Busti ai Giardini – Cartolina Modiano [Un tuffo nel passato]

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di Tony Frisina.

 

Chi come me colleziona cartoline d’epoca di Alessandria scopre che se ne riescono a trovare con relativa facilità molte riproducenti diversi angoli caratteristici dei giardini pubblici. Oltre ad immagini illustranti viali e vialetti ve ne sono innumerevoli che mostrano le statue presenti in questa vasta area pubblica; il Monumento ai Caduti, quello a Franzini e l’altro ad Umberto I sono i bronzi maggiormente fotografati.

Per quanto riguarda i marmi, ovvero i monumenti scolpiti nella pietra, posso asserire che non esistano molte cartoline che li ritraggano in primo piano.

Felice Cavallotti, Emilio Faà di Bruno e Luigi Testore hanno sempre e soltanto dovuto accontentarsi di fotografie generiche, scattate da una certa distanza e in cui si vedono i tre busti assieme; a volte anche due o uno soltanto di questi.

La cartolina che oggi prendiamo in esame è di una certa bellezza oltre che discretamente rara. Prodotta e messa in commercio dalla Ditta G. Modiano e Co. di Milano raffigura la parte pedonale del Viale della Stazione. Bellissima immagine, scattata con gusto da chi certamente di fotografia capiva molto. Estrema attenzione ha prestato il fotografo nell’immortalare un momento del passeggio di elegantissime persone, proprio mentre sfilano nella zona dei busti dedicati ai personaggi cui accennavo poco sopra.

È evidente che la stagione è fredda. Gli alberi sono spogli e le persone vestono con indumenti invernali. Le quattro figure – di cui una donna – ci regalano uno spaccato di eleganza e di moda dell’epoca. Tutti indossano rigorosamente un copricapo, segno di distinzione e di educazione nel momento in cui si stava fuori casa. Uno dei signori indossa una mantella o pastrano, segno ancora tangibile del secolo appena trascorso. L’istantanea infatti è stata scattata intorno al 1900. Oltre all’evidenza del timbro postale (1902) questa cartolina ha il verso interamente dedicato all’indirizzo del destinatario. Segno distintivo che l’epoca di produzione di questa serie non sia successiva al 1906, anno in cui il verso è stato diviso in due parti, rispettivamente per l’indirizzo e per la corrispondenza vera e propria.

Per quanto riguarda la nostra città, si conoscono almeno venti soggetti diversi stampati firmati Ditta Modiano, tutti creati rispecchiando in pieno il massimo buon gusto fotografico.

Fra i collezionisti ve ne sono alcuni che cercano per le loro raccolte proprio le cartoline stampate da Modiano raffiguranti molte città d’Italia. Come accennavo poc’anzi sono contraddistinte da gusto raffinato della composizione e testimoniano il giusto momento di scatto oltre a molte altre componenti importanti. Se volessimo essere pignoli potremmo anche analizzare l’eccellente qualità del supporto cartaceo, la raffinata qualità di stampa e molto altro ancora. Ecco così svelato il successo di questa tipologia particolare di soggetti ed il motivo per cui molti appassionati sono attenti a queste produzioni indipendentemente dal luogo raffigurato.

Per concludere con alcune curiosità voglio aggiungere che oggi, al posto del busto dedicato a Felice Cavallotti, andato distrutto durante il Ventennio, si trova il monumento ad Andrea Vochieri. Il nuovo busto a Cavallotti, attualmente visibile in un’area non troppo lontana, è opera di Giovanni Rapetti, scultore-poeta di Villa del Foro (AL), scomparso alcuni anni fa.

Giardini-Modiano-Fronte
Giardini-Modiano-verso

Il vialone della Stazione e le automobili – Circa il passaggio delle automobili sul vialone della Stazione noi saremo di un parere diremo così… medio. È bene che i bambini non siano insidiati, oltre che dalle carrozze, anche dagli autoveicoli. È bene che questo lembo di giardino che forma la campagna dei pensionati non sia insidiato dai polveroni delle auto, ma è anche bene che le guardie civiche non facciano (come bel dice la consorella «Lega») delle semi–speculazioni, e che stiano in attesa del merlo.
– Siamo sinceri. Il provvedimento era stato preso per le corse ripetute che facevano gli automobilisti locali per far ammirare sè e le macchine.
Basterebbe colpire costoro con multe e per le auto non di Alessandria, dare l’avvertimento senza multare. Un’istruzione in questo senso ai vigili, eviterebbe quegli inconvenienti lamentati dalla Lega. D’altra parte il passaggio di automobili non nostrane è così raro da non impensierire coloro che vogliono godere la tranquillità dei giardini.
Se invece si revocasse l’ordinanza, quel tratto ridiventerebbe una pista come lo era prima.
Est modus in rebus ed occorre appunto istruire i vigili come sopra abbiamo detto.

[CRONACA E PROCESSI (Il Piccolo di Alessandria) – Anno I – N. 23 – Alessandria, 19 Settembre 1925]