La CGIL e la Uil di Alessandria ribadiscono la richiesta che la mozione primi firmatari “Locci – Trifoglio“ sia ritirata in quanto ritengono che non possa essere migliorata perché parte da presupposti errati, mistifica i dati relativi al ricorso all’IGV e in maniera subdola tenta di mettere in discussione la legge delle Stato 194/78.
A distanza di 40 anni dall’approvazione della 194, possiamo dire che è una legge di equilibri, che ha funzionato bene diminuendo la clandestinità e la mortalità. I dati più recenti dell’ISTAT sulla Salute riproduttiva della donna, ci parlano di un trend in costante riduzione del ricorso IVG, dal momento dell’approvazione della legge ad oggi, segno che la prevenzione e la diffusione dell’uso dei contraccettivi hanno avuto i loro effetti. Ad oggi rapportando il numero di donne che potenzialmente possono effettuare un aborto volontario (donne in età feconda di 15-49 anni) si ottiene il valore relativo di 6,3 casi per mille, molto lontano dai 16 per mille dei primi anni, più di un dimezzamento del ricorso all’IVG. Sempre secondo questi dati, la diminuzione avviene in tutte le età e soprattutto tra le giovani.
In questi ultimi anni sono cresciuti e si sono diffusi attacchi al diritto inalienabile all’autodeterminazione di ciascuna donna e ai servizi socio-sanitari pubblici di supporto alla maternità responsabile e che ogni giorno le donne che decidono di interrompere la gravidanza devono far i conti con gli ostacoli e i ritardi alla piena applicazione della legge tali determinare interventi del Consiglio d’Europa e del Comitato Europeo dei Diritti Sociali che nel 2016 e nel 2014 che hanno condannato l’Italia per aver violato il diritto alla salute delle donne riconoscendo le grosse difficoltà che esse incontrano nell’accesso ai servizi d’interruzione di gravidanza anche per la ingente quantità di medici obiettori presenti nel nostro Stato.
Non mettiamo in discussione il principio dell’aiuto alle donne in difficoltà, ma vogliamo chiarire che la vera questione è la responsabilizzazione a una sessualità consapevole. Se l’obiettivo è quello di diminuire gli aborti, è necessaria la prevenzione delle gravidanze indesiderate, vanno finanziati i consultori pubblici, si deve operare a favore di una contraccezione gratuita, vanno promossi veri corsi di educazione sessuale nelle scuole.
La legge prende in considerazione due livelli di intervento: la prevenzione da una parte, con la diffusione di informazioni scientifiche sulla sessualità e le strategie più efficaci per prendersi cura della propria salute, e l’intervento assicurato dal SSN dall’altra parte che consenta, a chi ne ha necessità, di interrompere la gravidanza in un contesto protetto che accompagni la donna nella maniera più adeguata alla decisione presa.
Questi devono essere secondo noi devono essere i punti di riferimento a cui ispirarsi se si intende parlare della legge e operare per la piena applicazione.
In questa senso chiediamo al Sindaco, alla Giunta e il Consiglio di impegnarsi e di operare nelle seguenti iniziative:
1. Sostenere, potenziare e coordinare le azioni di prevenzione e informazione, soprattutto rivolta alle giovani generazioni, utilizzando canali e metodologie scientifiche e professionali;
2. Attivare un tavolo istituzionale con Asl e con le associazioni delle donne per verificare se l’offerta in termini di apertura e presenza nei consultori famigliari del territorio è sufficiente o se necessita di integrazioni e ampliamento di personale e servizi;
Inviare la presente mozione alla Giunta della Regione Piemonte sollecitandola a:
a) assicurare adeguati parametri di personale sanitario, al fine di garantire la piena applicazione della legge;
b) adempiere ai compiti, di spettanza della Regione, di verificare che le Asl organizzino il controllo e garanzia del servizio di Ivg;
c) prevedere, nel caso di situazioni di grave carenza del personale medico non obiettore, l’indizione di concorsi pubblici con indicazione, tra i requisiti per la partecipazione, della disponibilità a svolgere tutte le specifiche funzioni in applicazione della legge 194.
CGIL Alessandria – UIL Alessandria