Azienda Alemanni: “Dalle colline di Tagliolo l’Ovada Ansè e Anvud, ma anche la sfida del riesling renano”

Ansè-Anvud 2 a 1. I due vini ‘di punta’ dell’azienda vitivinicola Alemanni Annamaria di Tagliolo Monferrato infatti si sono finora aggiudicati complessivamente il Marengo d’Oro ben 3 volte: “quest’anno è toccato all’Ansè dolcetto d’Ovada superiore del 2014 – spiega Annamaria Alemanni, un vino straordinario per eleganza, frutto di una vendemmia tardiva e di vigne che hanno ormai almeno settant’anni d’anni, forse anche di più”. L’azienda di Tagliolo, nata per iniziativa di Pino, suocero di Annamaria e papà di Claudio, è oggi alla terza generazione: “nostra figlia Chiara, a 25 anni, ha deciso di impegnarsi con passione in questo percorso, e noi come genitori saremo lieti di affiancarla, e di trasmetterle la nostra esperienza: Giorgia ha solo 16 anni, e per ora studia al liceo linguistico: ma se vorrà ci sarà spazio anche per lei”.

 

Annamaria Alemanni, il suo impegno nel mondo del vino è ormai ventennale…
Giusto ricordare che il merito iniziale fu di Pino, mio suocero: suoi i terreni, e sua soprattutto la passione che seppe trasmettermi. Però all’epoca eravamo solo produttori di uve, che venivano poi vendute ad altri. La nostra prima vinificazione in cantina risale al 2002: il giorno prima che nascesse mia figlia Giorgia, per la precisione. Onore al merito anche del nostro enologo, Sergio Molino di La Morra, che grazie ai suoi consigli, e anche un po’ alla sua testardaggine, ci ha consentito di produrre vini di cui andiamo orgogliosi, e che ci caratterizzano fortemente.

Un identikit della sua azienda?
Tre ettari e mezzo di vigna, sulle colline di Tagliolo Monferrato. Terreni bianchi e calcarei, capaci di produrre vini di grande consistenza: abbiamo prima di tutte uve di dolcetto, che ci consentono di produrre l’Ovada Ansè, da viti più ‘datate’, e l’Anvud, da viti mediamente più giovani. Un’altra nostra specificità è il riesling renano, in controtendenza rispetto al tradizionale cortese..

Come mai?
La tradizione orale di Tagliolo narra che il riesling divenne una vite diffusa sulle nostre colline grazie alla moglie del marchese di queste terre, appunto di origini renane. Negli ultimi decenni le vigne di riesling erano quasi scomparse, per cui la nostra sfida è stata reimpiantarle, e farle crescere con pazienza. Abbiamo all’attivo finora solo due vinificazioni ‘sperimentali’, con imbottigliamento, nel 2008 e nel 2012, e ora dobbiamo decidere come proseguire. Certamente il vino prodotto è di grande qualità e aroma, limpido, giallo paglierino. Crediamo possa ritagliarsi un mercato interessante, gli estimatori già non mancano.

Nel frattempo lei si è impegnata anche nel mondo dell’associazionismo di categoria….
Sono stata presidente del Consorzio di Ovada, in anni entusiasmanti che ci hanno consentito di ottenere un traguardo ambizioso come la Docg, nel 2008. Sono stata assessore in Comunità Montana, e nel consiglio nazionale della Cia. L’obiettivo era sempre lo stesso: aiutare il nostro territorio a crescere, e dare valore ai suoi prodotti.

Dalla nuova generazione, le vostre figlie Chiara e Giorgia, come vi aspettate?
Chiara ha molto entusiasmo, Giorgia è ancora giovane, ma già la passione non le manca. Starà a loro, con il sostegno mio e di Claudio, capire in quale direzione muoversi. Oggi siamo una piccola realtà famigliare da 7-8 mila bottiglie, ma possiamo puntare certamente alle 20-30 mila, acquisendo anche altri vigneti. L’importante è non smarrire l’identità, e continuare a proporsi in maniera qualitativa. Costruendo una rete commerciale che oggi non abbiamo, e puntando ovviamente anche sui nuovi canali on line. Per Chiara e Giorgia sarà una sfida impegnativa, ma noi saremo al loro fianco.