È con il romanzo “Mia”, di Federica Flocco che l’APS me.dea Onlus continua i suoi festeggiamenti per i dieci anni di attività.
Dopo lo spettacolo teatrale “Dita di dama” proposto a Casale, il torneo di calcio a 5 femminile a Centogrigio di Alessandria e il convegno dello scorso 5 ottobre sul ruolo della Magistratura nei procedimenti per violenza di genere, ospitato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, me.dea riaccende i riflettori sul tema della violenza contro le donne con un libro.
“Mia” è il romanzo di esordio di Federica Flocco, napoletana, classe 1963, laureata in giurisprudenza, giornalista pubblicista, ha iniziato a lavorare con i libri nel 1998, scrivendo recensioni per un quotidiano partenopeo, acquisendo così, una conoscenza profonda dell’editoria campana. Dal 2008 collabora con Canale 21, una importante emittente televisiva, per la quale cura la rubrica “Il libro della settimana”. Attualmente è Vicepresidente e membro del consiglio direttivo di Iocisto, la prima libreria ad azionariato popolare, inaugurata a Napoli nel luglio 2014. In questi anni ha pubblicato racconti in numerose antologie letterarie, ma “Mia” segna per lei la svolta, il passaggio al romanzo.
Il libro verrà presentato venerdì 19 ottobre alle ore 18.30 al Di Noi Tre di Alessandria, in via Plana 15, alla presenza dell’autrice.
“Mia” è un viaggio che attraversa il tempo e lega i destini delle donne che in esso sono raccontate, tutte accomunate dalla mano violenta di un uomo. Protagoniste, dunque, sono le donne con la loro incredibile voglia di riscatto, ma anche gli uomini che vengono descritti nella loro realtà, spesso crudele, e non stereotipati in immagini di “mostri”.
“É un racconto della violenza di genere lucido e mai enfatizzato – sostiene la Presidente di me.dea Sarah Sclauzero – che aiuta ad affrontare l’argomento in modo franco e a mettere in luce aspetti spesso ignorati o travisati delle dinamiche della violenza. Ringrazio l’autrice per essersi messa a disposizione dell’associazione e invito tutti e tutte a partecipare per confrontarci insieme”.
“Portare MIA oltre i confini del mio vissuto è sempre motivo di grande orgoglio – commenta Federica Flocco. Se il letto e il narrato appartengono a piani diversi, infatti, è solo raccontando di ciò che si è scritto e confrontandosi su ciò che si è letto, che si può far diventare i libri veri e propri strumenti, di lotta. E, quella contro la violenza di genere, è una battaglia che ho abbracciato in pieno, rendendo il mio pensiero un agire concreto, nella speranza di consegnare ai miei figli un mondo migliore”.
L’ingresso alla serata di venerdì è libero.
Sinossi di “MIA”
Il destino lascia sempre una possibilità di riscatto, di ricostruzione.
Basta riuscire a intravederla e capire che, lungo il cammino della vita, c’è sempre un incrocio che ci aiuterà a cambiare la nostra strada, rendendola migliore.
Eppure non tutti lo sanno e molti non vogliono vederlo, decidendo di procedere in linea retta, rimanendo, spesso, dentro vite orrifiche.
Lo fa Antonio Giordano, uomo geloso e possessivo che violenta Amalia con metodo e ferocia, fino a farla fuggire.
Lo fa Renato De Felice, assassino della moglie e stupratore della figlia.
Lo fa il ragazzo delle pesche che, povero ignorante, crede che la virilità si manifesti malmenando sistematicamente la propria donna.
Uomini a confronto, a volte protagonisti, a volte semplici comparse, per raccontare stupri, assassini e violenze, usati su quattro donne perfettamente delineate nella loro sottomissione, o nella loro voglia di riscatto.
Un romanzo che assume le tinte di una saga familiare, viaggiando dal 2000 all’800 a ritroso, quasi che il destino, accanito e infame, avesse deciso di camminare di generazione in generazione, ripercorrendone i dolori e riproponendone gli orrori.
Ma Amalia, che a dodici anni si è innamorata del più bello e ricco del suo quartiere, riuscirà a spezzare questa catena, dopo essersi invischiata nelle sabbie mobili di un lusso troppo gratificante per poter essere abbandonato.
Conoscerà il bene e il male e le luci e le ombre dell’amore, fino a che grazie all’incontro con personaggi che si riveleranno determinanti, deciderà di cambiare il suo destino, perché ha capito che una strada c’è, c’è sempre.