Discarica di Sezzadio. Lucchini: “Incontro positivo con il ministro Costa, supporto per verificare la legittimità degli atti provinciali”

“Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha risposto positivamente alle nostre preoccupazioni offrendo una piena collaborazione istituzionale per verificare la legittimità degli atti e dei procedimenti legislativi emessi dalla Provincia di Alessandria fino al 2016. Siamo riusciti così a ottenere un prezioso supporto per la nostra lotta contro il progetto di una discarica a Sezzadio, che sarebbe costruita sopra la nostra falda acquifera”.

Lo afferma il sindaco di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini, a seguito dell’incontro di mercoledì.

“Sono già stato a Roma qualche settimana fa, con il presidente della Provincia Gianfranco Baldi – continua Lucchini – a incontrare i tecnici del Ministero, in questa prima riunione abbiamo sottoposto all’attenzione del Governo le nostre principali preoccupazioni di carattere ambientale. Oggi abbiamo ricevuto delle risposte concrete e realistiche dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha dichiarato il suo supporto, seppur di fronte a un regime autorizzatorio già completato. Non dobbiamo farci illusioni, tuttavia abbiamo compreso che dal Governo si farà tutto il possibile per aiutarci”.

“Personalmente ho condiviso con il ministro Sergio Costa che bisogna far prevalere la ragione, il buon senso e il rispetto degli interessi di intere comunità, considerando che negli anni passati sono state fatte scelte incomprensibili che hanno concesso autorizzazioni idonee per la costruzione di un discarica industriale per soddisfare gli interessi di pochi. Solo due anni fa, seguendo il principio di precauzione, si sarebbe potuto fermare tutto non firmando quelle carte. Ci sono responsabili che hanno un viso e una faccia”.

“Sono molto orgoglioso che grazie al lavoro di tutti siamo riusciti a portare all’attenzione della cronaca nazionale il problema di quest’opera. Come territorio è importante iniziare a discutere dei paletti legislativi, affinché non si possa più riproporre una situazione del genere. La nostra parola d’ordine deve essere precauzione. In tal senso vanno attivati tutti i percorsi più efficaci e condivisi al fine di adottare soluzioni politiche che non permettano in futuro di costruire altre installazioni sulla nostra falda acquifera”.