Non avvelenamento doloso delle falde, ma disastro innominato colposo. Nel processo per avvelenamento delle falde nel polo chimico di Spinetta, la sentenza di secondo grado della Corte d’Assise d’Appello di Torino “ha respinto le richieste della Procura Generale – dice una nota di Solvay Solexis – confermando l’assoluzione degli amministratori delegati di Solvay Specialty Polymers Italy. La Corte ha inoltre ridotto a 1 anno e 8 mesi le pene per i manager Solvay, i cui difensori avevano impugnato la condanna in primo grado”.
Prosegue la nota di Solvay Solexis: “Pur accogliendo con soddisfazione il fatto che la sentenza abbia riconosciuto l’infondatezza delle gravi accuse sostenute dalla Procura di Alessandria, nondimeno Solvay ritiene ingiustificata la condanna, anche se ridotta, e ribadisce la propria fiducia nella correttezza dell’operato dei propri dirigenti.
In particolare, i difensori di Giorgio Carimati e Giorgio Canti contestano la conferma della responsabilità dei loro assistiti per il reato di disastro ambientale. Nonostante la concessione delle attenuanti generiche con conseguente diminuzione della pena sospesa e da non menzionare nel certificato penale, preannunciano il ricorso in Corte di Cassazione una volta esaminata la motivazione della sentenza.
L’inquinamento del sito alessandrino ha origini lontane ed è stato causato da produzioni chimiche dismesse da decenni, prima della acquisizione nel 2002 da parte di Solvay da Montedison degli stabilimenti produttivi Ausimont di Spinetta Marengo (AL), Bussi sul Tirino (PE) e Porto Marghera (VE).
Successivamente all’acquisto in due stabilimenti, a Spinetta e a Bussi, erano emerse delle pesanti criticità ambientali storiche, causate da produzioni chimiche dismesse da decenni prima dell’acquisizione da parte di Solvay.
Solvay ha avviato, con importanti investimenti, un concreto piano di efficaci interventi ambientali nel polo industriale di Spinetta, che oggi opera in assoluta sicurezza.
Solvay, da quando ha assunto la gestione dello stabilimento di Spinetta, ha investito circa 400 milioni di euro in ambiente, sicurezza e tecnologie.
La barriera idraulica e le attività di bonifica all’interno dello stabilimento contribuiscono alla messa in sicurezza e alla progressiva riduzione dei livelli di inquinamento.
L’impianto opera con le autorizzazioni ambientali delle autorità competenti e in piena collaborazione con enti ed organi di controllo.
Solvay crede nel futuro del polo di Spinetta Marengo. Negli ultimi anni ha inaugurato moderni impianti per produzioni innovative e continua ad assumere nuovo personale. Anche la nuova centrale turbogas per la produzione energetica appena inaugurata è una ulteriore prova di impegno al perseguimento della competitività e della sostenibilità del sito”.
Di tutt’altro tenore il commento di Barbara Tartaglione e Lino Balza, della
Sezione provinciale di Alessandria di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute.