L’assessore Borasio: “Il ‘porta a porta’ rimarrà in centro: sul resto del territorio valuteremo costi e benefici”. Il futuro di Aral, e le ‘rilocalizzazioni’

Aral, lunedì in Prefettura incontro decisivo. Borasio: “Ma non esiste emergenza rifiuti per i cittadini” CorriereAldi Ettore Grassano

 

“Sicuramente il ‘porta a porta’ rimarrà dove già esiste, ossia in centro. Sulle altre zone della città ci stiamo confrontando su costi, e opportunità. Anche all’interno del centro destra esistono sensibilità diverse, di cui tenere conto”. Paolo Borasio, assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, non fa propriamente un passo indietro, ma sicuramente di lato sì: “è una scelta troppo importante per i cittadini: dobbiamo valutare attentamente pro e contro, e certamente provare anche ad interpellare la gente, attraverso incontri pubblici”. Insomma, l’impressione è che nessuna svolta radicale sia dietro l’angolo, e che nel 2019 le novità più importanti potrebbero essere quelle sul futuro di Aral, più che sulle modalità di raccolta dei rifiuti. Anche di questo parliamo nell’intensa conversazione con l’avvocato Borasio, e di un’altra grande questione di sua competenza: la protezione civile, la sicurezza legata ai fiumi, e le ormai famose ‘rilocalizzazioni’, prigioniere di lungaggini burocratiche senza fine, “in cui il comune di Alessandria c’entra poco: la palla è in mano alla Regione Piemonte”.

 

 

Assessore Borasio, Alessandria sta inseguendo il ‘mito’ della raccolta differenziata ‘spinta’, proprioPerissinotto (Amag Ambiente): “Presto al via ‘porta a porta’ in Fraschetta: obiettivo 70% di raccolta differenziata entro il 2020” 1 mentre altrove autorevoli esperti la definiscono ormai ‘superata’, o quasi?
Nessun mito, e nessun modello perfetto. Si tratta di valutare, numeri alla mano, costi e benefici di ogni modello, e il livello di efficacia. Senza trascurare naturalmente il gradimento dei cittadini, poiché la raccolta rifiuti è comunque attività a forte ‘impatto’, per cui credo sarà comunque opportuno, nel caso si decidano cambiamenti significativi, confrontarsi con gli alessandrini attraverso pubblici dibattiti sul territorio.

 

Quindi per il momento nessuna ‘rivoluzione’ alle porte?
Ad oggi il ‘porta a porta’ esiste nelle vie del centro, dove per ragioni logistiche e igieniche sarebbe difficile pensare ad altre soluzioni. E’ un servizio, lo sappiamo, che costa circa 700 mila euro l’anno, costo ‘spalmato’ sulle tariffe di tutti gli alessandrini. Abbiamo valutato, e ancora stiamo valutando, opzioni di ampliamento della differenziata ‘spinta’ anche ad altri quartieri, dal Cristo agli Orti, dal Galimberti al Villaggio Europa. Ma, pur ammettendo di attingere in parte a fondi regionali, rimarrebbe il problema del costo, significativo. Chi se ne fa carico? Comune e Amag Ambiente non potrebbero sostenerlo.

Perissinotto (Amag Ambiente): “Presto al via ‘porta a porta’ in Fraschetta: obiettivo 70% di raccolta differenziata entro il 2020”E la Tari alessandrina, assessore, è già di quelle significative, per ragioni storiche che conosciamo: pensare di aumentarla ancora, e di far pagare il ‘porta a porta’ ai cittadini, sarebbe un bell’azzardo…
Ribadisco: conosciamo bene la situazione, e anche all’interno della maggioranza esistono sensibilità diverse. Meglio non essere precipitosi: stiamo valutando tutte le opzioni, comprese quelle più innovative oggi sul mercato: ad esempio i cassonetti con tessera magnetica, che consentirebbero l’applicazione della ‘tariffa puntuale’: ossia paghi per quel che effettivamente smaltisci. Ma anche lì non mancano le indicazioni. A Ferrara, per citare casi già esistenti, spendono circa un milione di euro l’anno per gestire il ‘fuori cassonetto’. Perché l’altro aspetto che non possiamo ignorare è questo: una parte dei cittadini tende già ora ad essere incivile. Se poi si trattasse di pagare ‘a consumo’, chiaro che la tendenza a gettare la spazzatura dove capita aumenterebbe non poco. Insomma, stiamo facendo i conti di pro e contro.

Vicenda Aral: a che punto siamo?
Il nuovo cda sta lavorando con impegno, si sta realizzando una semivasca nella discarica di Solero, Aral, lunedì in Prefettura incontro decisivo. Borasio: “Ma non esiste emergenza rifiuti per i cittadini” CorriereAl 1all’interno della vasca 7, e entro metà dicembre tutti i rifiuti in eccesso oggi a Castelceriolo dovrebbero essere smaltiti. A quel punto l’operatività potrà tornare piena, e sarà anche possibile in prospettiva l’utilizzo dell’ottava vasca. Sul fronte concordato, dipenderà naturalmente dalle decisioni del giudice, che ci pare comunque stia apprezzando il lavoro svolto. Il piano di concordato ha come scadenza il 21 dicembre, ma si potrebbero ottenere un paio di mesi di proroga. Il nostro obiettivo è noto: arrivare all’incorporazione di Aral in Amag Ambiente, e a quel punto mettere sul mercato, con gara, il 49% delle quote, cercando sul mercato un partner che sia in grado di occuparsi di gestione e smaltimento. Queste le prossime tappe sul fronte rifiuti. Posto che rimane un traguardo finale: fornire ai cittadini un servizio di qualità, a costi ragionevoli.

La quasi-alluvione di fine novembre 2016 e i suoi molti curiosi aspetti CorriereAlAssessore Borasio, lei ha un altro grande ‘grattacapo’ da gestire: la Protezione civile, che ad Alessandria in questa stagione significa soprattutto rischio ‘fiumi’. Come siamo messi, davvero?
Il piano di Protezione civile del comune di Alessandria risale al 2004: è chiaro che è vecchissimo, e va aggiornato. Anche perché presenta delle ‘lacune’ non da poco, verificate anche recentemente, in occasione dell’ultima allerta arancione. Ma le pare possibile che, in caso di allerta, tutti gli assessori coinvolti debbano essere (giustamente, sia chiaro) disponibili giorno e notte, mentre dirigenti e funzionari no? Questo rischia di vanificare aspetti essenziali delle procedure di eventuale intervento, sono aspetti da chiarire al più presto. Per il resto, vorrei fosse chiaro che il Comune non agisce da solo, ma all’interno di un ‘quadro’ che vede coinvolta una molteplicità di attori. Esempio pratico: ci sono cittadini che, periodicamente, ci sollecitano una maggior pulizia dell’alveo in prossimità dei ponti: penso al Forlanini degli Orti, in particolare. Ebbene, va chiarito però che non sono alcuni alberi o detriti in prossimità di quel ponte a ‘fare la differenza’ in caso di emergenza vera/alluvione, ma la situazione lungo tutto il corso dei fiumi, di competenza dell’Aipo. E lì, poche storie, spesso si tratta di ‘ripulire’ seriamente lunghi tratti di territorio, rimuovendo detriti e, quando serve, anche abbattendo alberi.

Apriti cielo assessore: mica vorrà tornare sulla questione alberi del piazzale Berlinguer?Summit Comune-Azienda Ospedaliera su piazzale Berlinguer: a quando la videosorveglianza? CorriereAl 1
(sorride, ndr) No no, per carità. Abbiamo già chiarito decine di volte, e annunciato che ci sarà ampia ‘compensazione’, sia in queste settimane, che l’anno prossimo. Anche lì, comunque, siamo stati messi di fronte ad un aut aut: o via quegli alberi, o impossibilità di procedere con le operazioni per la messa in sicurezza, se non a costi enormemente più alti. Semmai si può discutere sul fatto che la giunta sia stata avvisata solo all’ultimo momento, e chiamata ad una decisione rapidissima. Ma qui si torna a questioni organizzative, e di modus operandi della macchina comunale.

Rilocalizzazioni di chi ha immobili in zone esondabili: si arriverà mai ad una conclusione?
Lo spero, e vorrei fosse chiaro che nella vicenda, complicatissima, il comune di Alessandria, almeno da quando ho la responsabilità dell’assessorato, ha operato nella massima trasparenza, e credo efficienza. Semmai è la Regione che ad un certo punto ha un po’ mescolato le carte, forse rendendosi conto di non avere risorse sufficienti, e andandole a cercare su un altro tavolo, con un nuovo percorso e nuove regole. Non sto a rifare tutta la storia, ma ad oggi la situazione per Alessandria è questa: 9 domande di rilocalizzazione sono state presentate, la fase di istruttoria comunale è in fase di ultimazione, poi tutto passerà di nuovo alla Regione Piemonte. E mi auguro davvero che, nei prossimi mesi, si possa mettere su questa vicenda la parola fine, e in maniera positiva.

Magari è la volta buona assessore Borasio: anche perché a maggio in Regione si vota…
Speriamo: se anche fosse operazione di propaganda pre elettorale, purchè si arrivi al traguardo. Tanto il centro sinistra perderà in ogni caso, e lo sanno bene…(sorride, ndr)

Lei sarà candidato in Forza Italia?
Non lo so, davvero. Sono a disposizione, dipende da scelte e necessità. Quel che ritengo fondamentale è che il centro destra si presenti forte e unito, e nei prossimi anni possa amministrare il Piemonte, per tornare a dargli spinta ed energia. Sono convinto che l’alleanza di Governo fra Lega e 5 Stelle abbia i mesi contati: sono troppo diversi. Sono i cittadini a volere un centro destra unito e governativo, a guida Salvini. Altro però non le dico….