Noi infermieri, al servizio dei cittadini/pazienti

di Elisabetta Gnecchi*

 

Carissimi cittadini e colleghi infermieri,

l’occasione del Natale e del Nuovo Anno suscitano riflessioni, personali, intense.

Questo anno è stato per Noi, ma soprattutto per me, un momento lungo, carico, pieno di novità che ho potuto affrontare solo grazie al Consiglio Direttivo, agli amici che mi sostengono e non per ultima, alla mia Famiglia.

Con queste poche righe, vorrei tirare con voi le somme di un anno ricco di cambiamenti per la nostra Professione; lo vorrei fare con gli Infermieri, con gli altri professionisti e soprattutto con l’elemento più importante ed imprescindibile del lavoro a cui ogni giorno con diverse forme diamo assistenza: le persone.

Vorrei che tutti sapeste come ci stiamo evolvendo e come anche nella nostra Citta, grazie alle Istituzioni Pubbliche e Private stiamo cercando di creare una rete solida.

Ho usato di proposito la parola rete: per descrivere l’intreccio di servizi e idee annodati fra di loro, a maglie più o meno fitte, che con il tempo vogliamo far diventare una vera e propria sicurezza per l’utenza dei servizi. Rete per altro, ben si sposa con il concetto di complessità a cui tutte le professioni hanno a che fare. Cari concittadini e utenti che accedete all’offerta del nostro territorio, devo chiedervi scusa sin da subito se non siamo quello che credete, ma ce la mettiamo tutta, ed è come Presidente che devo pregare di approcciarvi e manifestare i vostri disagi tramite gli uffici competenti perché le aggressioni di cui siamo vittime, in questi ultimi tempi ci hanno resi inumani alla ricerca dell’umanità. Ai professionisti invece devo permettermi di chiedere di ricercare nel profondo il significato di dignità delle cure, a partire dagli ambienti di lavoro, perché è solo comprendendo questo intrinseco valore e facendolo nostro che possiamo trasmetterlo nei gesti di cura.

Durante questo anno, abbiamo cercato di riorientarci. Non è stato facile destreggiarsi e comprendere quali fossero le priorità, ma ci siamo organizzati perché è ora il momento di progredire, non in singola ma ricercando le caratteristiche proattive di quello che siamo.

A maggior tutela dei cittadini e degli iscritti, si sono fatti controlli sulla formazione continua a cui siamo chiamati. Notevoli sono state le offerte formative preparate o proposte dall’ordine, non per ultimo abbiamo un gruppo di colleghi che sta proponendo delle attività di preparazione per il prossimo concorso indetto, che permetterà il risanarsi di alcune delle carenze attuali.

Ho pensato che gli Infermieri dovessero uscire dai soliti ambiti limitati di educazione ed abbiamo costruito un gruppo che si sta formando e presto andrà nelle scuole per parlare di qualcosa che abbiamo perso di vista: la salute. Noi, siamo impegnati a focalizzare il nostro fare sulla malattia. Cittadini, in questo ho bisogno del vostro aiuto; appendo al mio albero di Natale un desiderio per il 2019: che vi rivolgiate agli Infermieri non solo quando siete malati, ma quando avrete bisogno di qualcosa che vi permetta di restare in salute. Con questo non voglio assolutamente che mi fraintendiate, non siamo tuttologi, ma siamo le Persone giuste per indirizzarvi al meglio non solo nella malattia.

Infine colleghi, vi esorto, come ci insegna Luigina Mortari: impegnatevi nella ricerca che produce sapere, al fine di migliorare i processi di cura, non concentrandovi solo sulla dimensione biologica, ma occupandovi della persona nella sua irriducibile complessità.

Augurando a Tutti di passare Feste serene, Vi ricordo che sono a disposizione, pronta ad ascoltare e fronteggiare le criticità provando ad osservale con gli occhi dell’utenza, dei colleghi e delle aziende.

* Presidente Ordine Professioni Infermieristiche di Alessandria