Tardito (Fiaip): “L’ovadese è sempre molto attrattivo per le dimore di milanesi e genovesi. E torna a muoversi il mercato dei capannoni industriali”

“Purtroppo per vedere un nuovo dinamismo attorno ai capannoni industriali dell’ovadese c’è voluto il disastro del ponte Morandi: sono diverse le aziende genovesi che ci stanno chiedendo informazioni per affittare spazi nelle nostre aree industriali. Per fortuna non mancano anche altri segnali positivi di mercato: nonostante la sensazione di instabilità generale che ci viene trasmessa dai media non aiuti”.

Laura Tardito il mercato immobiliare ovadese lo conosce come le sue tasche: “abbiamo rilevato l’agenzia, che è a conduzione famigliare, nel 1988: quest’anno festeggiamo i trent’anni di attività. Cambiamenti in effetti ne abbiamo visti, sia sul fronte del mercato, che nell’evoluzione della nostra professione”. Laura Tardito è delegato Fiaip (la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali) per Ovada e territori limitrofi, quindi figura autorevole e qualificata per raccontarci come sta evolvendo il mercato delle compravendite e degli affitti sul suo territorio.

“Per parecchi anni – spiega – l’ovadese è stata terra ‘attrattiva’ per tanti liguri, genovesi e non, che per diverse ragioni, dal prezzo degli immobili alla qualità di vita, sceglievano di venire a vivere in città, o sulle nostre colline. Il flusso si è in realtà praticamente interrotto una decina di anni fa, per mostrare un nuovo dinamismo proprio in questi ultimi due mesi, anche a causa degli enormi disagi di viabilità causati dal crollo del ponte Morandi. Chi invece non ha mai smesso di investire sulle colline ovadesi, in questi trent’anni, sono i milanesi, diciamo benestanti, o comunque di fascia medio alta. Persone che, alla soglia della pensione o anche prima, decidono di fare un investimento di qualità, e si comprano non solo una bella casa in collina, ma anche terreni a vigneto”. Nomi è giusto non farne, per rispettare la privacy, ma chi abita su queste colline sa bene che, in ogni paese ormai, c’è qualche famiglia lombarda che si è resa protagonista del rilancio di un casolare, trasformato in residenza estiva di livello, ma spesso anche in prima casa.

Ma ad amare la soluzione ‘collinare’ come prima casa, spiega Laura Tardito, sono anche diverse coppie giovani della zona: “In realtà buona parte della cintura collinare ovadese dista non più di una decina di chilometri dalla città, quindi si è tutt’altro che isolati: e con una cifra fra i 150 e i 250 mila euro si trovano abitazioni singole di qualità, sempre molto ambite”.

Il mercato ‘capannoni’ inoltre, dopo anni di indubbia ‘fatica’, legati alla crisi che nell’ultimo decennio ha colpito anche il tessuto produttivo ovadese (come quello di tutto il paese), segnala una significativa ripartenza: “E’ presto per dire se si tratti di una ripresa strutturale, però certamente sono numerose le richieste, specialmente per affitto, da parte soprattutto da parte di realtà imprenditoriali che arrivano da fuori: in primo luogo dalla vicina Liguria”.

Ad Ovada città, invece, il mercato immobiliare si muove, e in che direzione? “La realtà ha in questo caso almeno due volti – spiega la delegata Fiaip -. Da un lato ci sono le abitazioni nuove, o completamente ristrutturate a nuovo: non sono tante, ad Ovada e negli immediati dintorni, e conservano un loro mercato, con prezzi non proibitivi, ma certamente interessanti anche per chi vende. Poi c’è il mercato degli immobili vetusti, palazzi datati anni Settanta, o anche di molto precedenti: i prezzi sono davvero tornati a livelli pre euro, e in ogni caso la stagnazione è oggettiva”.

Stesso quadro anche sul fronte affitti? “Lì in realtà – spiega Laura Tardito – c’è un buon dinamismo per gli alloggi nuovi o ristrutturati a nuovo, non molto grandi, con riscaldamento autonomo e meglio se arredati: 50 metri in città si affittano tranquillamente a 400 euro. Mentre ad affittare gli appartamenti anche grandi, ma un po’ datati, e con riscaldamento centralizzato, si fa oggettivamente fatica, anche abbassando i prezzi”.

Altro segmento di mercato significativo è quello degli stranieri: “Sempre più – evidenzia Laura Tardito – arrivano da noi in agenzia, o spesso ci contattano on line, clienti olandesi, inglesi, svizzeri, alla ricerca sia di seconde case, sia di bed&breakfast come investimento immobiliare e lavorativo. Un fenomeno che prima era solo ‘una tantum’, e che via via è cresciuto nel tempo”.

Per i prossimi mesi, quali previsioni è possibile realisticamente fare? “Credo che l’ovadese rimarrà attrattivo, magari per motivi diversi, sia per il mercato milanese che per quello ligure, e questo garantisce certamente parecchio ossigeno. Più faticoso purtroppo il tradizionale discorso sul mattone ‘bene rifugio’. Oggi l’incertezza rispetto allo scenario generale, e le ipotesi di eliminazione di alcuni ‘sgravi’ esistenti, certamente non stimola i risparmiatori ad investire: ad Ovada poi, come a Valenza, non siamo ancora riusciti ad implementare i contratti concordati. La cedolare secca qui rimane purtroppo al 21%, e non può essere applicata al 10% (ovviamente solo in presenza di una serie di parametri, ndr) perché siamo comune sotto i 15 mila abitanti. Vorremmo però, come Fiaip, riuscire almeno a sottoscrivere con le parti sociali l’accordo per la riduzione Imu del 25% per gli immobili in affitto: ci stiamo lavorando in questi mesi”.

E. G.