Me.Dea non aderisce a “Non ti temo, mi difendo”

Nel mese di ottobre, l’Aps me.dea Onlus, che da dieci anni lavora sul territorio provinciale per contrastare e prevenire la violenza sulle donne, è stata invitata a partecipare al meeting internazionale “Non ti temo, mi difendo”, in programma ad Alessandria nelle giornate del 24 e 25 novembre e che ha come obiettivo l’addestramento di donne nell’arte della difesa personale. L’associazione era anche stata individuata come beneficiaria di una raccolta fondi, promossa attraverso eventi collaterali che si sarebbero svolti nel corso delle due giornate.
Pur confidando nelle buone intenzioni dei promotori, me.dea ha deciso di rifiutare qualsiasi partecipazione, per una serie di motivazioni, che sono state comunicate agli organizzatori stessi, e che oggi, alla vigilia di questo evento, riteniamo necessario rendere pubbliche, per evitare strumentalizzazioni:

• l’attività proposta è incoerente con la vision del Centro Antiviolenza me.dea, e più in generale dei centri antiviolenza della Rete Nazionale D.i.Re, che come dice il nome stesso, rifiutano qualsiasi forma di violenza;
• l’autodifesa alimenta stereotipi sulla violenza, che distolgono dal reale problema della disparità tra i generi, genera allarmismi sociali e sdogana l’uso della violenza come risposta a un problema che è prima di tutto culturale e necessita riflessioni ben più profonde;
• guardando alle statistiche sappiamo che l’80% delle aggressioni verso le donne avviene tra le mura domestiche, secondo dinamiche proprie delle relazioni affettive, che non si arrestano con l’autodifesa, bensì con un accurato lavoro di rielaborazione da parte delle donne e offrendo loro tutele giuridiche, protezione e sostegno verso l’autonomia;
• in presenza di figli nelle relazioni violente, l’autodifesa rende i bambini vittime di una doppia violenza assistita, con pesanti conseguenze psicologiche.

In passato me.dea è stata invitata a partecipare a corsi di autodifesa, altre volte, l’invito non è giunto, ma l’associazione ha ritenuto necessario chiedere di poter intervenire: lo abbiamo fatto sempre con un preciso intento: sovvertire falsi miti attorno alla violenza e portare la riflessione a un livello più profondo di consapevolezza, che vada oltre la superficiale convinzione che essa si prevenga con qualche ora di training.
Sappiamo, purtroppo, che la realtà è ben più complessa, perché la sperimentiamo con le donne che ogni giorno bussano alla porta dei nostri Centri Antiviolenza e pur rispettando le attitudini di ciascuno, non possiamo accettare che il problema venga minimizzato in questi termini.

Con questo rifiuto, prendiamo le distanze, una volta per tutte, da iniziative simili, con l’auspicio che la stessa intraprendenza dimostrata, oggi, dai soggetti che a vario titolo hanno deciso di sostenere l’evento in programma, sia impiegata, domani, per tutelare i diritti delle donne e incentivare lo sviluppo di reali politiche di sostegno, neutralizzando i brutti segnali che a livello nazionale e locale stiamo cogliendo con preoccupazione.

La Presidente
Sarah Sclauzero