“La droga è tornata, molto più di prima”. E l’eroina uccide, anche ad Alessandria. Ma in silenzio [Centosessantacaratteri]

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10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

“La droga è tornata, molto più di prima”. Parole di don Luigi Ciotti, pronunciate durante un incontro ad Alessandria, organizzato su iniziativa dei Lions e Leo Club della zona di Alessandria. Toni moderati, adattati al tipo di platea, ma contenuti pesantissimi. Analisi e valutazioni forse non del tutto valutate nella loro gravità, almeno a leggere le cronache. Rispetto alla mafia (“c’è sottovalutazione perché si spara di meno”), don Ciotti ha parlato di “situazione allarmante” e di una diffusione “in tutte le regioni italiane” delle organizzazioni criminali “strutturate in modo imprenditoriale”, sempre più “flessibili” perché in grado di “promuovere relazioni nell’area grigia della società (molto ampia, ndr)”, mentre sulla droga è stato netto, dicendo appunto che “è tornata molto più di prima”. Ha parlato di morti, di una fenomeno in ripresa, su cui ovviamente la malavita ha innescato un business esponenziale.

Parlare di morti per eroina riporta indietro di moltissimi anni la lancetta del tempo. Eppure accade. Anche in provincia di Alessandria, dove finora i decessi sono stati due nel corso del 2018. Pochi? Come numero sì, però sufficienti a collocare l’Alessandrino subito dietro a Torino, con un secondo posto condiviso insieme a Cuneo. In tutto i morti in Piemonte sono stati quindici, di cui dieci fra Torino e provincia, due ad Alessandria, due a Cuneo e uno nel Novarese. Il dato emerge in modo chiaro dalla rilevazione di GeOverdose.it, un sistema informatico geografico interfacciato a un sito internet che è in grado di visualizzare su di una mappa dell’Italia i decessi per overdose e gli altri eventi acuti mortali (o a rischio di morte) correlati all’assunzione di droghe e alcol, utilizzando le coordinate geografiche normalmente utilizzate dai sistemi satellitari di geolocalizzazione.

Sul mercato nazionale hanno poi fatto la comparsa gli oppioidi sintetici. Estremamente più potenti dell’eroina, rischiano di causare una strage. Qualche decesso ricondotto a queste sostanze c’è stato. I dati ufficiali piemontesi non fanno per ora ancora presagire che siano già arrivate. Ma si sa che l’ufficialità registra con molto ritardo quello che succede nel mondo reale. Un esempio arriva proprio dalle droghe sintetiche. A settembre è stata diramata una allerta dal sistema nazionale dell’Istituto superiore di sanità. Una morte per overdose a Milao ha portato alla identificazione per la prima volta in Italia della molecola ocfentanil (la molecola era stata inizialmente sviluppata come farmaco, poi abbandonata perché pericolosa: era nata all’inizio degli anni Novanta per sostituire il fentanyl, un antidolorifico utilizzato anche come droga). Peccato che sia avvenuta nell’aprile 2017. E da quel giorno a oggi chissà quanta droga è in circolazione.