Il vantaggio del racconto [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

 

È una considerazione certamente scontata che vale per tutti i racconti, scritti oppure narrati dal vivo.

Mi piace farla ugualmente.

In questi giorni con la Compagnia Teatrale Miagoli abbiamo ripreso a rappresentare sulle scene “Una Storia della Mancia”, commedia musicale ispirata al Don Chisciotte di Cervantes.

Il racconto ha una conclusione sospesa: Cervantes, in prigione ed in attesa di essere giudicato dal Sacro Uffizio dell’Inquisizione, si difende ardentemente di fronte agli altri carcerati guidati da un capo perfido ma giusto chiamato il Governatore.

La forza di un testo ti permette ogni volta di ricominciare, di riavvolgere il nastro e ripartire, di riprovare a vivere le stesse sensazioni e gli stessi stati d’animo.

E ogni volta ti aspetti che l’epilogo possa modificarsi, chissà, magari a pagina 128 del libro lui cambia direzione e trova corrispondenza al proprio amore; oppure al minuto 97 di una pièce la pallottola ferisce soltanto senza arrivare al cuore.

È l’illusione della finzione, il sogno impossibile.

Il racconto ci riporta tragicamente alla vita reale: il libro e la pièce si concluderanno sempre così, uguali a loro stessi e a come il creatore li ha concepiti.

Bene.

Il racconto però – ed è questo il vantaggio – è esattamente come la vita.

Non è importante come comincia e come finisce: ciò che importa è quello che ci sta in mezzo, il vero tutto.

Ciò che uno spettatore si porta a casa non è la fine di una rappresentazione bensì le parti interne, i colpi di scena, i personaggi, i dialoghi profondi, i sorrisi e le lacrime. E magari lo spettatore a volte ha voglia di rivedere per credere in un sogno impossibile, perpetuando l’idea di ricerca.

Sono le considerazioni scontate che ci fanno andare avanti, sono sotto gli occhi di ciascuno e tutti fingiamo di non vedere.

Il racconto ci giunge in soccorso.

Nel nostro Don Chisciotte il personaggio del Governatore conclude con queste parole esortando Cervantes ad affrontare il tribunale dell’Inquisizione: “difendetevi con altrettanto vigore come vi siete difeso qui e non brucerete”.

Forse bruceremo ma difendiamoci con vigore.