Restituiamo al Comune il Crocevia

Gli spazi sociali non sono mai stati per noi un feticcio. Son sempre stati luoghi utili alla progettualità politica della nostra organizzazione. Luoghi di socialità, autorganizzazione, cultura, musica, mutualismo, sport popolare, sportelli e tanto altro.

Lo avevamo ben chiaro il 2 settembre del 2002 quando decine di persone che reclamavano libertà, diritti, autogestione e spazi occuparono il primo Crocevia in via Lumelli. Un gesto determinato dalla volontà di far vivere un mondo migliore. Quello stesso mondo che avevamo chiesto a gran voce nelle giornate del G8 di Genova e che per risposta aveva avuto una delle più brutali repressioni mai viste in questo Paese.

Abbiamo continuato ad averlo chiaro con l’occupazione del Forte Acqui alcuni mesi dopo, dove le attività del Crocevia hanno preso stabilmente vita. In quelle mura abbiamo incontrato migliaia di persone, alle iniziative, alle assemblee, ai concerti e alle attività culturali. Ognuna di quelle persone ha fatto con noi un pezzo di strada e ha dato il suo contributo, così come ha imparato e fatto proprio il senso di dignità e giustizia che si è sempre respirato da noi. E ognuno ha contribuito alla storia dell’altro.

Abbiamo continuato ad averlo in testa nel settembre 2009, dopo una minaccia di sgombero a cui aveva risposto un’assemblea moltitudinaria al seguito della quale venne firmata una convenzione con l’amministrazione comunale, della durata di nove anni.

Il Crocevia è sempre stato un luogo vivo e in movimento, nel quale non abbiamo mai smesso di “camminare domandando”, interrogando noi stessi e il mondo attorno a noi, cercando strumenti e forme adatte al presente per continuare a cambiarlo. Alle domande e ai bisogni che abbiamo incontrato lungo la nostra strada abbiamo risposto, nel settembre 2008, lanciando ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo, occupando il Laboratorio Sociale. E proprio all’interno del Laboratorio Sociale prenderà la sua prima forma l’entusiasmante esperienza di Non Una di Meno, sfociata proprio quest’anno nell’occupazione della Casa delle Donne all’ex Asilo Monserrato, prima occupazione in Italia al tempo del nuovo Governo Lega – Cinque Stelle con Matteo Salvini Ministro dell’Interno.

Oggi, decidiamo di lasciare il Crocevia, restituendo le chiavi dello stabile al Comune che ne è il proprietario. Non è la durata di una convenzione ovviamente, a dettare questa scelta, ma la consapevolezza che quelle mura sono uno strumento ormai non più funzionale alla nostra progettualità politica e sociale . Lasciamo un luogo molto più ospitale di quando lo abbiamo aperto, arricchito dai murales di due grandi artisti internazionali, con il sogno e la speranza che, in un futuro possibile, possa essere casa di altre esperienze, possa essere un nuovo strumento di lotta e cambiamento per altre e altri che verranno.

No, non siamo davanti alla fine di un’esperienza politica e sociale. Quell’esperienza è stata il cuore pulsante di una storia che è diventata molto più grande e si è moltiplicata. Per questo oggi chiudiamo le porte di quel luogo con un sorriso, sicuri che la scelta sia quella giusta e sia coerente con la nostra storia.

A quelle migliaia di persone che hanno attraversato il Crocevia in questi sedici anni diciamo un grande grazie. Ci vediamo come sempre al Laboratorio Sociale, alla Casa delle Donne, nei movimenti popolari e nelle strade e nelle piazze della nostra amata città.

 

Centro Sociale Crocevia
3.09.2002 – 19.10.2018