Discussione su Mozione Locci Trifoglio pascolo per le associazioni antiabortiste

La discussione della Mozione Locci-Trifoglio in Commissione Politiche Sociali e Sanitarie del Consiglio Comunale di Alessandria è andata secondo le aspettative, ovvero male. Una scena per dare spazio in larga parte alle associazioni che già sostengono quel testo, evitandone con cura qualsiasi analisi oggettiva. Le affermazioni proferite dai portavoce di queste organizzazioni, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, paiono subito al di fuori della realtà («aborto causa dell’uccisione di 6 milioni di bambini»).

In pratica, la commissione è diventata ‘pascolo libero’ per le associazioni antiabortiste che hanno potuto raccontare la propria versione distorta ideologicamente senza lasciare alcuno spazio dialettico. La prospettiva è quella di un rapido ritorno della mozione all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale (che verrà blindato a qualsiasi tentativo di disturbo, come nell’ultima occasione).

Quali misure mettere in campo per contrastare questo assurdo tentativo di distorcere denaro pubblico e indirizzarlo verso associazioni che non hanno altro scopo se non proseguire la propria propaganda antiabortista?

Possibile chiede il ritiro del testo Locci-Trifoglio. Nel frattempo, abbiamo riproposto a sindacati, associazioni, movimenti, partiti, il documento già consegnato all’assemblea pubblica del 13 novembre scorso alla Casa delle Donne, frutto dell’elaborazione di Nadia Arace, consigliera comunale di Avellino. Al suo interno, è chiesto che il Consiglio Comunale deliberi sull’attuazione di politiche e pratiche di sostegno alla maternità e paternità responsabile e affinché Alessandria sia dichiarata città a favore del diritto all’autodeterminazione delle Donne. L’intenzione è quella di portarlo al Consiglio Comunale mediante gli strumenti della partecipazione collettiva previsti dallo Statuto del Comune di Alessandria (art. 28, proposta popolare di deliberazione).
#NoLocciTrifoglio

Davide Serafin e Riccardo Barena,
Possibile Alessandria, comitato Macchiarossa