ‘apnea’ costante”.

Le Ferrovie dello Stato mettono in vendita gli scali merci di Alessandria e di Novi San Bovo CorriereAl 1

A proposito di progettazione e rilancio del territorio, dopo vent’anni di parole al vento e sui giornali, finalmente nella Legge di Bilancio arriva un atto concreto per la riqualificazione dello Scalo Merci alessandrino, di proprietà delle Fs. “Come giustamente annunciato con orgoglio nei giorni scorsi dal sindaco Cuttica, nel maxi emendamento della Finanziaria 2 milioni di euro sono specificamente destinati a progettazione e rilancio dello scalo merci di Alessandria. Ovviamente si tratta del primo passo di un percorso, che non a caso sarà guidato dal sindaco di Genova Marco Bucci, commissario ad hoc nominato dal Governo per la realizzazione della nuova struttura che sostituirà il ponte Morandi. Ricordo al riguardo anche l’istituzione delle Zone Logistiche Speciali, che consentirà a diverse aree dell’alessandrino di offrire importanti agevolazioni alle imprese in tutta l’area interessata dal Terzo valico, e anche nel capoluogo”.

Enti Locali

Avanti tutta dunque, e ‘focus’ su un altro grande tema: le risorse destinate alle amministrazioni locali, con particolare attenzione ai piccoli comuni, e alle Province.

“Nelle casse dei piccoli comuni (e sappiamo quanti siano nell’alessandrino, nell’astigiano e in tutto il Piemonte) arriveranno subito 400 milioni di euro, immediatamente utilizzabili per ammodernare e mettere in sicurezza scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale”, spiega il capogruppo della Lega alla Camera. “I deputati piemontesi della Lega si sono spesi particolarmente su questo fronte, ottenendo, in rapporto al numero degli abitanti, un sostegno importante per tutte le amministrazioni fino ai 20 mila abitanti: si andrà dai 40.000 ai 100.000 euro per ogni comune, in rapporto al numero degli abitanti. Risorse immediatamente disponibili, che andranno a sommarsi ad altri segnali importanti: dai finanziamenti per la videosorveglianza stanzianti dal Ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini, alla possibilità per le pubbliche amministrazioni di effettuare acquisti di beni e servizi, per importi al di sotto dei 5 mila euro, anche al di fuori del MEPA, il Mercato Elettronico della PA. Inoltre viene alzata a 150 mila euro la soglia per gli affidamenti diretti dei lavori pubblici, velocizzando le procedure e superando le folli complicazioni burocratiche del codice degli appalti”.

Non meno rilevanti i 250 milioni di euro che saranno messi a disposizioni delle Province per investimenti in infrastrutture, in attesa ovviamente di affrontare nei prossimi mesi la questione del futuro di questi enti, abbandonati letteralmente ‘in mezzo al guado’ e nella paralisi dalla pessima riforma targata Renzi-Delrio, ossia Partito Democratico.

Incremento investimenti sul sociale

“Non scordiamoci gli investimenti sul sociale – continua Riccardo Molinari -, poichè al contrario di quanto cerca di affermare in queste settimane un’opposizione in evidente stato confusionale, questo Governo ha posto i deboli al primissimo posto nei propri interventi: da quota 100 agli aumenti delle pensioni minime, fino a 500 milioni di euro in più destinati a disabili, famiglie di disabili, politiche sociali per chi è in difficoltà.

Sostegno alla piccola impresa

Significative anche altre scelte, sul fronte dell’impulso all’economia, con forte attenzione alla piccola impresa. “Penso a due provvedimenti emblematici – conclude il capogruppo della Lega alla Camera, ossia la pace fiscale, e il sostegno ai venditori ambulanti.Sul tema della pace fiscale, la Manovra prevede la possibilità di saldo e stralcio, senza nessuna multa o penalizzazione, per chi ha cartelle esattoriali in arretrato, e un Isee al di sotto dei 20 mila euro annui. I poveri insomma: e non sono pochi oggi a trovarsi in seria difficoltà, e impossibilitati dal ripartire con qualche nuova attività a causa di situazioni pregresse.

Ma è importante anche quando deciso dalla maggioranza sul fronte dell’esclusione dei venditori ambulanti dalla direttiva Bolkestein, targata UE: in sostanza per i venditori ambulanti non ci sarà nessun obbligo di ‘messa a gara’ delle concessioni. Una strada che avrebbe messo a rischio la sopravvivenza di molte piccole attività, in un momento già molto delicato per il nostro piccolo commercio”.

Una netta inversione di tendenza insomma, al nord come al sud del Paese, quella che il Governo inaugura con questa Legge di Bilancio 2019: “la politica – dice Molinari –  almeno per come la intendiamo noi della Lega, torna ad occuparsi della gente, e lo fa con provvedimenti concreti, e non con slogan e vuoti proclami. Naturalmente però è solo un primo passo: ci attendono quattro anni di lavoro intenso e impegnativo, per fare davvero ripartire l’Italia”.