Locci dopo la bufera sulla mozione legge 194: “Rifarei tutto: gli alessandrini hanno capito chi cerca dialogo e confronto, e chi vive di slogan e censura”. In pista alle regionali 2019?

di Ettore Grassano

 

Non lo ammetterà mai, ma in cuor suo Emanuele Locci ‘gongola’. Forse neanche lui si aspettava una bufera di queste dimensioni attorno alla mozione sulla legge 194 (che ha presentato insieme alla capogruppo del Quarto Polo Oria Trifoglio), ma certamente sa ben misurare la grande visibilità e centralità politica che ne ha ricavato. Alla fine palla al centro: la mozione torna all’apposita commissione, dove discussione e confronto saranno estese alle associazioni che vorranno parteciparvi. Ci saranno contestazioni anche in quella sede? La mozione tornerà mai in consiglio comunale? Forse no, ma sbaglia chi crede che questo significhi una sconfitta per il leader di Alessandria Migliore. Semmai l’esatto contrario: per qualche settimana, pur senza abbandonare i panni di presidente del consiglio comunale, Locci è tornato a fare politica ‘a modo suo’, ed è stato subito protagonista. “Certe contestazioni squadriste si commentano da sole, e figuriamoci se mi spavento. Semmai mi sarei aspettato un po’ più di sostegno su altri fronti: ma va bene così, credo che agli alessandrini sia chiaro chi voleva solo confrontarsi democraticamente, e chi invece preferisce slogan e censura al dibattito”.

E adesso? Locci tornerà ad indossare i panni dell’arbitro a tempo pieno, o nei prossimi 3 anni dobbiamo aspettarci da lui un ruolo politico attivo, magari in vista di una nuova candidatura a sindaco? E sono vere le voci che lo danno possibile candidato alle regionali del 2019? Nel frattempo, quasi tutti i week end Emanuele Locci li trascorre a dibattiti e convegni in giro per l’Italia, e di recente ha incontrato anche il Presidente della Repubblica, Mattarella. Cosa si sono detti?

 

Presidente Locci, lo rifarebbe? Ossia, ripresenterebbe la mozione sulla 194?
Certo! Chiarisco subito una cosa perché c’è troppa disinformazione strumentale sulla proposta: la mozione non chiede l’abolizione della legge 194 nè la cancellazione dei diritti e doveri sanciti da essa. Chi in questi giorni dice il contrario o non ha letto il testo della mozione o è in malafede. Noi proponenti della mozione, appartenenti a 6 gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza, chiediamo anzi una piena applicazione della legge per estendere i diritti delle donne, non per comprimerli. E la legge dice che i comuni “nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.” Quindi chiediamo solo che si applichi la legge e che il Comune faccia la sua parte per sostenere le madri in difficoltà che vorrebbero portare avanti la gravidanza attraverso quelle istituzioni (come i consultori) e associazioni (come, ad esempio, quelle che gestiscono i CAV e i CIF) che operano già nell’ambito della Legge 194.

Cosa le ha insegnato questa vicenda?
La prima è che c’è chi crede ancora che con la violenza si possa impedire ad un’istituzione democratica di svolgere le proprie funzioni o impedire ad un avversario politico di esprimere le proprie idee. La seconda è che gli organi di informazione hanno un grande potere e possono cambiare la percezione dei fatti in senso negativo o positivo, quindi hanno una grande responsabilità civile. La terza è che la sinistra istituzionale vive una crisi così profonda nella nostra città che cerca di inserirsi nelle manifestazioni di piazza e di strumentalizzarle per trovare nuovo senso e identità alla sua azione politica: spero che ritrovi la capacità di azione all’interno delle istituzioni perché il ruolo di controllo e proposizione delle opposizioni in una democrazia è fondamentale.

 

La delusione maggiore?
La prima, vedere qualche collega e qualche amico che inizialmente, non avendo letto il testo della mozione, esprimevano la loro contrarietà sulla base delle contestazioni. Ma è anche stata una soddisfazione vedere come dopo la lettura hanno manifestato con chiarezza il loro accordo. La seconda delusione l’ho avuta dall’editoriale del settimanale della diocesi che mi è sembrato più tendente alla ricerca di un plauso di chi, sul tema della difesa della vita, ha posizioni antitetiche a quelle cristiane piuttosto che rivendicare una propria specificità: mi è tornato in mente quel passo del Vangelo di Matteo che dice “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.” Ma nella comunità cristiana ho anche raccolto grande solidarietà per la mia battaglia a difesa della vita e questo compensa di gran lunga questa isolata delusione.

 

Per qualche settimana, abbiamo rivisto il Locci ‘da battaglia’: un po’ di nostalgia per le barricate, ora che ricopre un ruolo istituzionale?
In realtà devo dire che ho profondo rispetto del ruolo istituzionale che ricopro, svolgendolo sempre con profonda imparzialità rispetto alle posizioni politiche dei colleghi e con grande parzialità quando devo difendere le prerogative ed i poteri affidati al Consiglio Comunale dalle leggi e dai regolamenti e che a volte altri organi cercano di invadere. Per quanto riguarda la mia verve da battaglia, come consigliere di Alessandria Migliore continuo la mia azione politica e le mie indagini e sempre più capisco il problema principale del malfunzionamento della macchina comunale: lo strapotere dei tecnici rispetto alla politica che invece spesso è succube della burocrazia anche nel farsi dettare l’agenda politica. Serve il coraggio di fare una profonda rivoluzione organizzativa interna e serve una classe politica preparata e vigile.

 

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È evidente che il venire meno dei partiti e di un percorso di militanza politica al loro interno ha portato ad avere consiglieri comunali che nella vita di tutti i giorni esprimono grandi professionalità nei loro ambiti di vita ma mancano di dimestichezza con le regole della politica e delle istituzioni. La cosiddetta società civile può essere una risorsa perché porta competenze specifiche all’interno del Consiglio Comunale ma anche una difficoltà per il venire meno dei politici di professione. Io invito sempre i consiglieri comunali ad entrare nel merito dei temi, a dibattere, ad incidere nelle scelte, ricordando che a loro compete il potere di indirizzo politico e di controllo dell’azione amministrativa. La consapevolezza del proprio ruolo porterà comunque, giorno dopo giorno, ad una costante crescita anche dei nuovi consiglieri. Ho grande fiducia nelle prospettive di crescita in particolare dei più giovani, a partire dal mio vice presidente Lorenzo Iacovoni.

Vicenda verde pubblico: Alessandria ne ha abbastanza o no?
Le aree verdi ci sarebbero pure, il problema è che dovrebbero essere più curate ed attrezzate per la loro vivibilità. Proprio in questa prospettiva ho portato avanti una mozione, già approvata, che oltre a prevedere la piantumazione di un albero per ogni nato rimanda in commissione la discussione per riattivare la Consulta Comunale per l’ambiente (istituita su mia proposta nel 2007) e la redazione di un piano urbano del verde, strumento ideale per pianificare con cognizione lo sviluppo delle aree verdi in città e in periferia.

Di recente lei ha incontrato il presidente Mattarella: cosa vi siete detti?
Sono stato delegato da colleghi amministratori di ogni parte d’Italia a riferire dei lavori della Scuola della Democrazia, presieduta da Luciano Violante, al Capo dello Stato. Ho relazionato facendo la sintesi di due giorni di discussioni ed approfondimenti a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Sindaco di Napoli De Magistris ed il Presidente della Regione Lombardia Fontana, sotto il coordinamento dell’ex Segretario Generale della Camera dei Deputati Alessandro Palanza. Ho messo a fuoco la crisi della democrazia rappresentativa e le criticità della comunicazione veloce rese attuali dal diffondersi dei nuovi strumenti di comunicazione, delineando le opportunità dei metodi della democrazia partecipativa per includere i cittadini nelle scelte pubbliche, risolvendo i conflitti e condividendo le soluzioni. Mattarella ha ascoltato con attenzione ed ha risposto alle riflessioni proposte. Comunque il percorso di confronto è appena incominciato ed avrà ulteriori sviluppi nel mese di gennaio, a Roma.

Nel 2019 si vota: si candiderà alle regionali? Con chi?
Magari alle europee! Diversi esponenti politici, locali e nazionali, mi stanno contattando per capire la mia disponibilità a candidarmi o a partecipare ad un progetto politico. Le competizioni elettorali mi piacciono perché mi permettono di confrontarmi con i cittadini verificare il consenso sulla mia attività politica. Prima però bisogna capire qual è il progetto politico del centrodestra e qual è il candidato Presidente, poi verranno le altre riflessioni. Sono disponibile a candidarmi o a supportare candidati che si dimostrassero meritevoli della fiducia dei cittadini che fanno parte della mia associazione civica Alessandria Migliore.

Nel 2022 Alessandria Migliore sarà ancora in campo? Il sindaco Cuttica ha già dichiarato ‘non mi ricandido’. Sarà lei il candidato del centro destra?
Alessandria Migliore ha appena aperto una nuova sede nel cuore della città, in via Guasco 61, su due piani. L’associazione cresce ed il progetto civico che nasce dal consenso dell’8,21% degli alessandrini è pronto a rappresentare le istanze di sempre più numerosi cittadini con l’obiettivo di diventare portavoce della maggioranza degli alessandrini. Credo ancora che sarei un ottimo sindaco per questa città: ho le competenze adeguate, l’esperienza necessaria ed il coraggio indispensabile per fare scelte di grande discontinuità col passato a beneficio della comunità. Ma la scelta di chi sarà il candidato diciamo che, fortunatamente, non è all’ordine del giorno. Per ora cerco di contribuire quotidianamente, pur da una posizione di minoranza, con proposte concrete e utili consigli a chi ha oggi la responsabilità di governo, sperando di essere ascoltato e cercato un po’ di più: penso di essere una risorsa per la città, fossi nella maggioranza approfitterei delle mie capacità e del mio amore per Alessandria.