Cgil Alessandria: la legge 194 non si tocca

Addio a Tonino Paparatto: venerdì a Torino camera ardente, ad Alessandria registri funebri CorriereAlLa CGIL Camera del Lavoro Territoriale di Alessandria esprime la sua preoccupazione e decisa contrarietà alla mozione a primi firmatari Locci e Trifoglio che chiede al Consiglio Comunale di Alessandria l’approvazione di un testo che impegna il Sindaco e la Giunta a sostenere con congrui finanziamenti associazioni che “sostengono concretamente politiche a favore della famiglia e della vita” e a sensibilizzare su effetti culturali e sociali “prodotti” della legge 194.

Chiamiamo le cose con il loro nome. La mozione in realtà chiede di attuare una politica antiabortista finanziando i gruppi che da 40 anni tentano di impedire alle donne anche con la violenza, di decidere del loro corpo, del loro diritto a una maternità consapevole e della tutela della loro salute.

Si parla di milioni di aborti e di “uccisioni nascoste” riferendosi a embrioni sacrificati mistificando i dati del Ministero che evidenziano la costante diminuzione del ricorso all’interruzione di gravidanza e delirando su una crisi demografica che immaginiamo si poteva evitare con i vecchi orfanotrofi e la ruota degli esposti.

Proclamare Alessandria “città a favore della vita” con questo programma è un’offesa alla società civile, alle donne, alla costituzione italiana, al valore sociale della maternità, al diritto di poter esprimere il proprio bisogno di famiglia senza vincoli religiosi imposti, che uno stato laico deve garantire.

Alessandria è una città a favore della vita come il resto del territorio nazionale, e se vuole distinguersi lo faccia garantendo un livello alto di dignità della vita dalla nascita alla morte.
Se ci sono risorse economiche si spendano per garantire lavoro alle madri e ai padri, asili nido, scuole materne a basso costo, tempo per allevare i figli, una vecchiaia dignitosa e assistita e salute e cura per tutti; si attivino azioni volte a informare in modo corretto e nei principi della Legge i giovani e le giovani e per un costante monitoraggio delle obiezioni di coscienza che possono creare problemi nell’utilizzo delle strutture ospedaliere e non permettere la reale esigibilità della Legge.

Non un euro a chi va a bloccare le porte degli ospedali e a insultare i medici, gli infermieri che garantiscono l’applicazione della legge dello Stato e sostengono le donne che si trovano a dover affrontare scelte dolorose.

Un territorio dove si vive bene, nella semplice garanzia dei diritti costituzionali, non avrà problemi di natalità. Un Sindaco che vuole far crescere la sua comunità si occupa della qualità della vita dei suoi cittadini e rifiuta mozioni illiberali e pretestuose.

La CGIL Camera del Lavoro di Alessandria chiede al Sindaco e alla Giunta di non accogliere la mozione e di schierarsi al fianco delle donne, delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni momento della loro vita.