Andeira Onlus chiude i battenti: ecco perchè

di Giuseppe Ravetti*

 

Il 17 giugno 2010 andai a registrare Andeira all’agenzia delle entrate di Ovada: fu l’inizio di un sogno. L’associazione per ragazzi disabili ebbe negli anni un enorme riscontro positivo sul territorio alessandrino.

Nel tempo sono stati organizzati incontri di redazione in tutta la provincia; progetti nelle scuole, gite, viaggi per
reportage, convegni, corsi di formazione, pranzi, laboratori interni e molte altre cose.

Le iniziative di Andeira hanno permesso “inclusione sociale”, “integrazione”, “aggregazione”, “condivisione”, “sollievo alle famiglie”, “abilitazione”, “socializzazione”, “opportunità”, “sviluppo di autostima”.

Andeira ha avuto la fortuna di trovare sempre persone disponibili a organizzare momenti di esperienza. Non sono mancati in passato momenti difficili, per esempio nel 2016 quando i volontari scarseggiavano.

Lunedì l’incontro per l’avvio dei progetti di Servizio Civile Nazionale al Comune di Alessandria CorriereAl

Sebbene avessi avuto davanti le prospettive meno consone per un futuro dell’associazione ho cercato una soluzione perchè sarebbe mancato un mezzo, un canale importante per i ragazzi che hanno
dimostrato tanta partecipazione alle nostre proposte.

Ho smosso tutta la provincia, incontrando altre associazioni di Castellazzo e piano piano le persone hanno iniziato ad avvicinarsi anche solo per capire e conoscere. Il numero dei volontari ha iniziato ad aumentare come anche la voglia di migliorare e di fare sempre di più, fino al punto di apparire agli occhi delle Istituzioni una risorsa per il territorio.

Giuseppe pensa ancora e si domanda: alziamo l’asticella? Ma sì dai…

Ecco il mio errore: non aver capito che più si alzano le prospettive e gli obbiettivi più è necessario avere un gruppo di lavoro coeso che guarda nella stessa direzione.

Purtroppo gli ultimi mesi sono stati molto difficili all’interno del Consiglio Direttivo,
si è creata una spaccatura dovuta ai diversi punti di vista: da un lato il desiderio di creare nuove opportunità diversificate e normalizzanti per i ragazzi, dall’altra il desiderio di mantenere le attività già esistenti.

Vista l’impossibilità di fare coesistere i due approcci l’assemblea dei soci ha deciso di chiudere l’associazione perché non ci sono i presupposti per continuare.

Resta tanta amarezza perché Andeira, dal mio punto di vista, è sempre stata il fiore all’occhiello di Castellazzo e avrebbe potuto offrire ancora molto ai ragazzi e ai volontari.

Ringrazio tutte le persone del paese che a loro modo hanno aiutato e sostenuto il progetto.

 

* Fondatore ed ex Presidente di Andeira Onlus di Castellazzo Bormida