Allasia (Confagricoltura Piemonte): “Positivo il rinnovo del contratto di lavoro agricolo”. 36 mila i lavoratori dipendenti in regione

Il biologico in Italia e nell'alessandrino: un comparto in forte espansione CorriereAlIl rinnovo del contratto nazionale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti, siglato a Roma nella sede di Confagricoltura tra le organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori (Flai- Cgil, Fai – Cisl e Uila – Uil), introduce importanti novità a favore dei lavoratori e della crescita delle imprese del settore. A livello retributivo l’accordo, che ha una durata quadriennale, prevede un aumento del 2,9% per il biennio 2018/2019, suddiviso in due tranche da 1,7% a partire dal 1° luglio 2018 e da 1,3% dal 1° aprile 2019.

Il contratto, che era scaduto il 31 dicembre scorso, introduce alcune novità sul piano normativo, includendo professionalità finora non riconosciute dal CCNL, legate alle nuove tecnologie e a nuovi processi colturali. E’ il caso, per esempio, degli addetti delle imprese specializzate nella coltivazione di piante idroponiche e aeroponiche. L’intesa, inoltre, introduce una maggiore flessibilità nella distribuzione dell’orario settimanale di lavoro e nelle causali di eventuali interruzioni dell’attività lavorativa.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia evidenzia la portata innovativa dell’accordo: “L’agricoltura – afferma – è in profonda trasformazione: nelle imprese accanto alle figure degli operai agricoli tradizionali si stanno inserendo nuovi addetti con profili innovativi. Era pertanto diventata una necessità inquadrare queste nuove professionalità nel contratto nazionale di lavoro, in un’ottica di crescita e soddisfazione reciproca, sia per il personale, sia per le aziende”.

In Piemonte il contratto riguarda oltre 36mila lavoratori dipendenti (fonte: INPS 2015, ultimo dato disponibile), comprensivi anche degli stagionali impegnati in particolare nei comparti viticolo, orticolo e frutticolo. A livello nazionale l’intesa interessa circa 1 milione di lavoratori attivi in oltre 200mila imprese assuntrici di manodopera (su circa 754mila aziende agricole totali).